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Unbelievable ci spiega le diverse reazioni in seguito a una violenza

Unbelievable è una miniserie tratta da una storia vera targata Netflix (tra le migliori, insieme a queste altre 5) ed è stata rilasciata nel 2019. Attraverso la storia di Marie, Amber e le indagini di due detective, esploriamo il trauma delle violenze sessuali. La serie è ispirata a fatti realmente accaduti e sono stati raccolti in un articolo T. Christian Miller e Ken Armstrong, i quali hanno vinto il premio Pulitzer.

La storia di Unbelievable

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Una notte l’adolescente Marie Adler chiama la polizia dichiarando di aver subito uno stupro. Accorrono i detective Parker e Pruitt, i quali iniziano le indagini facendosi aiutare da una delle madri affidatarie di Marie. I medici e gli investigatori, però, non riscontrano tracce di DNA né di segni sul corpo della ragazza. Tutto ciò che hanno è la testimonianza di Marie la quale, sconvolta, cerca di ricostruire l’accaduto. Lo stupratore era entrato dalla finestra della casa e aveva portato con sé uno zaino colmo di strumenti. Dopo di che ha fotografato la sua preda e minacciato di aver esposto le foto se la giovane fosse andata dalle autorità. Marie però si era armata di coraggio e aveva deciso di denunciare immediatamente l’accaduto. I detective incontrano subito le difficoltà di dover rintracciare lo stupratore. Il fatto che non abbia lasciato tracce all’inizio crea molti ostacoli, ma in seguito si trasforma in sospetto.

Davvero Marie ha subito un abuso oppure se lo è inventato?

Come reagisce Marie al trauma

Purtroppo le madri affidatarie sono le prime a mostrarsi diffidenti. Marie ha sempre vissuto in diverse casa famiglia. Il continuo rifiuto e la mancanza di figure di riferimento stabili condizionano il comportamento della ragazza. La sua condotta è problematica ed è solita a creare situazioni nelle quali sta al centro dell’attenzione. La madre affidataria precedente inizia a dubitare dell’accaduto perché non ci sono prove evidenti e teme che sia l’ennesimo tentativo della ragazza di creare scompiglio. L’ultima invece nota che Marie sta reagendo in un modo inaspettato. Il dubbio le viene quando deve prendere le lenzuola nuove ma la scelta ricade su quelle precedenti durante la notte dell’aggressione. Le due madri affidatarie si confrontano e una di loro confida di essere sempre più sospettosa: ha subito anch’essa uno stupro e non si riconosce nella reazione di Marie. I detective ascoltano le due donne: ed è qui che inizia il calvario per la ragazza.

La freddezza di Marie è il movente per il quale non è degna di credibilità.

I detective iniziano a sottoporla a interrogatori estenuanti costringendola a rivivere l’accaduto. La stanchezza, la paura e il trauma condizionano alcuni frangenti della versione di Marie. Parker e Pruitt chiamano qualunque persona sia a conoscenza dei dettagli e, confrontandoli con le varie testimonianze, notano delle incongruenze. Alla fine faranno dubitare Marie di quello che è davvero successo facendola crollare. Dopo lunghe sedute, la ragazza in lacrime mentirà sull’abuso, dicendo che non è mai accaduto (un modus operandi simile ai poliziotti in When They See Us).

Le madri affidatarie si sono soffermate unicamente sui pregiudizi. La mancanza di figure di riferimento non ha aiutato la giovane. L’isolamento e i sospetti hanno incentivato i detective a torturare psicologicamente Marie. Il problema è che purtroppo la ragazza ha avuto a che fare con membri delle forze dell’ordine incompetenti e inadatti a fronteggiare una situazione simile. Gli ostacoli li hanno fatti desistere e nel momento in cui alcuni membri della famiglia hanno avuto dubbi, si sono sentiti liberi di attaccare Marie. Il suo caso è emblematico: molte vittime di violenze non vengono credute dalle autorità e, sfortunatamente, può succedere che persino la famiglia si rifiuti di crederci. Nel caso di Marie, una delle madri affidatarie, anch’essa vittima di violenza, avrebbe potuto aiutarla. Invece la freddezza della ragazza l’ha fatta allontanare. In seguito all’accaduto, Marie perde il lavoro, la casa e viene bistrattata da chiunque.

La reazione di Amber e di altre donne

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Amber, una studentessa di ingegneria ha tutt’altra reazione, non compresa appieno dalla società. Tre anni dopo l’accaduto di Marie, l’agente Karen Duvall viene chiamata in seguito a una denuncia di stupro avvenuta durante la notte. La giovane Amber, nonostante sia sconvolta, riesce ugualmente a dire tutto ciò che ricorda alla detective, mantenendo lucidità mentale. Karen inizia subito a cercare di rintracciare l’aggressore ma anche lei si trova davanti a numerosi ostacoli. Grazie a una segnalazione del marito, la donna capisce che l’aggressore ha colpito molte donne spostandosi in diversi distretti. Contatta così l’agente Grace Rasmussen, anch’esso sulle tracce del medesimo aggressore. Le due donne avranno un ruolo chiave nella cattura dello stupratore.

Amber è stata l’ultima vittima. Conduceva una vita tranquilla: era fidanzata e sognava di diventare ingegnere. In seguito alla violenza, Amber cerca di mantenere il controllo della sua vita ma dovrà fronteggiare le conseguenze. Dopo diverso tempo, l’agente Duvall incontra Amber. La ragazza le confessa che si è separata dal fidanzato e che cede a qualsiasi avances da parte degli uomini. In realtà questa reazione è molto comune ma non è compresa. Le persone tendono comunque a giudicare pur non conoscendo il trauma di numerose donne. Nonostante tutto, Amber nutre ancora fiducia e speranza nelle autorità. Non si può dire lo stesso di Marie, la quale l’ha persa completamente. Del resto le due donne hanno vissuto un’esperienza completamente diversa.

Cosa ci insegna Unbelievable

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Non c’è un modo giusto per reagire: ogni persona è diversa in base alla personalità e al proprio vissuto.

Se una persona reagisce in modo inaspettato non c’è alcun motivo per il quale non credere alla testimonianza. Unbelievable riesce a raccontare non solo la violenza ma anche le reazioni a essa. Il tema trattato è molto delicato e la serie riesce a rappresentarlo in modo adeguato e con la giusta attenzione. Unbelievable rappresenta anche un modo per riflettere: nella nostra società misogina si è soliti a dare la colpa alla vittima. Le reazioni a una violenza sono spesso sottovalutate e le persone si aspettano delle reazioni ben precise: Unbelievable ci presenta una moltitudine di reazioni.

È una miniserie necessaria per comprendere un minimo l’aspetto degli abusi.

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