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#VenerdìVintage – 10 motivi per cui Lost è un capolavoro assoluto

L’ODISSEA DEL GENERE UMANO

“Nè più mai toccherò le sacre sponde. Ove il mio corpo fanciulletto giacque”. Così recita l’inizio della poesia A Zacinto di Ugo Foscolo. Lontano da casa, angosciato dal non poter più vedere la sua Zacinto. L’esilio è la costrizione ad un’esistenza tormentata dal ricordo del proprio passato e dal desiderio di voler ritornare dalla famiglia. I sopravvissuti del volo Oceanic 815 sono come esiliati, costretti a cimentarsi in una situazione tutt’altro che comoda e quotidiana. Hanno dovuto abbandonare la loro vita e la loro casa, come Ugo Foscolo. Come Omero racconta di Ulisse che vuole tornare alla sua Itaca, così Lindelof condanna i personaggi ad una lenta sopravvivenza alla realtà. Non si tratta di mangiare e bere per poter vivere un giorno in più, ma di coesistere, di fare a meno di qualsiasi situazione agiata, di desiderare così tanto il ritorno alla vita da avere la forza di purificarsi da ogni loro peccato. L’imminente arrivo della morte piazza davanti all’uomo la paura di non farcela, di essere ormai perso nel mare della vita costruita fino a quel punto. Ricordiamo Charlie tossicodipendente, Sawyer truffatore, Kate che ha ucciso un uomo. Tutti convivono con segreti amari e verità difficili da affrontare. Si sentono persi. Uno dei punti fondamentali per cui Lost possiamo definirlo capolavoro assoluto: riusciamo a trovare il supporto in queste situazioni narrate e vediamo il riflesso delle emozioni e delle paure dei personaggi direttamente in noi, persi come loro.

LA MAGISTRALE COLONNA SONORA

Michael Giacchino è uno dei migliori compositori dei nostri tempi, ha tentato di farsi spazio tra i vari colossi ormai esistiti. E ce l’ha fatta, ha lavorato per importanti film e per Lost. Purtroppo. Purtroppo perché ogni volta che metto play alla colonna sonora di Lost entro nel mood “ora riguardo tutte le puntate, voglio piangere”. Le musiche utilizzate per questa serie televisiva sono azzeccate, coerenti e non puoi fare a meno di ricordartele. Ed associ ad una determinata musica il momento esatto in Lost. La morte di Charlie, l’esplosione della bomba con conseguente morte di Juliet, il desiderio di Jack nel voler ritornare sull’Isola, sono tutti momenti caratterizzati da musica sconvolgente e travolgente. Come non emozionarsi con “There’s no place like home”, per esempio. La potenza di Lost ha fatto sì che avesse la stoffa di un lungometraggio cinematografico importante diviso in episodi. La musica ha senz’altro contribuito al successo e alla riuscita dell’intera serie.
Il Titanic non sarebbe il Titanic senza la sua “My heart will go on”, Star Wars non sarebbe la grande opera di George Lucas senza il capolavoro composto da John Williams, Inception non sarebbe stato così travolgente se non avesse avuto una colonna sonora come quella composta da Hans Zimmer. Lost è Lost anche grazie al lavoro magistrale di Michael Giacchino.

https://www.youtube.com/watch?v=NT_TOcgCjK4

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