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The Last of Us 1×08 – Non rinunciare mai alla speranza

Attenzione!! L’articolo contiene spoiler sull’ottavo episodio di The Last of Us

In The Last of Us la speranza brucia nelle ossa come la febbre e, quando provano a strapparla, non ci sono funerali con tetri discorsi che annebbiano i sensi e sopiscono il cuore. In questo posto, per proteggere quella speranza, vai incontro al dolore che vuole lacerarti e concedi a lui di combattere, proprio perché il diavolo non sopporta l’opposizione: in quel momento, stufo della fiducia e dei suoi seguaci, passa a un’altra anima. Soltanto in quel momento tu ricominci a vivere. Soltanto in quel momento, quindi, le fiamme dell’inferno si arrendono al cospetto di chi desidera nutrirsi e accecarsi, come succede con il sole più cocente, di speranza. 

The Last of Us 1×08 – Il mondo fuori dalla stanza

joel e ellie in the last of us(640×360)

Ellie continua a prendersi cura di Joel in quello che rimane di un appartamento abbandonato in mezzo al nulla. Qui, a parte folte ragnatele, non ci sono provviste e il gelido inverno sta mettendo a dura prova l’organismo dei protagonisti. Per sopperire alla mancanza di cibo, Ellie decide di uscire dalla dimora e cercare qualche animale da cui prelevare carne. A poca distanza dal battito di Joel, Ellie trova un cervo a cui spara nel tentativo di abbatterlo e procurare risorse, soprattutto per Joel. Il povero animale si lascia cadere poco più avanti dove, al di là della neve folta, ci sono due uomini armati e affamati. Ellie si avvicina ai banditi con cautela ma presto, ricordando i suggerimenti di Joel, li minaccia con un fucile puntato dritto verso i loro occhi: in questo luogo i banditi hanno la faccia del diavolo. I due uomini, dopo aver ribadito di non voler fare del male, riescono a barattare con Ellie: la ragazzina lascerà metà cervo in cambio di alcune medicine utili per risollevare la salute di Joel. 

Quel che appare chiaro in questo episodio è che il rapporto tra Joel e Ellie si sta rafforzando passo dopo passo, minaccia dopo minaccia. I due protagonisti ragionano soltanto come coppia, eliminando ogni traccia di presunto egoismo dai loro pensieri. In questo specifico caso, in cambio della carne di cervo, Ellie non vuole altro che la penicillina, un agente anti infezione a cui affidarsi per guarire Joel. In un contesto così opprimente l’unica via di uscita non è dietro l’angolo, bensì nella passione con cui Joel e Ellie si affidano a vicenda ogni brandello di anima. Nell’inferno di cui fanno parte, dove le fiamme sono sempre pronte a incenerire ogni cosa, la salvezza passa soltanto attraverso la veemenza con cui cercano di proteggersi. 

I cannibali di Silver Lake 

thelastofus1x08(640×360)

I due uomini incontrati da Ellie sono James e David, membri di una comunità in cui le preghiere nonché la speranza sono affidate a un Dio non così trascendentale. David è il capo di questa setta ma anche un predicatore che ha conosciuto la misericordia divina nei testi della Bibbia: parole che riecheggiano nei discorsi come pane da dispensare ai suoi discepoli. Se il fungo Cordyceps ha fatto riemergere l’Apocalisse, David pensa che l’unico modo per uscirne vivi sia farsi promotore di una religione che salva chi è fedele ai suoi dettami attraverso la divulgazione di un mito in cui la speranza è venerata come un angelo. La presentazione della comunità fa presagire qualcosa di inquietante già dalle prime inquadrature in cui l’occhio si ferma sui volti impauriti degli altri membri: una squadra soggiogata dall’ipocrisia e soffocata dall’idea di rinunciare a tutto per un bene superiore a cui devono credere per sentirsi meno vulnerabili. Per queste persone affidarsi alla religione nei momenti più difficili, come quello in cui vivono, sembra l’unica via di fuga. Ben presto capiamo che la comunità non è ancorata al paradiso ma è solo un’altra faccia dell’inferno: dietro quella apparenza angelica si nascondono uomini malvagi quanto la tragedia in cui Joel e Ellie sono catapultati. 

Poco dopo aver donato le medicine a Ellie, infatti, James minaccia Ellie mentre nei suoi occhi esplode una rabbia quasi surreale. Ellie, che sta imparando quanto vale il coraggio nella melma in cui è finita, scappa e riesce a tornare da Joel. Inizia così a somministrare il farmaco all’uomo che sembra un bambino a cui piano piano stanno tornando i ricordi legati alle persone che si amano. Mentre fuori il mondo è destinato all’oblio, nelle quattro mura di casa la speranza non cessa mai di alleviare il dolore. Ellie si addormenta di fianco al respiro Joel nel momento in cui il buio torna a essere meno spaventoso del previsto. Con la speranza che almeno nei sogni Joel torni a parlare con lei, rassicurandola e proteggendola ancora una volta. Il giorno dopo, come uno scherzo del destino, quel buio torna più fitto quando David, James e altri membri della comunità tornano a cercare Ellie e Joel. Capiamo che la setta cerca vendetta nei confronti di Joel: nel settimo episodio l’uomo ha ucciso uno di loro all’esterno dell’università. Si parla dello stesso uomo che ha pugnalato Joel. 

Mentre Ellie passeggia all’esterno dell’abitazione sente l’arrivo della banda e scappa in sella al suo cavallo sperando di essere più veloce di loro. Pochi minuti dopo il cavallo viene colpito da un proiettile e Ellie casca. Ora è accerchiata da un gruppo di uomini in cui la furia si confonde con l’odio. James sta per ucciderla ma David nega l’esecuzione perché vuole portare la ragazzina sana e salva nella comunità: ha visto in lei una futura leader da plasmare. Mentre ordina ai suoi compagni di uccidere Joel, David prende in braccio Ellie e si dirige verso la sua dimora. Qui, la falsa moralità di una setta che agisce, apparentemente, in nome del bene viene a galla per mostrare il collasso di un mondo in cui i valori umani si sono persi nell’oscurità. Riducendo a cartocci la pericolosità di un clicker, The Last of Us 1×08 apre il crudo palcoscenico per rappresentare tutta la brutalità del genere umano: David è un cannibale che uccide gli uomini per sfamare la sua comunità. Ancora una volta gli autori dipingono un’unanimità annichilita da una situazione che ha reso tutti gli essere viventi simili a dei mostri da cui è meglio stare alla larga.

Un episodio più violento

una delle ultime scene di the last of us 1×08(640×360)

Ellie viene quindi chiusa in una cella poco calorosa e trova pezzi di corpo umano lasciati a essiccare come carne di animale. Nella camera di un luogo in cui fa eco la paura, David cerca di ammaliarla con un discorso che chiama in causa il senso di protezione verso qualcuno che si ama. Con un parallelismo da far rabbrividire gli animi, David paragona quei pezzi di carne umana alle medicine che Ellie ha somministrato a Joel per salvargli la vita: le orecchie tagliate dai corpi prima smembrati e poi posizionati come carne da vendere avrebbero dovuto sfamare i suoi compagni affamati e in difficoltà – la distanza tra bene e male è un passo, non un abisso. L’intero e inquietante intreccio di The Last of Us 1×08 mantiene incollato lo spettatore allo schermo come se non ci fosse un domani fino al climax finale che si snoda in due tronconi principali.

Assistiamo all’audace ripresa di Joel che, dopo aver recuperato un pugnale donato da Ellie prima di essere rapita, riesce a uccidere i banditi prima di averli torturati per ottenere la posizione della ragazzina. Questo è il primo grande cambio di regime di The Last of Us. Lasciando da parte per un attimo i dialoghi e l’introspezione psicologica a cui ci aveva abituato, la serie calca per la prima volta il terreno della violenza con uno squarcio marcescente in cui la decomposizione della narrazione lineare passa attraverso scene imbottite di follia e ferocia: i ricordi del gioco vengono evocati come se non fossero mai passati così tanti anni.

Nell’altra direzione conclusiva, James e David entrano nella cella in cui era rinchiusa Ellie per smembrare il suo esiguo corpo. La ragazzina riesce a uccidere James e scappa in un avamposto della comunità in cui cerca qualche nascondiglio prima dell’arrivo di David. Il contesto avvicina il luogo a un girone dell’inferno in cui le fiamme divampano per arenare la speranza. Qui, dove i passi della Bibbia letti a inizio puntata suggerivano che la dimora di Dio è posta di fianco al genere umano, la brutalità mostra i suoi muscoli mentre affronta l’angoscia di Ellie. L’orrenda manifestazione del dolore è descritta con una cura allucinante attraverso una cornica violenta e a tratti pudica: David si getta su Ellie con tutta la rabbia del mondo ma quest’ultima, disperata, massacra David con un machete. Il volto di Ellie non sembra più lo stesso: il suo sguardo é spietato. Forse il miglior antagonista incontrato fino a questo punto in The Last of Us, David è esattamente come la sua controparte videoludica: subdolo, perverso e estraneamente cattivo.

Dalla parte opposta, Bella Ramsey è magistrale e profondamente commovente: riesce a far diventare iconica una scena già di per sé fenomenale attraverso uno sguardo che esprime tutto l’odio, immagazzinato nel cuore, verso un mondo sfaldabile come un castello di sabbia. La storia di una ragazzina dinanzi all’orrore disegnata in questo episodio ha una forza dirompente: in quel preciso istante, mentre si macchia le mani e il volto di sangue, Ellie sta uccidendo anche la solitudine e l’abbandono nonché il passato in cui non è mai potuta essere ‘solo’ una fanciulla che scorrazzava per i campi in cerca di fiori. Il suo inferno è stato questo: un’esistenza in cui non c’è mai stata distinzione tra sogni e incubi. 

L’episodio si chiude con un incontro: Joel recupera finalmente Ellie e, con un abbraccio dirompente, pronuncia qualcosa che sembra consacrare il rapporto tra un padre e una figlia adottiva: “va tutto bene piccola, ci sono io adesso”. Un incontro che in questo caso sembra una candela che brucia da entrambi i lati:non ci sono più le fiamme dell’inferno ad accogliere Joel ed Ellie ma quelle della speranza. La speranza di ritrovarsi di nuovo insieme per sfidare il dolore. La speranza di sentirsi parte di una famiglia in cui il paradiso, più che un luogo dell’ aldilà, sembra soltanto un pezzo costellato di amore e protezione.

Quando trovi la persona che ami senti la speranza che arde come una fiamma sempre accesa.