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La 3ª stagione di You si è trasformata in una campagna vaccinale?

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L’attesissima terza stagione di You è tornata su Netflix il 15 ottobre, portando con sé non poche polemiche (vi ricordiamo la nostra disamina su cosa non ha funzionato in quest’ultima stagione). La controversa serie, di cui si è sempre discusso per la delicata tematica che affronta e per il modo in cui sceglie di farlo, portando lo spettatore a compatire il protagonista Joe Goldberg (Penn Badgley), scavando quindi in un comportamento violento assolutamente da condannare, questa volta è stata accusata di essere un po’ troppo esplicitamente di parte riguardo la questione dei vaccini. Ma andiamo per ordine.

You 3 ha come focus principale la nuova vita matrimoniale di Joe e Love (Victoria Pedretti), stravolta dall’arrivo di un figlio, il quale li spinge a voler cambiare vita distaccandosi da vecchi comportamenti pericolosi, trasferendosi in un tranquillo e ricchissimo quartiere borghese. La vera natura dei due coniugi, però, non tarda a tornare a galla, soprattutto a causa della gelosia di Love nei confronti del marito, un po’ troppo incuriosito dalla nuova vicina di casa, e dalla tendenza di Joe a ossessionarsi alle donne che reputa possano essere il vero amore della sua vita (“sei TU quella giusta, lo sento“). La coppia arriva anche a rivolgersi a una consulente matrimoniale, che renderà ancor più evidente il fatto che, a saldare il legame dei novelli sposi, non è l’amore ma la violenza. Questa presa di coscienza porterà Joe a considerare il divorzio, poiché soltanto allontanandosi dalla sua nemesi (o dal suo riflesso?) può sperare di assicurare un futuro migliore a suo figlio.

La terza stagione di You ci presenta quindi, nell’arco di 10 puntate, un matrimonio in crisi e una significativa successione di delitti (incredibilmente impuniti) dettati dalla gelosia e giustificati dall’amore malato dei due. Tranne uno, il cui movente è incredibilmente inedito: la vittima non era vaccinata.

You

Questa presa di posizione così netta ha infastidito non pochi telespettatori, che hanno ritenuto fosse una mossa fin troppo marcatamente politica per una serie di intrattenimento che parla di tutt’altro. Il vaccino a cui si fa riferimento è quello per il morbillo, che ha costretto il figlio dei protagonisti a un paio di notti in ospedale. Il rischio che accadesse qualcosa al bambino ha accecato Love al punto da portarla a commettere un omicidio nei confronti dell’uomo del suo quartiere che si è rifiutato di vaccinare le sue bambine, che hanno successivamente trasmesso il virus al piccolo di casa Goldberg. Questa totale assenza di attenzione al bene comune, derivato dal rifiuto dei vaccini, è ritenuto inaccettabile dalla nostra protagonista (che invece, dal canto suo, ha sempre tenuto moltissimo a fare del bene), tanto che la vediamo intenta in ricerche col suo smartphone sui pericoli dei no-vax e sull’importanza dei vaccini.

La tematica è senza dubbio importante e non è un male che se ne parli anche nelle serie tv per sensibilizzare i più giovani sull’importanza dei vaccini, ma avevamo realmente bisogno che a dircelo fosse la (debole) sceneggiatura di You 3 con i suoi folli assassini protagonisti?

A render ancora più fuori contesto questa velata campagna vaccinale è il fatto che la serie non si sia mai collocata precisamente nell’attualità con riferimenti specifici, a differenza di molte altre serie che hanno scelto di includere tematiche come quelle della pandemia in modo chiaro e dichiarato (vedi Grey’s anatomy, This is us, The Good Doctor e molte altre), con lo scopo di contestualizzare un momento storico che ha caratterizzato la vita quotidiana di ogni singolo individuo del mondo. Prendere una posizione come decide di farlo You senza però prenderla fino in fondo, nascondendo la critica dell’attualità dietro al morbillo, tralasciando tutti gli altri aspetti a cui non si fa cenno, risulta essere una mossa più subdola per il telespettatore, come dimostrato dai numerosi commenti che sono impazzati sul web al riguardo. Il dubbio lecito è che la decisione di includere la tematica vaccinale sia una strategia per tenere sempre puntati i riflettori sulla serie, anche per i motivi sbagliati (ve ne abbiamo parlato anche nella recensione della terza stagione, che vi riproponiamo qui). La cattiva pubblicità è pur sempre pubblicità. Ma è forse l’ultima cosa di cui questo mondo già fin troppo incattivito e diviso ha attualmente bisogno.

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