Spoiler alert: evitate la lettura di questo pezzo se non avete visto tutta la prima stagione di Westworld.
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William arriva a Westworld già dal secondo episodio, ma, forse di proposito, non si è distinto da subito come un personaggio importante. Allora non ci aspettavamo di certo una centralità del calibro e del potenziale che ci viene rivelata nel corso della storia, dove prende un ruolo sempre più importante all’interno della trama, tanto da essere persino due personaggi distinti: lui da giovane e l’Uomo In Nero da vecchio. William, anche se si lascia amare da subito, premette solo in post-visione di apprezzare l’idea che sta alla base della suo personaggio, per vari motivi:
1- I suoi segreti
Perché appunto ricchi di misteri, sia da giovane, (quando però ci appare come un personaggio le cui incognite risiedono nella sua relazione con Dolores e le altre attrazioni, oltre allo strano antagonismo con il suo futuro cognato Logan), sia da vecchio, un uomo senza nome che però sa distrarci dal suo enigma personale dandoci in pasto un indovinello più succulento: il labirinto.
2- La trama
La trama di Westworld è assolutamente spettacolare. È godibile, non ha episodi morti e nulla è lasciato al caso, così come la storia di William. Il personaggio si lascia amare e odiare nelle sue “versioni”, ma quel che è interessante qui è come viene narrata, cioè in linee temporali diverse raccontate contemporaneamente. Ed è così, che quando abbiamo la visione del quadro generale, che ci rendiamo conto della trasformazione dell’individuo, di come le sue ossessioni l’abbiamo consumato, ed è solo allora che possiamo apprezzarlo realmente.







