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La spiegazione del finale di Beef

Attenzione: l’articolo contiene spoiler su Beef.

Beef – Lo scontro, co-produzione di A24 (Everything Everywhere All at Once, The Lobster, Lady Bird per citarne solo alcuni) e creato da Lee Sung Jin è stata una scoperta sin da subito. Vediamo come protagonisti dei superlativi Steven Yeun e Ali Wong, che prestano il volto ai personaggi di Danny e Amy, due persone che si sono scontrate (letteralmente) a causa di un fato beffardo, e che li ha legati indissolubilmente trascinandoli in una spirale di rabbia e orgoglio.

Di che cosa parla Lo Scontro

Beef parla, per l’appunto, di rabbia e di orgoglio. Due sentimenti che insieme non possono che portare ad eventi catastrofici, ed è esattamente quello che succede nel corso di tutti e 10 gli episodi. Danny Cho è un muratore che gestisce una piccola impresa edile insieme al fratello Paul (interpretato da Young Mazino), che a causa dei grandi problemi economici stenta ad arrivare a fine mese, sognando però di riuscire a mettere da parte abbastanza soldi da poter costruire una casa per i suoi genitori rimasti in Corea. Amy Lou invece è una donna in carriera, conduce una vita agiata, ha una famiglia che la ama e un’attività che si è faticosamente costruita da sola negli anni. Per quanto le vite dei due protagonisti possano sembrare diversissime, li accomuna il fatto di essere entrambi esauriti, depressi e frustrati dalla loro vita. Le loro vite si intrecciano, come spesso accade, per puro caso: nel parcheggio di un centro commerciale avranno uno scontro al volante che farà da innesco a tutta la vicenda che seguirà, portandoli più volte ad andare ben oltre il limite pur di vendicarsi dell’altro.

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Più di una volta i due avranno occasione di scusarsi, ma non lo faranno mai: il loro orgoglio è più forte di qualsiasi altra cosa, e il desiderio di sfogare tutte le loro frustrazioni e insicurezze per vendicarsi dell’altro lo vedranno come una sorta di rivalsa e rivincita per tutto quello che hanno dovuto sempre reprimere e nascondere. La vendetta non è altro che un sentimento che nasce da una rabbia folle e cieca, e che riesce ad oscurare tutto ciò che non la riguarda.

Come finisce Beef?

Portati sempre più oltre il limite dalla loro sete di vendetta, abbiamo visto Amy e Danny alzare sempre di più l’asticella delle loro azioni, arrivando infine ad incolparsi per cose che in realtà l’altro non ha veramente compiuto. Ne è un esempio quando Danny cerca di incolpare Amy dell’incendio che ha distrutto la casa per i suoi genitori, che finalmente era riuscito a costruire, nonostante sapesse di essere lui il responsabile dell’incidente. Pur di non ammettere che la colpa fosse la sua, arriva ad usare Amy come capro espiatorio, sperando di riuscire ad essere risarcito dall’assicurazione. Da questo si innescherà tutto ciò che porterà al finale della serie: Danny cercherà di far ricadere la colpa su Amy andando a casa sua e nascondendo dei guanti incriminanti, ma verrà scoperto da George, il marito di Amy, che capirà ciò che Danny sta facendo. I due avranno uno scontro fisico che farà sbattere la testa e perdere i sensi a George, e Danny, fuggendo dalla “scena del crimine”, troverà la figlia di Amy, June, seduta sui sedili posteriori del suo pick-up. Penserà allora di fingere il rapimento della bambina per chiedere in questo modo i soldi del riscatto ad Amy, e ripagarsi così la ristrutturazione della casa.

Il penultimo episodio ci mostra come tutti i piani di Danny (e successivamente di Amy) andranno in frantumi, portando ancora una volta risultati disastrosi: Amy, scoprendo che la figlia June sta bene, propone ai rapitori (diventati il cugino di Danny e i suoi soci, tenendo Danny a sua volta in ostaggio) di derubare la casa di Jordan, la capa di Amy, dal momento che tutto ciò che si trova al suo interno vale molto più di quello che loro avevano chiesto come riscatto. Dopo vari scontri (in cui sfortunatamente perde la vita proprio Jordan) e l’arrivo della polizia, Danny e Amy si ritrovano, ancora un volta, al volante, lanciandosi in un ultimo inseguimento nel buio della notte. Le due auto però si scontreranno facendo perdere il controllo ai due guidatori, precipitando in un dirupo in mezzo al deserto e costringendoli a passare lì la notte.

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Costretti a vagare nel deserto alla ricerca di cibo, acqua e un punto in cui poter usare i telefoni, i due avranno modo, finalmente, di confrontarsi e di parlare. Aiutati (anche) da delle bacche allucinogene che hanno ingerito per resistere alla fame, i due rivali si aprono finalmente l’uno all’altro, scoprendosi non poi così diversi come si sono sempre immaginati. Si scoprono talmente tanto simili da confondersi l’uno nell’altro, e nonostante sia un effetto allucinogeno dovuto dalle bacche, per la prima volta i due si vedono attraverso gli occhi dell’altro. Cosa sarebbe successo se i due si fossero incontrati in altre circostanze? Come sarebbe evoluto il loro rapporto se invece che odiarsi e giurarsi vendetta, avessero cercato di conoscersi? Probabilmente non sarebbero arrivati a questo epilogo, dal momento che è proprio il come si sono conosciuti che li ha portati a quel punto, arrivando ad essere veramente compresi da qualcuno per la prima volta nella loro vita.

I due si confessano i più oscuri segreti, i pensieri più cupi, i desideri più nascosti. E straordinariamente, nessuno dei due è sorpreso o spaventato dalle storie dall’altro ma, anzi, lo capisce.

Pensando di morire lì, in quella notte gelida nel deserto, si risvegliano invece con una nuova speranza e consapevolezza: non vogliono più continuare a sfogare sull’altro tutte le frustrazioni e insoddisfazioni personali, capendo che non c’è motivo di continuare una faida per farsi ancora del male. Perché anche se l’intento è sempre stato quello di vendicarsi sull’altro, in realtà sabotavano e distruggevano solo loro stessi, trascinandosi sempre di più in una voragine che, una volta aperta, non li avrebbe più lasciati andare. Loro sono gli unici ad aver visto e accettato il lato oscuro dell’altro, a non essersi spaventati da questo ma, anzi, ne sono in qualche modo rimasti affascinanti, vedendolo come opportunità di sfogare finalmente quella parte irrazionale di loro che avrebbe fatto scappare chiunque altro.

Quando riusciranno a ritornare in mezzo alla civiltà, George riesce a trovarli e, pensando che Danny abbia preso in ostaggio Amy, gli spara. La scena finale mostra Danny in coma in ospedale, con Amy accanto che lo guarda in lacrime, pensando, probabilmente, che l’unica persona che l’ha veramente capita per la prima volta in vita sua sta morendo. E anche se Danny alla fine probabilmente si sveglierà (nell’ultimo frame il suo braccio si stringe intorno ad Amy) lascia comunque l’amaro in bocca. Quanto tempo sprecato a rincorrere un’idea, un traguardo, un’odio cieco e irrazionale. Quante energie disperse in un sentimento che ha portato solo altra rabbia, tristezza, solitudine. Ma questa è la vita: se Danny e Amy non si fossero mai incontrati, nessuno dei due si sarebbe mai sentito, nemmeno per un momento, veramente compreso, accettato e voluto.

Il finale di Beef lascia con l’amaro in bocca e un nodo allo stomaco: ci fa riflettere sull’importanza del tempo, sulle coincidenze che ci possono capitare nella vita, e di come incontrare la persona sbagliata al momento sbagliato, a volte, ci porta sulla strada giusta.