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Sheldon Cooper ha una visione distorta di suo padre?

Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sull’undicesima stagione di The Big Bang Theory e la prima di Young Sheldon 

Sapete perché Sheldon Cooper bussa sempre tre volte? L’ha svelato lui stesso nel corso di un dialogo molto intimo con Penny, fatto nel quinto episodio della decima stagione di The Big Bang Theory. Il fisico, terrorizzato dall’idea di poter deludere Amy, ha raccontato all’amica di aver preso l’abitudine fin da quando aveva 13 anni, dopo aver scoperto il padre in compagnia di un’altra donna. Sheldon si ritrovò a casa per caso, e da quel giorno decise di dar sempre occasione a tutti di avere il tempo, eventualmente, di “rivestirsi”( grazie a due bussate, la prima è una “tradizione”). Il tradimento di George Sr., segno inequivocabile del disfacimento della famiglia, fu un evento traumatico, al punto da condizionarlo per tutta la vita in uno dei gesti più comuni che possa fare un uomo. In quel momento, come è successo nella maggioranza delle circostanze in cui abbiamo sentito parlare di suo padre, ci siamo fatti un’idea netta di chi abbia cresciuto il piccolo Sheldon: un alcolizzato cronico, un traditore ormai lontano dalla moglie, un sempliciotto appassionato di football incapace di comunicare col figlio. Insomma, un pessimo padre. Ma è realmente così? Oppure i racconti di Sheldon (e in parte della madre Mary) sono distorti? Probabilmente sì.

Sheldon Cooper

Chiunque stia seguendo Young Sheldon lo sa: il George Cooper messo in scena nella prima stagione (ancora in corso) sembra essere molto diverso da quello che avevamo conosciuto, di riflesso, in The Big Bang Theory. Lo spin-off non fa niente per celare i suoi difetti ma scava in profondità, restituendoci un personaggio multidimensionale molto meno stereotipato del previsto. Diciamolo: il padre di Sheldon sembra quasi Homer Simpson. E, come lui, sta dimostrando di esser molto più della solita macchietta comica del padre grasso e superficiale che riempie i nostri schermi da decenni. Come Homer, appare in un modo ed emerge in un altro. Chi è davvero? Il protagonista dei Simpsons è capace di dimenticare il nome della figlia, abbandonarla in un parco giochi per andare a bere e, allo stesso tempo, regalarci uno dei momenti più emozionanti della storia trentennale dello show (quello che vedete nell’immagine, lo ricordate tutti).

Si può dire altrettanto di George, anche se è necessario mantenere il beneficio del dubbio. Il padre della famiglia Cooper ha più di una difficoltà nel crescere un figlio atipico come Sheldon (sarebbe così per chiunque) e ha un rapporto conflittuale e discontinuo con la moglie. È un uomo frustrato e palesemente insoddisfatto ma, nonostante tutto, ama i suoi figli. Tutti, incluso Sheldon. L’incapacità di comunicare con lui non gli impedisce di entrare in empatia con il personaggio (apparentemente) meno empatico del mondo. Niente ci impedisce di pensare che il legame si complicherà ancora nelle prossime stagioni di Young Sheldon (George muore quando il figlio aveva 14 anni, mentre “ora” ne ha 9) e che emergeranno i coni d’ombra più bui della personalità del padre, ma un episodio su tutti ci mostrato la forza imprevedibile del legame tra i due.

Sheldon Cooper

Sheldon, infatti, ricorda con piacere un piccolo viaggio fatto con il padre e il fratello Georgie, messo in scena nell’ottava puntata. George, voglioso di assecondare per una volta i desideri del figlio più piccolo, lo accompagnò a Cape Canaveral per assistere al lancio di uno Shuttle. L’impresa non andò a buon fine per colpa della pioggia, ma, nonostante ciò, non impedì a Sheldon di avvicinarsi al padre (spesso assente) e al padre di fare altrettanto. I due dormirono insieme e George, facendo il finto tonto, riuscì a tirarlo su e distrarlo. Sheldon, narratore adulto, chiude l’episodio con una frase significativa: “Fu il viaggio più bello della mia vita”. Quanto è lontana questa delicata figura paterna dal rozzo zoticone che avevamo intravisto in passato? E, soprattutto, ci domandiamo se lo Sheldon Cooper delle prime stagioni di The Big Bang Theory sarebbe stato capace di confidarsi, seppur solo con noi, in questo modo. No, siamo sicuri. E ne abbiamo conferma se pensiamo all’evoluzione dei racconti del personaggio all’interno della serie madre che, parallelamente a quanto faccia in Young Sheldon, sono sempre più generosi nei confronti del padre. La figura paterna, spesso denigrata, è stata rivalutata negli anni da uno Sheldon più maturo e, di conseguenza, consapevole. Perché è vero, la natura gli ha regalato una straordinaria memoria eidetica, ma cos’è un ricordo nitido se distorto da un punto di vista estremo, senza sfumature? Una falsa verità, anche se curata nei minimi dettagli. E il nostro Sheldon, probabilmente, l’ha capito.

Antonio Casu 

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