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A Discovery of Witches: una Serie Tv appetibile nel panorama sovrannaturale

It begins with absence and desire.

It begins with blood and fear.

It begins with a discovery of witches

Il fantasy è un genere ormai troppo inflazionato, consunto, che sembra non poter più regalare uno show nuovo e originale da poter affiancare a nomi già noti (Supernatural, Teen wolf, The Vampire Diaries, True Blood etc). È forse per questo che le produzioni si sono un po’ distaccate da questo genere negli ultimi periodi. Ma scavando in fondo alle librerie c’è ancora qualche pezzo di rara bellezza su cui vale la pena scommettere. E così è stato per A Discovery of Witches.

a discovery of witches

Streghe e vampiri riapprodano in Tv con un adattamento tratto dai romanzi di Debora Harkness: la All Souls Trilogy. La serie trasmessa su Sky one (UK) è prodotta in collaborazione con Bad Wolf (la stessa per l’attesissima Bussola D’oro).

I protagonisti sono dei volti noti della televisione, soprattutto Matthew Goode (Downton Abbey, A single man), che interpreta il vampiro Matthew Clairmont, e Teresa Palmer (Warm Bodies), nei panni della strega Diana Bishop.

La storia inizia con Diana, una ricercatrice che si occupa di Alchimia, la quale si è appena trasferita a Oxford per lavoro. La donna passa le proprie giornate in biblioteca a scrivere e a ultimare la sua ricerca. Eppure non tutto va liscio come l’olio: proprio dove si sente al sicuro, circondata da centinaia di scritti e tomi voluminosi, ce n’è uno che attenta alla sua vita. Un libro che lei ha richiamato magicamente (e involontariamente) che contiene dei segreti in grado di sconvolgere la comunità delle creature.

Ebbene sì, non ci sono solo esseri umani sulla Terra, ma migliaia e migliaia di creature (principalmente vampiri, streghe e demoni) che si nascondano alla luce del sole.

A discovery of witches

Pur discendendo da una famiglia di streghe ed essendo lei stessa una di loro, la dottoressa Bishop non ha il minimo controllo sui propri poteri.

Da sempre ha nascosto e inutilizzato le sue potenzialità per scelta. Ed è proprio quell’autocontrollo latente che le fornisce la scusa per avvicinarsi a Matthew. Quest’ultimo, approcciatosi a lei inizialmente per avere il fatidico libro Ashmole 782, comincia a mostrare qualche particolare interesse in più nella strega.

Il perno della storia è quindi questo ambitissimo tomo, il Libro della Vita, desiderato da tutte le varie fazioni. Un tomo che sembra far ribollire il sangue di chiunque non sia umano e che spinge a fare follie per averlo, come se contenesse segreti talmente importanti da sconvolgere l’esistenza di ogni creatura sulla Terra.

A discovery of witches

Dai primi episodi la serie sembra essere un valido prodotto per chi ama il genere urban fantasy e vuole qualcosa di nuovo.

Una storia originale sotto alcuni punti di vista che comunque affonda le radici nel classico schema di creature e relazioni tra esse. Il pilot di A Discovery of Witches regala un pathos sensazionale e tiene incollato lo spettatore allo schermo nonostante un inizio non proprio veloce.

C’è un crescendo nell’azione e nelle varie ripercussioni che si abbattono sui personaggi principali, lasciando però spazio alla conoscenza di quest’ultimi, che acquisiscono carattere e spessore. La regia ricorda molto le ultime produzioni inglesi, come Sherlock e Peaky Blinders, con grandi inquadrature del bellissimo panorama della città di Oxford che permettono allo spettatore di ambientarsi tra i vicoli e le strade della città inglese.

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Le basi della storia sono in fase di costruzione, lasciano così ampio spazio all’immaginazione per la futura trama. Ne è prova anche la varietà di personaggi che vi sono al suo interno, i quali momentaneamente non sono tutti necessari, ma offrono vari spunti per lo sviluppo della storia e futuri intrecci per le prossime stagioni.

A Discovery of Witches sta quindi preparando tutto l’occorrente per spiccare il volo, non risultando troppo scontata, ma neanche imprevedibile, riuscendo a mixare vari elementi che nel complesso portano a una gradevole visione del prodotto finale. Non è un capolavoro, non farà scalpore, ma nel suo piccolo dà soddisfazione agli amanti del genere.

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