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Hall of Series INTERVISTA gli eliminati della 5a serata di MasterChef 12

Non è una sorpresa il fatto che la quinta serata di MasterChef 12 abbia ottenuto il miglior risultato di stagione in termini di ascolti. Il cooking show di Sky prodotto da Endemol Shine Italy, continua ad appassionare tantissimi italiani ogni giovedì alle 21.15 su Sky Uno, sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go e in streaming su NOW. Questa volta la cucina passa in secondo piano, in quanto la vera star della serata era l’amatissimo Jeremy Chan. I cinque sensi ci hanno guidato tra difficili Black Mistery, bollenti Pressure Test e piccanti Skill Test.

Anche questa volta qualcuno ha dovuto fare i bagagli e lasciare la cucina di MasterChef 12. Con nostra sorpresa e dispiacere si è trattato del Capitan Beri Cooper e di Silvia. La MasterClass è sempre più divisa in gruppetti, e con l’uscita di Beppe e Silvia il buon Francescone è rimasto tutto solo a difendersi dai giovani (e da Mattia Giovane Wanna Be).

Come di consueto abbiamo avuto il piacere di fare due chiacchiere con gli eliminati dell’ultima puntata di MasterChef 12.

MasterChef (640×427)

La prima a parlare è stata proprio Silvia, che al momento dell’eliminazione si è lasciata scappare qualche parola di rabbia, complice la tensione del momento e la stanchezza.

“Mi dispiace che sia passato questo sentimento di rabbia, era tanta stanchezza sicuramente. Come ho detto in puntata, credo che era giunto il momento di andare.”

Si è parlato tanto anche della scelta di partecipare a MasterChef, per Silvia dettata soprattutto dal volere dei figli, consapevoli della sua passione per la cucina e della sua voglia di divertirsi e mettersi in gioco. È andata diversamente per il nostro Beri Cooper, che ha mandato la sua condidatura quasi di impulso, mentre guardava una puntata della scorsa edizione del cooking show di Sky.

“La mia avventura è iniziata l’anno scorso mentre guardavo la trasmissione di MasterChef. Nel mezzo della pubblicità mi è scattata una molla, qualche minuto prima avevo visto una prova che mi pareva abbastanza alla mia portata. In quei quattro minuti mi sono precipitato al computer ho cominciato a inviare la richiesta, l’ho sospesa e l’ho portata a termine la mattina seguente. Di là è partito tutto, dopo tre o quattro giorni sono partite le videochiamate. Eravamo in pandemia, i primi provini si facevano telefonicamente. Dopo qualche settimana sono stato invitato lì in studio per conoscerci e iniziare i Live Cooking e tutto il resto.”

Insomma, dal divano ai fornelli di MasterChef è un attimo. Un giorno guardi la puntata con una ciotola di pop corn e il giorno dopo guardi una puntata di cui sei protagonista.

“Sembrava come se stessi guardando la trasmissione perchè tutto quello che accade in quello che vediamo è realmente quello, ed è così come lo vediamo. Certo, ci sono quattro confessionali per ogni puntata. C’è un intermezzo, però dal via della prova alla fine della prova quello è il tempo e quello resta.” Ha detto Giuseppe parlando del suo passaggio da spettatore a protagonista.

Rivedere la puntata mi ha dato tanti spunti. Oggi seduta sul divano, rivedendomi in televisione mi sono venute tantissime idee.” Ha affermato Silvia sottolineando quanto la pressione e i tempi stretti rendano tutto più difficile nella MasterClass.

“Quando sei lì hai quei 45 minuti in cui devi capire che ingredienti scegliere, il piatto che devi presentare e tenere conto delle tante telecamere che ti osservano. È un’evoluzione particolare quella che avviene. Adesso so bene come trattare il caffè se devo servirlo con il pesce. Il caffè è l’unico rimpianto.” Ha detto Giuseppe, non senza qualche battuta sul fatto che proprio il caffè abbia decretato la sua disfatta, dopo il famoso caffè con vista sulla Cascata delle Marmore in esterna.

In questa edizione di MasterChef si sono evidentemente creati due gruppi ed è emerso anche qualche attrito.

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MasterChef (640×640)

“In questa edizione si è visto più il gioco di squadra, che nel mio modo di vedere si fa quando serve arrivare al traguardo e vincere una partita tutti insieme. Ma in una competizione ci sono tante dinamiche che si attivano durante il percorso della giornata. Non è solo un’ora e quello che vediamo noi nel programma, è tutto: lo stare insieme, la convivenza forzata. Non so se avete notato, io principalmente preferisco nella vita andare avanti per la mia strada. Quando devo per forza di cose unirmi a un gruppo che non stimo, preferisco stare da solo e portare avanti le mie idee e non scendere a compromessi con persone che io non stimo, questo in generale nella vita. A Masterchef è successo anche questo, ma sono cose che accadono. Io ho preferito restare con i pochi ma buoni per quello che mi riguarda.” Ha affermato Giuseppe.

“Io sono d’accordo con quello che ha detto Giuseppe. Per me MasterChef è stata sicuramente una bellissima esperienza. Considero tutta la classe una grande famiglia, ovviamente ci sono state delle divisioni, ma delle divisioni naturali perchè i giovani si sono chiusi tra di loro, e noi un po’ più senior ovviamente facevamo un altro gruppo, ma questo avviene naturalmene. La cosa più difficile secondo me è stata la gestione di alcune tensioni, ma siamo sopravvissuti.” Ha aggiunto Silvia.

Gestire il tempo, cercare di essere creativi e orientarsi bene in dispensa sono gli ostacoli che Sivia non si aspettava di trovare, e che l’hanno sorpresa.

“La cosa che mi ha sconvolta di più è che il peggior nemico era il tempo. 45 minuti sembravano 10 minuti, non bastava mai il tempo. La cosa più difficile è avere la capacità di guardare l’ingrediente e ascoltare la spiegazione degli chef, loro non ti abbandonano, ti danno sempre informazioni molto interessanti che bisogna saper cogliere. Spesso mi perdevo qualcosa perché pensavo alla cosa da realizzare. Poi non è da sottovalutare la corsa in dispensa: memorizzare tutti gli ingredienti è difficilissimo, non sempre gli ingredienti erano nel loro posto. Noi eravamo 20 concorrenti e se 20 decidevano di fare un filetto non c’erano 20 filetti, dovevi prevedere immediatamente un’uscita di emergenza e in pochissimi secondi rivoluzionare tutto, non era una passeggiata. Queste cose da casa non si percepiscono.”

Insomma, tanta tensione, corse contro il tempo, scontri generazionali e dispense labirintiche. MasterChef è questo, ma è anche tanto divertimento.

MasterChef (640x427)
MasterChef (640×427)

“La prova [più divertente n.d.r.] indubbiamente è stata quella dell’esterna che abbiamo fatto a Tropea, dove ero capitano e ci siamo divertiti. È venuto fuori il meglio di noi, si è visto tutto quello che abbiamo fatto, a parte le gag con Cannavacciuolo. Io sono alto 1.83 ma lui è 10 cm più alto di me. Non si è visto ma alla fine mi ha messo una cipolla intera in bocca.” Ha detto Giuseppe tra un sorriso e l’altro.

“Sono d’accordo avrei detto la stesa cosa, ci siamo veramente divertiti eravamo un bellissimo gruppo affiatato e bastava guardarci un attimo negli occhi. C’era lo spirito che doveva esserci dentro una squadra. Eravamo quelli, tutti con lo stesso obiettivo di divertirci. Peccato che non abbiamo portato il risultato, mi sarebbe proprio piaciuto ma va bene lo stesso, lo porto nel cuore.” Ha aggiunto Silvia concordando con Giuseppe.

In fine, si è parlato del loro rapporto con i tre giudici di MasterChef, una domanda che ormai è un must in tutte le interviste settimanali.

“Ho legato con tutti e tre, anche con Barbieri che all’inizio non ha apprezzato il mio piatto, ero lì che lo ammiravo, volevo fargli cambiare idea e ce l’ho fatta. Chef Cannavacciuolo mi ha sostenuto un po’ più degli altri, come lo stesso Locatelli, che pian piano ha cominciato a credere a quello che facevo e a credere in me, anche lui ha iniziato a supportarmi e questo mi ha reso felice.” Ha concluso Giuseppe.

“Sicuramente io adoravo chef Locatelli: uomo di classe ed eleganza, mi piaceva il suo modo di approcciarsi. Chef Cannavacciuolo è un cuore enorme dietro quella montagna, spesso te lo trovavi vicino, condividevamo molto i piatti del sud, l’abbondanza. Chef Barbieri mi ha fatto divertire da morire, se non ci fosse stato lui che noia dai. Mi sono divertita, sono stata un po’ al gioco, perchè MasterChef non è una partita di scacchi rigida, MasterChef è anche spettacolo: ognuno aveva un ruolo e funzionava, penso che ognuno ha dato un bel contributo.” Ha detto Silvia.

Come al solito noi ci risentiamo la settimana prossima per il nostro appuntamento con le Pagelle di MasterChef e le interviste ai concorrenti eliminati.