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I 5 momenti più strazianti della seconda stagione di The Handmaid’s Tale

2. LA PUNIZIONE DI SERENA

The Handmaid's Tale

Serena è uno dei personaggi meglio scritti di The Handmaid’s Tale. Riesce a farsi odiare tanto visceralmente quanto riesce a farsi amare e compatire. In questa scena non possiamo che provare pena per lei. Per una donna che ha avuto la sola colpa di alzare la testa. Viene spinta ai piedi del marito che lei stessa ha contribuito a innalzare quale suo signore e padrone. In questa scena noi, abituati a vedere il mondo di The Handmaid’s Tale con gli occhi e la pelle di June, per la prima volta apriamo i nostri nei panni di Serena. È uno dei momenti di immedesimazione più totale con il suo personaggio, uno di quei momenti in cui cominciamo a rivalutare la sua freddezza, la sua implacabile malvagità, per vederla per ciò che è: una donna fragile, una vittima che cerca pateticamente di apparire carnefice, perché a Gilead solo i carnefici sopravvivono.

Questa scena, nella sua brutalità, contiene un risvolto inaspettatamente positivo: sarà la prima scintilla di un fuoco di consapevolezza che condurrà Serena a schierarsi dalla parte di June e ad affidarle la sua bambina nell’ultima puntata, perché la porti via. Ma prima che la trasformazione sia completa Serena dovrà affrontare prove ancora più terribili: una di queste, la peggiore, è la prossima scena in esame.

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