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The Staircase – La Recensione dei primi due episodi, con un Colin Firth da paura

Finalmente The Staircase è sbarcata in Italia. Con una grande differita rispetto all’America, la nuova serie true crime è arrivata su Sky Italia, dove settimanalmente verranno rilasciati due episodi. Chicca per gli amanti del genere, The Staircase è quel caso di cronaca nera che proprio non bisogna lasciarsi scappare, ispirato a fatti realmente avvenuti e seguente all’uscita Netflix che tratta lo stesso caso ma in chiave documentaristica.

Tra il cast troviamo solo grandi nomi, spesso predizione di aspettative alte che non vengono rispettate, ma in questo caso la produzione dello stesso regista di The Sinner non solo le asseconda ma addirittura le supera.

La trama di The Staircase

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La miniserie statunitense creata da Antonio Campos parte proprio dall’omonima docuserie di Jean-Xavier de Lestrade, incentrata sul processo allo scrittore Michael Peterson, accusato di aver picchiato a morte la moglie (no, non è uno spoiler). Il premio Oscar Colin Firth (Il discorso del re) e la vincitrice dell’Emmy Toni Collette (United States of Tara) tornano sul piccolo schermo interpretando la coppia di coniugi Peterson.

I fatti risalgono al 2001, quando l’apprezzato romanziere statunitense Michael Peterson viene ritenuto colpevole dell’omicidio di sua moglie Kathleen. Lui afferma che la donna sia semplicemente caduta dalle scale (da qui il titolo e il nome del caso), essendo ubriaca. Il suo corpo, tuttavia, presenta diverse ferite, compresa una la quale suggerisce che sia stata colpita da un oggetto contundente.

La serie parte proprio da questo episodio, alternando flashback in cui si indaga la vita dei coniugi e della famiglia, a quello che coinvolge i Peterson nel presente, tra processi, pregiudizi e ostacoli da affrontare.

La regia

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La regia di The Staircase è molto interessante. Già dalle prime puntate è possibile notare uno stile registico molto differente da quello che siamo stati abituati a vedere in The Sinner. La camera è come un ospite indesiderato, che si intrufola tra le mura mostrandoci attimi di vita e segreti che emergono a poco a poco.

La camera a mano, spesso letteralmente attaccata ai personaggi, ci illude di essere parte di quella terribile vicenda, trasmettendoci una sensazione molto simile a quella della claustrofobia. Apparentemente in forma voyeuristica, spiamo la famiglia, ne indaghiamo il movente e non possiamo non renderci conto di quanto la curiosità, soprattutto in questi casi, giochi un ruolo fondamentale.

È proprio la curiosità, infatti, a costringerci a una visione che non lascia spazio a pause o distrazioni, la necessità di conoscere il movente (avendo capito fin da subito che non si tratta di un incidente) è alle stelle. Infine, il perfetto montaggio e la color correction richiamano lo stile documentaristico del crime che siamo abituati a vedere oggi, illudendoci talvolta che le immagini che stiamo vedendo non siano in realtà finzione, bensì estratti e prove conservate dalla polizia.

The Staircase: una famiglia (apparentemente) perfetta

Fin da subito non possiamo non pensare all’inizio di un video della nota youtuber Elisa True Crime, e in particolare alla frase “era una cittadina piccola, in cui si conoscevano tutti e dove non succedeva mai niente“.

Aperto però il vaso di Pandora, Durham si trasforma in un set televisivo, in cui il protagonista è lo stesso Michael (che gira letteralmente un documentario). Nella seconda puntata, infatti, ci addentriamo nei meandri del caso, scoprendo sempre più segreti sulla famiglia.

In primis veniamo a conoscenza della bisessualità di Michael, che se la confessa sostenendola una mera fantasia, ci dimostra poi che probabilmente tradiva la moglie con qualche uomo. Allo stesso tempo la donna appare stanca, affaticata e probabilmente depressa, incapace di dormire senza l’aiuto di un farmaco.

La scena della caduta delle scale, infine, è terribilmente realistica: lenta, precisa e spiazzante, impossibile non rimanere turbati dopo averla vista.

La caratterizzazione dei personaggi

Ciò che appare interessante è proprio la caratterizzazione dei personaggi, che grazie a superlativi piani sequenza e flashback perfettamente mixati a flashforward ci mostrano a poco a poco la psicologia dei protagonisti, aiutandoci a definire il nostro giudizio sugli stessi.

Michael lentamente perde credibilità e noi, proprio come la sua figliastra, iniziamo a dubitare di lui. La famiglia si sgretola, le sorelle si dividono. Le zie accolgono in casa una Caitlin (figlia di Kathleen e un altro uomo) distrutta dalle immagini della donna martoriata, Margaret e Martha (figlie adottate) tornano alla loro vita universitaria, così come Clayton (figlio di Michael e fratello di Todd). L’unico a rimane a casa è Todd, che fa le veci di “uomo di casa”.

La composizione familiare appare confusa e non è facile intuire esattamente l’albero genealogico senza fare qualche ricerca su internet, soprattutto in merito alle due ragazze adottate, di cui si accenna solo un aneddoto in Germania che forse sarà affrontato nelle prossime puntate.

The Staircase accoglie un cast eccezionale

Come anticipato, The Staircase vanta un cast eccezionale. Si parte da Sophie Turner, l’indimenticabile Sansa Stark di Game of Thrones, che si riprende la scena in questa piccola ma importante parte. Dal mondo seriale torna anche Olivia DeJonge, che dopo la cancellazione di The Society e l’esordio al cinema in Elivis, assume un ruolo decisivo nella serie.

Gli uomini di casa sono invece interpretati da Patrick Schwarzenegger, che dopo Il Sole a Mezzanotte torna ad essere un teenager insieme al fratello Clayton, interpretato dal sempre giovane Dane Dehaan.

Chiaramente le note di merito non possono non essere destinate a due degli attori più bravi di sempre. Tony Colette, ormai ufficialmente iniziata al mondo thriller (dopo la serie Frammenti di lei) e il camaleontico Colin Firth, capace di trasformarsi completamente in ogni ruolo interpretato.

Cosa aspettarci dalle prossime puntate

Le prime due puntate sono finite e siamo già in attesa delle seconde. Vogliamo assolutamente sapere la verità, anche se in fondo sappiamo esattamente come sono andate le cose.

Quel che possiamo aspettarci dalle prossime due puntate, in uscita mercoledì prossimo, è il proseguimento delle indagini, ma anche l’analisi più accurata del profilo di Michael e della sua seconda vita. Inoltre, sarà interessante vedere come la famiglia reagirà alla vicenda: resteranno uniti? Continueranno a difendere il padre?

Non ci resta che aspettare per scoprirlo.

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