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I 5 momenti più strazianti della seconda stagione di The Handmaid’s Tale

5. LA MORTE DI EDEN

The Handmaid's Tale

La martire di The Handmaid’s Tale, l’agnello sacrificale: Eden è tutto questo, e sarebbe stato molto di più se la sua vita non fosse stata stroncata a 15 anni. Una bambina innocente, vittima dell’implacabile regime di Gilead, che recide ogni tentativo di autodeterminazione in ogni campo, soprattutto in quello libero e selvaggio dell’amore. Una scena magnificamente recitata dalla sua giovane interprete che sfodera una classe e una delicatezza fuori dal comune per regalarci una delle più strazianti uscite di scena della storia delle Serie Tv. Una bambina che risponde a tono ai suoi accusatori, con la dolcezza e la delicatezza di un fiore che sta per essere reciso ma che fino all’ultimo spande nell’aria il suo profumo.

In un mondo come Gilead, in cui non c’è spazio per l’amore e la compassione, Eden regala a tutti una speranza. La sua morte darà infatti a Serena l’impulso per completare la sua evoluzione, per mostrarcela nell’ultima puntata come una donna spezzata, disillusa, rosa dai dubbi e dal dolore, ma capace di un atto di estremo altruismo. Quello di consegnare la figlia a June. Come ogni personaggio femminile di The Handmaid’s Tale, Eden ha saputo brillare, anche se per poco, di una luce soffusa ma persistente che non si spegnerà come si è spenta la sua vita, ma che continuerà a bruciare nel cuore delle donne che credono nella libertà.

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