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American Horror Story 10×01 – la Recensione: il promontorio della paura

Siamo sopravvissuti a una casa infestata e al suo perverso Rubber Man, siamo sfuggiti alle grinfie degli esperimenti nazisti e del demonio all’interno di un manicomio. ci siamo uniti alla congrega, abbiamo visto una spettacolo di freak, abbiamo alloggiato all’hotel Cortez, ci siamo recati nei luoghi perduti di Roanoke, abbiamo osservato al declino della democrazia e all’Apocalisse e, infine, abbiamo fatto un viaggio indietro nel tempo fino al 1984. Adesso, per la sua decima stagione, American Horror Story ci porta a Princetown, cittadina sul gelido mare del Massachussets dove le notti nasconde più di un segreto per i malcapitati che arrivano in città.

Benvenuti a questa prima recensione della nuova, decima, stagione di American Horror Story, una delle creature più fortunate del prolifico Ryan Murphy. Seppur con un po’ di ritardo, siamo pronti ad addentrarci in questa nuova avventura analizzando il primo episodio e cercando di capire se le premesse siano positive oppure no. Di certo, rispetto a quell’abominio che è stato 1984, AHS: Double Feature risulta molto più intrigante e ben strutturato, ma staremo a vedere. Purtroppo, quando si tratta di Ryan Murphy, le prime impressioni non sono sempre quelle che contano dato che ormai il pattern risulta abbastanza ripetitivo e vede sempre un inizio con il botto e uno svolgimento con finale deludenti.

ATTENZIONE! Questa recensione contiene SPOILER, se quindi non avete ancora visto la puntata vi consigliamo di tornare più tardi.

American Horror Story

Il primo episodio di questa decima stagione di American Horror Story ci presenta la famiglia Gardner e altri strani personaggi che popolano la cittadina di Princetown.

L’episodio inizia con una viaggio in macchina. La famiglia Gardner è diretta verso Princetown, in Massachussets, per stabilirvisi durante l’inverno. Harry (Finn Wittrock) spera di trovare finalmente l’ispirazione per scrivere il pilot che potrebbe svoltargli la carriera, sua moglie incinta Doris (Lily Rabe) è lì per supportarlo e per occuparsi di un progetto personale, mentre la piccola Alma ha intenzione di passare i tre mesi esercitandosi al violino il più possibile. La tranquilla cittadina di mare sembra proprio quello che serve a ogni membro della famiglia, un luogo in cui potersi godere la pace e la tranquillità staccando dalla frenesia di New York. Però, questo non è Virgin River e molto presto fanno capolino le prime stranezze. Durante una passeggiata, Doris e Alma vengono inseguite da uno strano uomo pallido e vestito di trench ma la polizia non sembra dare peso rassicurando i Gardner. Ecco, quando la polizia ti dice che “non succede mai nulla di male” è quello il momento in cui devi fare le valigie e andare via.

Poco dopo, Harry si imbatte nei corpi sventrati idi alcuni uomini sempre pallidi e vestiti di trench in riva al mare. Come se non bastasse, una donna nota come Tubercolosis Karen (salutiamo una semi irriconoscibile Sarah Paulson, se non fosse per il labbro tremulo) lo avverte di lasciare immediatamente Princetown prima che sia troppo tardi. Incurante dei diversi segnali di allarme, Harry rimane in città e una sera fa la conoscenza di Belle Noir (Frances Conroy) e Austin Sommers (Evan Peters), rispettivamente una famosa autrice di romanzi d’amore e un drammaturgo di Broadway. A questo inedito duo alla Gatto e la Volpe, Harry confida del suo blocco e della paura di non riuscire a portare a termine il lavoro. Di ritorno a casa, Harry è attaccato dall’uomo pallido e lo uccide, evento che lo convince a lasciare Princetown.

Prima della partenza però, si reca a casa di Austin, su invito di quest’ultimo, dove il drammaturgo lo convince a prendere una strana pillola nera che a suo dire risveglierà la “Musa” che è in lui.

American Horror Story

Alla fine di questo primo episodio di American Horror Story 10, vediamo quindi Harry prendere la pillola nera mentre sua figlia lo osserva dubbiosa dalle scale.

Una prima puntata che si prende i suoi tempi presentandosi i personaggi principali, accennando a qualcosa ma senza spingersi troppo in là. Il che è un bene visto che uno degli errori più comuni di Murphy è proprio quello di mettere troppa carne al fuoco sin dall’inizio. L’unico dubbio al momento riguarda quel “Double Feature” e la promessa di due parti separate l’una dall’altra con due distinti nemici sovrannaturali: gli alieni e i vampiri. I secondi sono stati già un tema trattato lungamente da Murphy in American Horror Story: Hotel, sarà quindi interessante vedere in che modo lo showrunner avrà cercato di svecchiare l’argomento abusato. Austin e Belle Noir hanno acquisito alcune capacità, oltre a un singolare appetito per i neonati, ma non sappiamo ancora né in che modo né perché siano diversi da quegli esseri bianchi, con il trench.

Una prima parte di stagione che sembra strizzare l’occhio al King della “Tempesta del Secolo” e al film di Scorsese “Il promontorio della paura”, in cui a farla da padrone sono i colori desaturati e le tonalità del bianco e del grigio che ricordano non solo il colore della sabbia e dei ciottoli, ma anche il biancore spettrale tipico dei vampiri. Menzione d’onore alla coppia formata da Evan Peters e Frances Conroy, brillanti nelle loro performances sin dal numero musicale nel locale.

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