Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » Anteprime » Siamo stati alla conferenza stampa di Prisma, il primo vero teen drama italiano di Amazon Prime Video

Siamo stati alla conferenza stampa di Prisma, il primo vero teen drama italiano di Amazon Prime Video

Dopo Bang Bang Baby, che si è conclusa il 31 maggio 2022 con i suoi episodi finali, gli Amazon Studios tornano ad arricchire il panorama delle serie italiane e a stupire il pubblico con un nuovo prodotto originale, nato dalle stimolanti ricerche e dalle menti brillanti di Alice Urciuolo e Ludovico Bessegato, già noti per aver lavorato come autori per SKAM Italia. Dal 21 settembre 2022, infatti, su Amazon Prime Video sarà possibile godere delle 8 puntate di circa 45 minuti che compongono Prisma, la serie televisiva nata in collaborazione con Cross Productions e che ha per protagonisti i due giovani gemelli Andrea e Marco, interpretati da un altrettanto giovane ed emergente Mattia Carrano.

Noi di Hall of Series abbiamo avuto l’opportunità di partecipare alla conferenza stampa in cui Prisma è stata presentata, e a cui hanno preso parte Ludovico Bessegato, Alice Urciuolo, Nicole Morganti (Head of Italian Originals, Amazon Studios), Rosario Rinaldo (Cross Production), Mattia Carrano, Caterina Forza, Chiara Bordi, Matteo Scattaretico, LXX Blood, Flavia Del Prete, Elena Falvella, Asia Patrignani, Zakaria Hamza, Andrea Giannini e molti altri membri del cast della serie. Un bellissimo gruppo di attrici e attori pronti a parlare del progetto inclusivo e giovanile a cui hanno preso parte, impazienti di presentare al pubblico un piccolo assaggio di ciò che a breve potremo vedere sul piccolo schermo e di una delle serie italiane che potrebbero colpirci di più di quest’anno.

Lo scorso 10 agosto, Prisma era stata lanciata in anteprima esclusiva al 75° Locarno Film Festival e ha subito suscitato la curiosità degli spettatori per la sua freschezza e per la sua attualità. Come è stato ribadito dal regista nel corso della conferenza stampa, la serie Amazon Prime Video Original non è un vero e proprio teen drama, etichetta che le si addice ma che le va un po’ stretta. Piuttosto, Bessegato definisce Prisma un “romanzo di formazione“, un complesso ritratto delle nuove generazioni e del loro desiderio di scoprirsi e scoprire il mondo che le circonda.

Così Andrea e Marco, i due personaggi principali, compiono un percorso all’insegna della ricerca di sé e della propria identità, ma non sono gli unici a intraprendere questo viaggio, sullo sfondo di un paesaggio laziale di cui si è sempre visto troppo poco in televisione. Gli autori hanno scelto di ambientare la serie a Latina e, come abbiamo avuto modo di scoprire in conferenza stampa, ogni scelta di regia cela un significato ben preciso.

A produttori, autori e attori sono state rivolte numerose domande, ma iniziamo da ciò che Prisma rappresenta per Amazon Prime Video.

Prisma
Prisma (640×369)

Nicole Morganti: “Noi di Amazon Studios abbiamo voluto andare oltre questa volta. In questo caso c’era voglia di innovare su un argomento caro a tantissimi streamer, cioè quello di raccontare il mondo dei giovani. L’innovazione per noi stava nel dare veramente la voce a loro. A questo, i miei collaboratori, Davide Nardini e Anna Passarini si sono dedicati in modo veramente straordinario, ma anche Cross Productions, e Ludovico e Alice, che sono andati in prima persona ad ascoltare delle storie vere. Storie raccontate, storie di provincia ma soprattutto storie di giovani che raccontano la diversità come qualcosa che gli adulti ancora non riescono a capire bene. Questa serie secondo me aiuterà tantissimo a capire come quello che per noi è diverso spesso invece è normalità. Come l’identità di genere sia realmente fluida, come non ci sia bisogno di mettere per forza dei paletti, come non ci sia bisogno di categorizzare ma solo di accettarsi e fare un percorso di ricerca di sé stessi. Questa serie, in confronto ad altre serie italiane, per noi è la voglia di entrare ancora una volta in contatto con lo spettatore. La voglia di provare a scardinare le regole utilizzate nel racconto e nella grammatica fino a oggi. Sono molto fiera del lavoro che è stato fatto e di poter dare la possibilità a giovani talenti come quelli che ci sono qui oggi di mostrare veramente di cosa sono capaci. È un’occasione anche di autenticità perché in fondo è una serie anche un po’ neorealista.

E proprio sulla scia di questo neorealismo, molte domande sono state poste anche agli autori della nuova serie italiana Amazon Prime Video Original. Soprattutto su quali siano state le sfide più difficili da superare in fase di creazione:

Ludovico Bessegato: “Al di là dell’aspetto tecnico che è rilevante, è stata proprio una sfida trovare un attore esordiente, un ragazzo di 21 anni che non aveva mai fatto niente, e dargli i due ruoli dei due personaggi principali della serie. Non vi nascondo che eravamo tutti un po’ preoccupati anche per quanto riguardava la resa sullo schermo dei due gemelli, non sapevamo se avrebbe funzionato. Lo abbiamo capito mesi dopo. Rispetto al lavoro fatto con SKAM poi c’era il desiderio di misurarsi con qualcosa di più nostro. Era come se SKAM fosse stata per me una meravigliosa palestra in cui ho potuto esercitarmi a rifare quella che secondo me è la migliore serie teen mai fatta (non la mia, ovviamente ma l’originale, SKAM Norvegia) e poterla rifare viaggiando in un safe space.

Ludovico Bessegato ha poi proseguito: “L’occasione è stata un lavoro di ricerca preliminare fatto da Alice con Cross Productions. Alice ha conosciuto una ragazza trans, Giovanna Vivinetto, che è una poetessa molto famosa e lei ha un fratello gemello. Partendo dalla sua storia Alice ha iniziato a tessere la trama e i personaggi primordiali di ciò che sarebbe poi diventato Prisma. Quando ha condiviso con me questo spunto io l’ho trovato meraviglioso. Abbiamo avuto la fortuna di avere da Prime Video e da Cross grosse risorse ed è esattamente la serie che sognavamo di fare.

amazon original
Prisma (640×400)

Ma si è parlato anche dell’importanza del tema del doppio e di un’ambientazione che punta a creare un contrasto tra le radici storiche di una città nata durante il periodo del fascismo e la molteplicità di persone e di sfumature che ora la abitano:

Alice Urciuolo: “L’incontro tra me e Giovanna Cristina Vivinetto è avvenuto tanti anni prima in realtà di scrivere Prisma, perché frequentavamo l’università insieme e poi lei ha pubblicato un libro di poesie che è Dolore Minimo. Giovanna è un personaggio della serie, ed è presente anche il suo libro di poesie che parla della sua transizione. Era incredibilmente emozionante e individuale e c’era una voce unica. Parlava di temi che uscivano fuori dal racconto mainstream che si faceva di questi temi. Giovanna ha un gemello e questa cosa ci ha colpito incredibilmente perché offriva in maniera diretta ed efficace di esplorare il tema del doppio e che cosa volesse dire per il protagonista avere davanti a sé sempre sé stesso. E soprattutto, cosa volesse dire per lui avere di fronte un’altra persona che è come la società chiederebbe di essere a lui e a tutti gli altri ragazzi che ci sono nella serie. Questo è il tema cardine della serie e quello che noi indaghiamo è che cos’è un uomo oggi che cos’è una donna oggi.

Ha continuato la sceneggiatrice di Prisma:

Nel racconto c’è anche qualcosa di storico, per il fatto che la serie è ambientata nelle terre di fondazione, nell’Agro Pontino, a Sabaudia, a Pontinia. Sono le terre fondate dal fascismo, che aveva fatto della società patriarcale il suo modello unico di famiglia. I luoghi della serie sono il simbolo di una realtà più grande che ci riguarda tutti ma portano il segno di quello che siamo stati e di tutte le imposizioni culturali che abbiamo avuto in maniera molto chiara e netta. Ci sembrava tematico parlare di queste cose proprio in quel posto.

amazon prime video
Prisma (640×395)

Dopo aver esplorato nel dettaglio le motivazioni nascoste dietro le scelte di scrittura della serie di Prime Video, e aver espresso il proprio orgoglio nei confronti di questo prodotto, Ludovico e Alice hanno parlato proprio dell’importanza di una serie che possa rappresentare tutte le diversità. Disabilità, omosessualità, identità di genere e quindi fluidità. Già il titolo contiene un rimando alle infinite sfumature di colore che la luce riflessa può creare.

Amazon Studios e Cross Productions sono fieri di aver dato vita a un prodotto seriale che, sperano, possa contribuire ad arricchire il dibattito culturale su tematiche importanti, come è già stato fatto anche da altre serie italiane che hanno come protagonisti dei giovani alla scoperta i sé. Inoltre, Ludovico Bessegato ha ribadito più volte l’intenzione della produzione. Più che insegnare qualcosa a qualcuno, il loro scopo era ed è stato quello di mostrare lo spettro infinito di possibilità che una persona ha di esprimersi.

Non vediamo l’ora di vedere gli 8 episodi della prima stagione il 21 settembre Amazon Prime Video, e speriamo che questa produzione originale possa trovare la forza di entrare a gamba tesa fra le migliori serie italiane.