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#VenerdìVintage- 10 motivi per amare Prison Break

2) La fedeltà tra Michael e Lincoln

Fratelli Prison Break

Alzi la mano chi non si è mai commosso o strappato il cuore davanti al loro così stretto rapporto e chi non ha mai desiderato un fratello come loro. Scommetto che nessuno ha alzato il braccio dal tavolo. Eh sì, è proprio così. La serie si apre con Michael che finge una rapina in banca per essere arrestato e che non si oppone, anzi sembra piuttosto soddisfatto, quando la sentenza del giudice è di essere rinchiuso nel carcere di Fox River dove suo fratello si trova nel braccio della morte. E’ tutto calcolato. Michael agisce di proposito con il solo intento di aiutare suo fratello ad evadere e salvargli così la vita. Quello è solo l’inizio; da lì in avanti si scopre quanto i due siano indissolubilmente legati l’uno all’altro, disposti a morire e a qualsiasi tipo di sacrificio a patto che l’altro non venga toccato, sia felice e al sicuro.

3) L’essere “buono” di Michael e il suo senso della giustizia

Dalla prima puntata della prima stagione, all’ultimo secondo della serie il protagonista mantiene saldi i suoi principi cercando di fare sempre la cosa giusta. Che sia un uomo che mente alla moglie e alla figlia fingendo di essere in guerra, che sia un ragazzino che ama il basket e Michael Jordan o che sia un poliziotto prima cacciatore e poi amico non importa.

Se hai la fortuna di incontrare Scofield, lui ti aiuterà.

C-Note e Sucre in Prison Break

La prima a notarlo è Sara che, indagando, scopre che Michael non riesce a resistere all’impulso di aiutare chi abbia bisogno. Cerca sempre di dare una possibilità a tutti anche se ha ben presente chi merita la sua fiducia e chi no, chi ha valore come persona e quindi merita la sua amicizia e chi non vorrebbe mai che avesse incrociato il suo cammino. L’unica occasione in cui Michael è deciso a premere un grilletto e ad uccidere con le sue mani una persona è quando si ritrova faccia a faccia con sua madre, con i suoi piani spietati che non prevedono un figlio dal cuore giusto e sincero. La pistola si inceppa, ma è il pensiero quello che conta. Anche altre volte vediamo Michael sul punto di perdere il controllo e macchiarsi le mani di sangue, come quando ferma l’ennesima fuga di Theodore Bagwell puntandolo al pavimento con un coltello, ma alla fine riesce sempre a tenersi stretto il titolo dell’”eroe buono” e non riusciamo mai a considerarlo un vero e proprio “assassino”.

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