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I 10 peggiori errori storici delle Serie Tv

Giocare con la storia nel mondo delle serie tv è sempre pericoloso. Non sempre l’obiettivo è quello di una trasposizione al cento per cento fedele degli avvenimenti di una determinata epoca, questo è vero. Senza contare che ci sono serie tv storiche davvero interessanti che possiamo trovare ad esempio su Amazon Prime o serie tv storiche che meriterebbero molta più attenzione di quella che già hanno. Ma, allo stesso tempo, esistono anche serie tv storiche veramente ridicole a cui difficilmente si possono perdonare gli strafalcioni. Tutte queste tipologie di serie, però, sono accomunate da un elemento: l’errore. Che si tratti di serie altamente attendibili, come The Crown, o serie meno veritiere, tipo Bridgerton, il rischio errore è sempre in agguato. A volte un errore può sembrare una piccolezza, ma diventare in realtà molto più grave, come è successo in Vikings (e tra poco vi diciamo perché), altre volte invece si tratta di vere e proprie sviste che creano un netto contrasto con la realtà.

Scopriamo subito l’errore di Vikings, insieme agli altri 9 peggiori errori storici delle serie tv.

1) Vikings e i cognomi che non dovrebbero esistere

Vikings

Vikings è una serie tv canadese e irlandese di genere storico creata e scritta da Michael Hirst che si compone di 6 stagioni e un totale di 89 episodi: difficile non incappare in nessun errore.

Ambientata nel IX secolo, nel territorio compreso tra la Scandinavia e le Isole Britanniche, Vikings narra in chiave romanzata le vicende del guerriero vichingo Ragnar Lothbrok, interpretato dall’attore australiano Travis Fimmel, e di altri personaggi storici come Lagertha, Rollone, Aelle II di Northumbria e Re Alfredo il Grande. I forti accenti nordici dei personaggi rendono la serie tv molto credibile da un punto di vista linguistico, eppure l’errore che più ha disturbato gli appassionati di storia in un certo senso riguarda proprio il linguaggio.

Il protagonista di Vikings, Ragnar Lothbrok muore tragicamente durante la quarta stagione, lasciando i cinque figli: Bjorn, Ubbe, Hvitserk, Sigurd e Ivar. Qual è il problema? Lothbrok viene utilizzato come un soprannome ereditario in Vikings, eppure la tradizione del cognome non ha nulla a che fare con la cultura vichinga. Il grado di parentela lo si individuava, al massimo, con il nome di famiglia. In questo caso, avremmo dovuto trovare “Ragnarsson” per identificare gli eredi del protagonista. Lothbrok è semplicemente un soprannome, significa calzoni dal lungo pelo, (che il nostro eroe indossava come protezione antiveleno) ma dalla quarta stagione di Vikings in poi viene – erroneamente – usato come un cognome.

2) Bridgerton e sospette linee gialle

Vikings

Seconda tappa, dopo Vikings: Bridgerton. Lo sappiamo, la serie tv firmata Shonda Rhimes, tratta dai romanzi di Julia Quinn non ha mai aspirato a essere una rappresentazione minuziosa e fedele della società londinese durante il periodo della Reggenza. Nessuno ricorderà mai la serie come uno spaccato della vita del tempo, perché lo scopo della produzione Netflix è ben altro, ossia intrattenere con leggerezza e strappare un sorriso. Però, ci sono errori che proprio si potrebbero evitare: è il caso della fantomatica linea gialla. In un’inquadratura, infatti, è visibile al bordo della strada una lunga linea gialla che sembra proprio far parte della segnaletica stradale. Peccato che questo tipo di indicazione sia stato introdotto nel Regno Unito soltanto a partire dal 1960, ben dopo l’epoca in cui è ambientato Bridgerton.

La svista è rimbalzata sul web da un social all’altro, suscitando l’indignazione di molti spettatori. Su Twitter, addirittura, un utente è intervenuto trovando la facile soluzione che si sarebbe potuta adottare per evitare la figuraccia:

“Ho lavorato in alcuni film e programmi televisivi come consulente storico del dipartimento artistico, ricordo che abbiamo dipinto le moderne strisce bianche o ricoprendo l’intera strada con la terra.”

Forse si pensava che saremmo stati tutti distratti dal duca di Hastings, per accorgercene?

3) I Medici e le morti manipolate

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Le tre stagioni de I Medici, la serie tv anglo-italiana creata da Frank Spotnitz e Nicholas Meyer e trasmessa dal 18 ottobre 2016 all’11 dicembre 2019 su Rai 1, hanno trovato una calda accoglienza da parte del pubblico. Tra i punti di forza di questa produzione che narra le vicende della famiglia Medici, con Cosimo protagonista della prima stagione e Lorenzo il Magnifico figura principale delle altre due, ci sono senz’altro la fotografia – merito dell’incantevole città di Firenze – e la colonna sonora firmata Paolo Buonvino. Ma cosa possiamo dire per quanto riguarda l’esattezza storica?

Forse c’è stata un po’ troppa libertà nella gestione delle vite e delle morti di alcuni personaggi. Un chiaro esempio è dato dal padre di Cosimo, che muore avvelenato, anche se nella realtà nessuno ha tramato contro di lui: è morto per cause naturali. Anche la sorte del fratello di Cosimo è stata manipolata. Nella serie, il personaggio muore piuttosto in fretta, ma in verità è vissuto molto a lungo. Si tratta sicuramente di scelte strategiche per la storyline romanzata della serie, ma in confronto alla storia paiono due interventi molto forti che non sono stati apprezzati da tutti.

4) Reign e le parole che vengono dal futuro

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Come nel caso di Bridgerton, sembra che lo scopo principale di Reign non sia mai stato quello di rappresentare con minuziosità personaggi storici quali Maria Stuarda, Caterina de Medici o Elisabetta I. La serie tv statunitense trasmessa tra il 2013 e il 2017, ha più che altro cercato di coinvolgere i suoi spettatori in triangoli amorosi, balli sfarzosi, vizi di corte e dinamiche tortuose tra i vari personaggi. Ma, in ogni caso, si tratta pur sempre di una serie tv storica e le cose che non funzionano sono molte, a partire dai costumi e dalle acconciature dei personaggi che non sono per nulla in linea con quelle usate ai tempi.

Se però si può chiudere un occhio per la questione costumi, che è stata probabilmente manipolata per catturare meglio l’attenzione del pubblico, c’è un errore in particolare che si sarebbe potuto evitare: l’utilizzo del termine OK. Attualmente, ci sembra una parola scontata, immediata da usare e onnipresente. Ma non è sempre stato così, si tratta di un termine americano che non è esistito fino al diciannovesimo secolo. E allora perché viene utilizzato da Maria Stuarda e dalle sue dame di compagnia?

5) Downton Abbey e le antenne misteriose

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Non è a cuor leggero che citiamo Downton Abbey in questo articolo e siamo piuttosto certi che nemmeno voi vi aspettavate di vedere comparire questo titolo all’interno della lista. La serie televisiva britannica che vede nel cast attori del calibro di Maggie Smith e che viene spesso citata come una delle migliori serie tv per imparare la pronuncia standard dell’inglese è una produzione di alto livello, attendibile e fedele alla realtà. Ma anche i migliori possono sbagliare, a quanto pare. Cosa è successo, nello specifico?

Un errore all’apparenza banale, che però ha cambiato in qualche modo le sorti del set: in un’inquadratura compare un’antenna televisiva che di certo nei primi anni del Novecento non poteva esistere. A questo si sommi la bottiglietta d’acqua sullo sfondo di una foto promozionale e il danno è fatto. Uno scivolone imprevisto che ha fatto correre tutti ai ripari, da quel momento sul set è stato bandito ogni oggetto che non appartenesse all’epoca.

6) Boardwalk Empire e citazioni dal futuro

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Torniamo in territorio americano con Boardwalk Empire, il crime drama creato da Terence Winter per HBO. La serie, composta da cinque stagioni andate in onda tra il 2010 e il 2014 è ambientata ad Atlantic City (spesso abbreviata A.C.) nell’era del Proibizionismo degli anni Venti del Novecento. La serie ha ricevuto un ottimo riscontro da parte della critica, in particolare per il suo stile visivo e per il modo in cui sono state trattate le figure storiche, oltre che per la performance di Steve Buscemi nei panni del protagonista Enoch “Nucky” Thompson, tesoriere corrotto e importante figura politica.

Ma se Boardwalk Empire è presente in questa lista, significa che nonostante la grande cura della serie uno scivolone c’è stato. In questo caso, si tratta di una citazione impossibile. In un episodio, infatti, i personaggi menzionano Il Padrino. Peccato che a quell’epoca né libro, né film avevano ancora visto la luce. Che i protagonisti di Boardwalk Empire sappiano vedere il futuro? Molto improbabile. Non ci sono scuse: questo è uno strafalcione in piena regola. Li perdoniamo?

7) I Tudors e gli anni che non tornano

I Tudors si unisce sicuramente a serie tv come Reign che non mirano alla rappresentazione fedele della realtà storica. Costellata da intrighi di corte, passioni bollenti, tradimenti e contorte dinamiche politiche, I Tudors è una serie di produzione britannica, canadese e statunitense, creata e scritta interamente da Michael Hirst. La figura protagonista che regge le redini di tutte e quattro le stagioni è quella di Enrico VIII, noto per il grande carisma ma anche per l’altrettanto grande intolleranza verso le mogli da lui non ritenute in grado di garantirgli un erede maschio.

Di certo la serie non brilla per aderenza alla storia, ma c’è in particolare un dettaglio che salta subito all’occhio e che non corrisponde in alcun modo alla realtà: il protagonista stesso. Innanzitutto, non c’è alcuna corrispondenza fisica tra il fiacco Enrico VIII che vediamo dei ritratti dell’epoca e l’affascinante Jonathan Rhys Meyers che lo interpreta, ma a questo, pensando alle esigenze di uno show televisivo, si può soprassedere. La questione però riguarda anche gli anni del sovrano. Nella serie, Enrico VIII seduce e sposa Anna Bolena poco meno che trentenne, mentre nella realtà il matrimonio tra i due avviene quando il re ha più di quarant’anni: così sballa tutta la cronologia dei fatti.

8) Leonardo e il sistema decimale

Dopo il successo della produzione Rai I Medici, c’era grande attesa e aspettativa per Leonardo, la serie ideata da Frank Spotniz e Steve Thompson, che vede nel cast attori come Aidan Turner, Freddie Highmore e la nostra talentuosissima Matilde De Angelis. L’accoglienza effettiva della serie, però, è stata ben diversa da quel che si preventivava. Più che una ricostruzione storica un po’ romanzata della vita di Leonardo Da Vinci, la serie è risultata un romanzo un po’ storicizzato della vita dell’artista. Inutile quindi dire che Leonardo sia costellata di inesattezze storiche, personaggi inventati e deviazioni dalla realtà.

C’è però uno scivolone anacronistico che ha davvero fatto infuriare gli spettatori e che poteva essere evitato, perché ininfluente nei confronti della trama e delle dinamiche narrative: il sistema decimale. Succede che la sfera della famosa cupola viene descritta con un diametro di 2,5 metri e un peso di 8 tonnellate. Ma il sistema decimale non era ancora stato introdotto all’epoca. Qualcosa di simile è accaduto con l’utilizzo dell’espressione “teso come una corda di violino”. Ma quale violino? Non esistevano!

9) Roma e l’Eneide

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Roma è una serie televisiva statunitense, britannica e italiana prodotta da HBO e BBC tra il 2005 e il 2007, creata da Bruno Heller, John Milius e William J. MacDonald. Le due stagioni che la compongono sono state girate negli studi di Cinecittà e riguardano la Roma della seconda metà del I secolo a.C., nel periodo in cui un’agonizzante Repubblica è teatro di guerre civili. Con questo contesto sullo sfondo, si alternano le vicende di personaggi storici e personaggi inventati. Questo ci fa subito capire che non si tratta di un’opera interamente basata su eventi reali, ma il grave errore che abbiamo trovato in Roma riguarda la coerenza cronologica dei fatti.

L’errore è simile a quello che abbiamo visto con Boardwalk Empire, quando è stata citata un’opera che sarebbe uscita molti anni dopo. In questo caso, vediamo Ottavia leggere una storia al fratello, e fin qui non ci sarebbe nulla di strano, se non fosse che la storia in questione è nientemeno che L’Eneide di Virgilio, che all’epoca non aveva ancora visto la luce.

10) Time After Time e i fucili

Time After Time

L’ultima serie del nostro elenco, iniziato con Vikings, è una sfortunatissima produzione produzione americana ABC che è stata addirittura interrotta nella messa in onda dopo solo quattro episodi e lasciando gli spettatori in attesa per lungo tempo, prima che gli episodi restanti venissero caricati sul web: Time After Time. Si tratta di una serie fantascientifica basata sul personaggio realmente esistito H.G. Wells (interpretato da Freddie Stroma), vissuto in età Vittoriana e la leggendaria figura di Jack Lo Squartatore (interpretato da Josh Bowman).

Sebbene si tratti di una serie sci-fi, dunque, lo scenario è collocato in una realtà storica ben precisa che esige determinate regole. Quando Jack Lo Squartatore approda nel presente, nel nostro tempo, grazie alla Macchina costruita da Wells, però, entra in gioco l’ennesimo errore anacronistico: l’assassino è meravigliato dal fatto che la gente utilizzi dei fucili con grande facilità, ma in realtà era molto più facile proprio ai suoi tempi che la gente potesse usufruire di armi del genere.

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