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Westworld e Animal Kingdom, le migliori perle del 2016

Animal Kingdom, l’uomo come bestia

La lezione e la teoria evoluzionistica risolutoria, brillante ed epocale del famoso sociologo e biologo Charles Darwin, deve essere perentoriamente accantonata. Almeno in tale contesto.

Nel ‘Regno Animale‘ (Animal Kingdom) non vince sempre la specie che si adatta al cambiamento, vince l’esemplarità e la linearità della basilare “legge del più forte“, il predatore più feroce, prestante, astuto e cattivo che conquista, domina e lacera a morsi il rivale. Questi predatori, lupi affamati, pretendono e lottano per ogni cosa: soldi, donne, vizio, benessere, rispetto; la specie più forte si evolve lottando e pianificando, ma non adattandosi.

La nuovissima serie ha decisamente convinto, il parallelismo con il masterpiece irraggiungibile ‘Sons of Anarchy‘ è dietro l’angolo, il parallelismo, non il paragone. SoA ha come termine di paragone il solo BReaking BAd e si fregia di caratteristiche più intense, tragiche, emotive e shakespeariane, vantando un simbolismo assolutamente unico (leggetene da qui).

Gli animali fanno gruppo, creano un branco, non si occupano di nascondere i loro vizi e passioni, non devono cercare di essere diversi rispetto alla loro specie d’appartenenza, e rapportando questo concetto ai personaggi, ne derivano diverse riflessioni.

Il capobranco è una lupa, Smurf, una matriarca, una lupa voluttuosa e feroce, la regina di questo ‘regno ferino’. Lei è quella che prende le decisioni, colei che protegge i suoi lupi, la madre che li manipola, vizia, condanna, placa e istiga.

Non esistono gerarchie in Animal Kingdom, tutti sono ugualmente retribuiti, tutti devono sottostare a Smurf, tutti possono proporre ‘colpi’ ma mai deciderli. La situazione però si complica quando il fratello maggiore Pope esce di prigione, reclamando di ritornare alla posizione originale, ritornare ad essere il braccio destro di Smurf.

Craig (Kalf di Vikings) e Deran sono i due fratelli inseparabili, cane sciolto il primo e cane furioso e bastonato il secondo (che deve occultare nel branco la sua omosessualità). Pope è l’instabile, un soggetto turbato e di difficile lettura, freddo come il colore della sua bianca carnagione e spietato come la sua espressione da sociopatico. Pope contro Baz sarà una sfida nella sfida.

Il 2016 andrebbe lodato anche per ottimi ed originali lavori come Stranger Things, American Crime Story, The Night of. Ma queste due nuove perle, brillano decisamente di più.

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