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7 Serie Tv che sono state ingiustamente snobbate agli ultimi Emmy Awards

E dunque siamo a giugno. Mese che porta con sé profumo d’estate, di anguria e di Emmy Awards. Col 2019 si è concluso un anno importantissimo per il mondo televisivo, con serie tv storiche giunte alla fine e altre destinate a prenderne il posto, nate quasi in concomitanza o giunte a maturazione. Se colossi come Game of Thrones ci hanno detto addio per sempre, serie tv come The Witcher hanno appena visto l’alba. Mentre capolavori un po’ meno mainstream come Better Call Saul sono giunte al loro apice.

E dunque anche alla scorsa premiazione la scelta è stata ardua. E forse anche per questo non priva di delusioni, visto che la stessa Better Call Saul spalanca le porte a un mondo di serie tv lasciate tristemente in disparte.

Better Call Saul

Sarebbe impossibile infatti non chiedersi come mai opere televisive di simile spessore siano tornate a casa a mani vuote nonostante innumerevoli nomination. Il discorso in questo caso vale tanto per la serie di Vince Gilligan quanto per la bellissima When They See Us, come per le serie che non sono state degnate neanche di una nomination.

Oggi vogliamo dunque nutrire la nostra delusione – ma anche la venerazione per Better Call Saul – parlando di quelle serie tv che loro malgrado si sono guadagnate un immeritato oblio agli Emmy del 2019.

1) The Good Place

the ggod place

Già in questo articolo avevamo parlato del perché The Good Place sia una comedy straordinaria. Ben girata, ben scritta, recitata in modo splendido da un Ted Danson sempre sul pezzo. Non a caso l’attore si è guadagnato una nomination agli scorsi Emmy per la migliore interpretazione da protagonista in una comedy. Ma per quanto ciò rappresenti un ottimo riconoscimento, non è nulla a fronte degli innumerevoli pregi di questa serie tv.

The Good Place è originale, singolare e di una profondità eccelsa. La sua capacità di combinare temi di gigantesco spessore a un’ironia sempre intelligente la rende praticamente unica. Ci ha fornito un gran numero di spunti di riflessione senza mai sacrificare la leggerezza della narrazione. Una qualità che ha reso piacevoli persino i lunghi discorsi sull’etica sparsi per quattro stagioni. Un’impresa ardua che The Good Place è riuscita a portare a casa con successo rendendo ancora più inspiegabile la totale mancanza di premi vinti.

L’Academy meriterebbe senza dubbio un bel soggiorno nel Bad Place per questo affronto.

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