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Alla fine vince sempre Ted Lasso

Il seguente articolo contiene spoiler su Ted Lasso.

Il mondo ci ha spinto a credere che tra i buoni e i furbi siano i secondi quelli che prevalgono in ogni situazione: ingannare il prossimo o fingersi chi non si è permette di vincere nella corsa della vita. Ted Lasso, su molti più livelli di quanti potessimo immaginare, ci ha ricordato quanto questa regola sia approssimativa e che anche le brave persone possono avere successo.

Ma come? Questa è la domanda che ci siamo posti quando abbiamo visto Ted trasferirsi oltreoceano per diventare coach di uno sport completamente diverso per un club sull’orlo del fallimento. Il personaggio di Jason Sudeikis sembra un inetto al primo sguardo: si fa deridere da tutti e non risponde. Accetta gli insulti da parte dei fan, dei giornalisti e dei giocatori stessi con il sorriso in volto, consapevole di qualcosa che noi non sappiamo ancora

Alla fine vince sempre Ted Lasso

Ted Lasso (640×360)

Non importa quanto le persone siano difficili o lo vedano come uno stupido, per tutta la sua vita Ted ha imparato a fare il passo extra, quello che permette all’interlocutore di capire le tue intenzioni sincere. Anche due personalità agli opposti come Roy Kent e Jamie Tartt – in continuo conflitto nello spogliatoio – lentamente si sono aperti davanti al coach e gli hanno permesso di vedere i loro sentimenti. Non è un processo semplice: ci vuole fiducia e la fiducia è un sentimento che non ci sentiamo pronti a regalare con così tanta facilità.

Il coach lo sa, non li forza a comprenderlo, ma è sempre lì a fornire un appoggio morale ed emotivo nei momenti di difficoltà. Perché Ted sa cosa voglia dire perdere la propria roccia, perdere colui nel quale credevi e che ti aveva promesso che sarebbe stato con te per sempre. Ha un cuore d’oro e una determinazione di ferro che gli permettono di scalfire giorno dopo giorno le difese più arcigne contro le quali si sia mai trovato.

Alla fine vince sempre Ted Lasso

Ted Lasso (640×360)

Anche se la partita decisiva sul campo l’hai persa, anche se da fuori tutti abbassano la testa, tu sai di aver dato il massimo e che chiunque ti sia stato accanto non ha nulla di cui incolparti. Anzi – forse stai persino meglio di chi la partita l’ha vinta – e di questo ti dispiace perché sei un uomo buono. La serie distribuita su Apple tv+ ci ha permesso di aprire il nostro cuore a una narrativa che prima di allora non pensavamo di poter apprezzare così tanto. In Ted Lasso non vi sono veri e propri cattivi, non vi sono rivalse con quel poco di inganno che tutti i protagonisti architettano. Non vi sono risvolti narrativi banali come il sentirsi traditi senza riuscire a vedere i veri sentimenti di chi ti sta scusando.

È un prodotto progressista che Jason Sudeikis e Bill Lawrence hanno gettato in un mercato non pronto a essere annichilito dalla qualità oltre ogni limite di Ted Lasso. E se lo stesso prodotto riesce a mettere d’accordo critica e pubblico durante gli Emmy Awards della sua prima stagione, per poi ripetersi mettendo ancora una volta d’accordo tutti durante gli Emmy Awards al suo secondo anno, allora è proprio vero che non esiste prodotto più giustamente premiato a oggi. Non si parla più di semplici statuette, né di premi di circostanza, la verità è che gli Emmy Awards ci hanno ribadito un concetto semplice.

Alla fine vince sempre Ted Lasso

Ted Lasso
Ted Lasso (640×360)

Che debba essere erede dello sweep attuato da Schitt’s Creek nel 2020 o che sia contro prodotti innovativi di colossi del cinema come Only Murders in the Building e Steve Martin, non vi è alcuna forza in grado di fermare l’ascesa della serie tv di Apple tv+ anche nela classifica dei cinque migliori prodotti originali della piattaforma nel 2021. Ted Lasso non ha avuto bisogno di cambiare formato o registro per proseguire la propria narrazione su piccolo schermo, l’idea di Jaon Sudeikis e Bill Lawrence è pregna di una narrativa coerente e completamente lontana dal resto del mercato. Se il Coach Lasso è un uomo raro all’interno di un ambiente completamente diverso che pian piano cambia grazie a lui, Ted Lasso è un prodotto che è riuscito a cambiare l’andamento del mercato e della percezione di certi prodotti televisivi.

Con essa abbiamo riscoperto l’amore per i personaggi positivi

Senza bisogno che questi nascondano lati malvagi, segreti di un passato burrascoso o con atteggiamenti schivi. Ci ha scaldato il cuore poter guardare un brav’uomo comportarsi come tale e venir così apprezzato da permettere al suo attore di portarsi a casa ben due Emmy Awards come protagonista in una comedy. Se ci fermiamo a pensare, quello fatto da Apple tv+ è incredibile: un attore è stato premiato per aver interpretato un uomo buono, senza bisogno di alzare la voce o sfoggiare un lato diverso. Un uomo sorridente e che cerca di affrontare i propri traumi, semplicemente questo.

È un bellissimo messaggio da regalare al mondo, dicendo che non serve cercare di mostrare più del necessario solo per essere notati. Sia Ted Lasso che Jason Sudeikis sono stati elogiati per la loro semplicità. E ora, con un po’ di speranza, ci viene da dire per l’ultima volta che la terza stagione in arrivo su Apple tv+ potrà regalarci sorprese. Lo sapete anche voi: alla fine vince sempre….

Perché non andare fino in fondo con la regola?

Ted Lasso
Nate Shelley (640×423)

Ted Lasso potrebbe chiudersi mostrando che vincere non è l’unica cosa che conta, ma può essere il giusto premio per aver prima pensato a tutto il resto. Ted e il suo AFC Richmond sul tetto d’Inghilterra, nel campionato di calcio più importante del mondo. Dopo anni ad essere deriso, vogliamo esultare per la scalata al successo e vedere i buoni alzare i trofei. Ma nel calcio i vincitori possono essere tanti: potremmo gioire per una qualificazione a una coppa europea, per aver battuto i rivali di sempre o per aver ottenuto quella vittoria all’ultima partita che ti permette di rimanere in Premier League.

Le menti di Jason Sudeikis e di Bill Lawrence saranno quelle che decideranno a quale di questi scenari andremo incontro, noi siamo pronti a goderceli ed essere felici. Alcuni lo vedranno come un accontentarsi di poco, altri come la falsa gioia per un risultato negativo, noi no. Noi abbiamo amato il percorso e il viaggio, i suoi personaggi e i momenti emozionanti che hanno condiviso. Sogniamo un successo finale che coronerebbe il tutto, ma che non è indispensabile. Sarebbe un piccolo premio in confronto alla grande meritocrazia e per quanto ci farebbe piacere, siamo ben lontani dal bramarlo.

Il mondo non sempre è giusto, non sempre i buoni vincono e a volte siamo costretti a fare dei passi indietro prima di poter ambire al successo. Come disse Ted in una delle citazioni da fare proprie quando si è giù di morale: “c’è qualcosa di peggio là fuori dell’essere tristi, ed è essere soli ed essere tristi. Non c’è nessuno da solo in questa stanza.”, non siamo da soli a sperare nella gran vittoria, ma non saremo mai soli neanche se questa non dovesse arrivare. Abbiamo imparato a vivere in un gruppo guidato da Ted Lasso e alla fine, quando vince sempre lui, vinciamo tutti.

Ted Lasso: Nate, da goffa mascotte a grandissimo infame