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#VenerdìVintage – Vi sblocchiamo un ricordo: Summerland

Prendete Zac Efron alle prime armi, poi prendete il cantante più in voga degli anni 2000 – Jesse McCartney – dopo di che aggiungete a questi due l’attrice del revival di 90210, Lori Loughlin e immaginatela come produttrice, co-creatrice e attrice. A tutto questo date un pizzico di Disney Channel con Kay Panabaker amalgamandolo bene con un ingrediente dal sapore dark e oscuro – Ryan Kwanten – e il risultato che verrà fuori sarà un successone che si chiamerà Summerland, la Serie Tv di cui sapevamo bene di aver bisogno sedici anni fa.

Era il 2005. I pomeriggi passavano sulle note di Italia 1 e Disney Channel. I due canali erano gli assoluti protagonista delle nostre giornate che – a suon di cartoni animati, Serie Tv e film – riuscivano a rallegrarci con una leggerezza che ricordiamo bene ancora oggi. Summerland, andato in onda dal 2005 su Italia 1, non era esattamente il prototipo di prodotto leggero. Le vicende erano più profonde rispetto ai prodotti a cui eravamo abituati, ma quella coralità di storie ambientate in un posto in mezzo al mare riusciva a piacerci così tanto da non farcene importare nulla della leggerezza.

Tutto parte da Ava, una fashion designer che vive in California. La sua vita procede regolarmente dividendosi tra amici e lavoro. La sua routine viene spezzata da un tragico incidente che coinvolge la sorella e il marito togliendogli la vita. I due avevano tre figli – Bradin di 16 anni, Nikki di 12 e Derrik di 8 – che nella serie svolgono il ruolo di protagonisti assoluti alle prese con un lutto da affrontare e tutti i problemi tipici dell’adolescenza.

Tutti e tre, infatti, vengono affidati ad Ada che dovrà imparare a convivere fin da subito non solo con il peso al cuore che la morte della sorella le ha provocato, ma anche con la responsabilità umane e giuridica di tre ragazzi che d’improvviso si ritrovano senza genitori. Inevitabilmente sarà compito suo cercare di sopperire a quella mancanza, ma non sarà questo l’unico problema: Brandin è un vero e proprio adolescente che oltre al lutto dei genitori vive i drammi tipici di quell’età portando vari scombussolamenti all’interno della vita di Ada. Oltre a tutto questo, infatti, cade nel circolo delle tentazioni perdendosi tra varie droghe che metteranno il ragazzo in situazioni drammatiche a cui la zia cercherà sempre di rimediare.

Summerland, così, diventa una storia che amalgama la drammaticità e la comedy fornendoci un equilibrio tra i due generi che riesce, fin dalla prima puntata, a convincerci.

Summerland

Oltre ai drammi si innescavano situazioni normali, semplici, interessanti e coinvolgenti da seguire. Ogni puntata metteva in luce tutti i personaggi con storie diverse e dava una netta preferenza ai racconti riguardanti i ragazzi. Per noi – a quei tempi adolescenti o bambini – quest’occhio di riguardo nei confronti dell’adolescenza era pane per i denti per via di tutti gli ingredienti tipici dei teen drama a cui Summerland dava ampio spazio: amori, amicizie, relazioni difficili e problemi adolescenziali più vari.

Durante le due stagioni si passava dalla leggerezza alla commozione nel giro di una scena, e questa era un’altalena di emozioni più che piacevole. Di fondo all’interno di questo prodotto non mancava nulla dal punto di vista dell’intrattenimento perché riusciva a dare tutto quello che si cercava quando si decideva di accendere la televisione su Italia 1, era davvero il prodotto perfetto in questo senso e alla base questo successo si deve anche a due attori presenti nel cast. Andiamo per ordine.

Jesse McCartney era il cantante rivelazione degli anni 2000. Durante Summerland viveva già di una fama spaventosa dovuta al successo di diverse canzoni uscite in quel periodo come Beautiful Soul e Because You Live.

Summerland

La sua introduzione all’interno del cast inevitabilmente contribuì a far sì che lo show guadagnasse fin dal principio un posto importante anche grazie al fatto che toccasse proprio a lui essere uno dei protagonisti. Il suo ruolo, infatti, era centrale e ben definito e lo vedeva nelle vesti vulcanico Bradin, personaggio che gli ha permesso una nomination come migliore attore in una serie televisiva drammatica.

In maniera diversa, invece, Summerland ha contribuito particolarmente al successo per quello che a breve sarebbe diventato il nuovo idolo degli anni 2000: Zac Efron (clicca qui per scoprire invece che fine abbiano fatto il resto degli attori!). Solo due anni dopo l’uscita della serie, infatti, l’attore prenderà parte nel ruolo di protagonista nell’ormai cult Disney Channel High School Musical. Fin dalla sua partecipazione nella serie, Zac – nonostante il ruolo comunque non centralissimo – aveva dato modo di mostrare una certa predisposizione verso la recitazione che in Summerland riesce a essere assolutamente credibile.

Il personaggio che interpreta, Cameron Bale, aggiunge un ennesimo tono drammatico alla serie: se all’inizio è solo l’amico di Nikki (che poi diventerà fidanzato) con il tempo si guadagna un posto più individuale per via della storia triste che vive. Suo padre, Kyle, beve e lo maltratta senza ritegno ma Cameron non è pronto a ribellarsi a tutto questo cercando così, ai limiti dell’impossibile, di difenderlo e far finta di nulla tenendo nascosto a tutti questo segreto.

Summerland

Summerland è composta da sole due stagioni per un totale di 26 episodi complessivi. Una storia, dunque, molto breve che ha deciso di fare un toccata e fuga all’interno dei teen drama dei primi anni 2000. Non si è proposta l’obiettivo di diventare la nuova Dawson’s Creek (giunto alla fine proprio l’anno prima della messa in onda) ma solo di narrare delle vicende che sono tuttora rimaste impresse nella mente degli affezionati di Italia 1.

In questa nuova era fatta di revival non sapremo se a un certo punto anche per lei arriverà una seconda occasione per un nuovo successo, ma non ce la sentiamo di escludere totalmente questa possibilità. Sono passati sedici anni, e visti gli sviluppi delle Serie Tv Vintage è ancora – paradossalmente – troppo presto per bocciare a priori questa ipotesi. Nel dubbio, come sempre, noi siamo pronti a riaccoglierla. E voi?

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