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Big Little Lies è una serie parecchio sottovalutata

Big Little Lies, creata da David E. Kelley è andata in onda su Sky Atlantic per la prima volta nel 2017, ricevendo commenti positivi da coloro che l’hanno guardata e pregiudizi da coloro che si rifiutano di vederla perché giudicata “banale” e troppo al femminile.

Uscita in un momento in cui le attrici fanno sentire la loro voce, lamentando la mancanza di ruoli di spessore per le donne nel cinema, le protagoniste della serie (Nicole Kidman, Reese Witherspoon, Shailene Woodley, Zoë Kravitz e Laura Dern) ci regalano una storia tutta al femminile, ma non per questo da sottovalutare.

La trama

Big Little Lies

Siamo a Monterey, una cittadina della California. È il primo giorno di scuola elementare per un gruppo di bambini di sei anni, figli appunto delle protagoniste. Madeline (Reese Witherspoon) e Celeste (Nicole Kidman) si incontrano davanti a scuola (e capiamo che sono amiche di lunga data) e fanno conoscenza con una giovane ragazza arrivata da poco in città: Jane (Shailene Woodley). Quando le mamme si recano a scuola per prendere i bambini, la figlia di Renata (Laura Dern), accusa il figlio di Jane di averla picchiata. Questo evento porterà le donne a legare tra di loro, si scoprirà infatti che a picchiare la bambina è stato uno dei gemelli di Celeste, violento a causa di un padre altrettanto manesco che picchia ripetutamente la madre, succube e quasi dipendente da lui.

Le donne, nel tentativo di difendere il figlio di Jane dalle accuse di Renata, diventeranno sempre più amiche. Le vicende poi porteranno al coinvolgeranno anche della nuova compagna del marito di Madeline, Bonnie (Zoë Kravitz). A seguito di uno sviluppo inaspettato e con la complicità di Renata, le vedremo nel compimento di un gesto che le legherà in un segreto da tenere al sicuro.

Le bugie fanno parte dell’essere umano

Big Little Lies

Tutti nascondiamo qualcosa agli altri ma soprattutto a noi stessi. Oggi viviamo nel mondo delle apparenze: Celeste sembra una moglie felice, con una famiglia perfetta, Madeline sembra la moglie più fedele del mondo e Renata sembra non avere problemi economici. La serie ci insegna che niente è come sembra, e che anche una piccola bugia può compromettere la nostra vita ma anche quella di chi ci sta intorno.

La peculiarità di Big Little Lies sta proprio nella sua capacità di mostrarci temi forti e di farci riflettere utilizzando un cast femminile, contornato da ruoli secondari maschili. La scelta non è casuale, ma voluta proprio per rimarcare ancora di più i fatti di cronaca e l’attualità: la prepotenza maschile e la brutalità verso le donne, che sempre più spesso sono vittime di stupri, violenze e di atti indescrivibili.

Il tema della violenza sulle donne

Big Little Lies tocca con estrema delicatezza e accuratezza una questione che da sempre porta chi è esterno a questi avvenimenti a domandarsi: perché la donna non lo lascia e non lo denuncia?

Big Little Lies

Il personaggio di Celeste e le sue vicende ci portano a capire meglio il processo psicologico che può verificarsi nella donna in queste situazioni (non è una verità assoluta). Celeste è sposata con Perry, che incarna il modello di un uomo apparentemente perfetto, bello, ricco e di successo. In realtà scopriamo essere un violento e uno psicopatico. Celeste cerca di convincere la sua psicologa che Perry non sia una persona cattiva, perché in fondo lo ama e perché per anni ha mentito a sé stessa, convincendosi di queste falsità per accettare i lividi che con tanta cura nasconde sotto il fondotinta e i vestiti.

Scopriamo in seguito che un’altra protagonista è stata vittima di una violenza, la giovane Jane. Quest’ultima affronta un tema ancora più attuale: il “te la sei cercata“. Jane, almeno inizialmente, si accusa di aver bevuto troppo quella sera, si accusa di essersela cercata. La rivelazione che ci colpisce (non del tutto) come un fulmine a ciel sereno è la scoperta dell’identità del suo violentatore: Perry. Come se non bastasse, veniamo a conoscenza della paternità del piccolo Ziggy, figlio appunto dell’uomo e quindi fratellastro dei gemelli di Celeste.

Non è una dimostrazione di superiorità

Big Little Lies funziona proprio perché ci mostra la donna perfetta e poi la smantella, mostrandone la vera natura, quella di un essere umano. Se ci avesse mostrato solo un uomo cattivo e una donna perfetta la serie avrebbe potuto essere considerata banale, pretenziosa e femminista. Al contrario ci mostra che nessuno è perfetto.

Pensiamo a Madeline, invidiosa della nuova compagna del marito, nonostante si sia risposata. Inoltre, intrattiene una relazione clandestina con un suo collega di lavoro. Renata invece è una donna narcisista e falsa, ostenta ricchezza (che non ha più) e quasi non si accorge di sua figlia e di suo marito, che sicuramente non è migliore di lei, fino al momento in cui la sua famiglia sarà tutto ciò che le rimane.

L’unica che può essere considerata “senza macchia” è Jane, ma anche la sua vita sarà stravolta dal segreto che la legherà per sempre alle altre donne.

Non è una serie leggera

Big Little Lies non è una serie da vedere per trascorrere il tempo. È un viaggio, un messaggio chiaro che arriva in un momento in cui abbiamo bisogno di manifestare un pensiero giusto, un pensiero forte. Big Little Lies è sottovalutata, ma è una serie dalle grandi potenzialità, non solo grazie alla recitazione di attrici di grande calibro (nella seconda stagione abbiamo anche Meryl Streep), ma proprio grazie alla sua capacità introspettiva.

La sceneggiatura coinvolgente, le location da favola e le musiche ci regalano una serie degna di nota, riconosciuta anche da diversi premi tra cui Emmy Award e Golden Globe. Composta da 2 stagioni e 14 episodi in totale, è disponibile attualmente su Sky.

In attesa di una terza stagione, Big Little Lies si rivela un prodotto televisivo di altissima qualità, ci sprona a confidarci e a farci aiutare, ci dice di non avere paura di dire agli altri quello che ci succede, ci convince ad accettarci, che nulla è perfetto, che tu non sei perfetto. Ci mostra una forma di solidarietà femminile che oggi facciamo fatica a trovare, ma che più che mai sarebbe fondamentale.

In conclusione, voi cosa ne pensate? Meglio una grande verità o una piccola grande bugia?

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