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Louis Litt, il protagonista che non ti aspetti

Se c’è una cosa che Suits ci ha insegnato è che non conta la giustizia, conta il potere. Bizzarro per una serie incentrata su avvocati e tribunali, eppure sembra proprio che ciò che può smuovere davvero ogni essere umano, sia la ricerca e il mantenimento di un certo status, che permetta di esercitare potere. Se non altro funziona così nello studio di avvocati “Pearson, Specter, Litt” a New York: vale per Jessica Pearson che lotta costantemente per rimanere ai vertici della società, vale per Harvey Specter che sembra interessato ai tribunali solo per piastrellare di vittorie la sua lunga ascesa alla vetta, vale per Louis Litt che, pur di vedere il suo nome scritto sulla porta, scende a bassissimi ricatti.

E a braccetto con il potere c’è la fedeltà. La seconda cosa che Suits ci ha insegnato è che per stare ai vertici del potere è necessario lavorare sodo, questo implica rinunciare praticamente per intero ad una vita privata. L’unica alternativa alla totale solitudine è considerare il proprio studio come una famiglia e di conseguenza tradire la fiducia di un collega si configura come l’unica cosa davvero potenzialmente disastrosa. È per questo principio che il ricatto di Louis Litt, smascherare Mike Ross o diventare Socio Titolare, ha senso di esistere. Perdere lo studio equivale a perdere tutto. E con tutto si intende non solo il lavoro, ma anche amicizie e sopratutto gli affetti. Infatti a ben vedere, tutte le storie d’amore rilevanti nella vita dei personaggi, nascono fra queste scrivanie.

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Se quindi lo studio di Suits è una grande famiglia, Louis Litt è il figlio minore, geloso e irascibile, sempre bisognoso di riconoscimento da parte del fratello maggiore. Per lo meno così viene proposto nelle prime puntate, in cui sembra essere il vero antagonista della storia, l’unico capace di rendere la vita un po’ difficile a Mike Ross e di conseguenza anche ad Harvey, che ha preso il finto avvocato sotto alla sua ala. In realtà Louis Litt si rivelerà molto più complicato di così. Tutti i personaggi di Suits, a onor del vero, sono costruiti con una psicologia complessa, ma ben delineata che rende immediatamente chiaro allo spettatore quale sia il ruolo di ciascuno. Di conseguenza tutti avranno un’evoluzione personale che va di pari passo con lo sviluppo narrativo delle nove stagioni della serie. Forse però è proprio a Louis Litt che viene riservato il trattamento più speciale: non solo avrà, probabilmente, lo sviluppo più completo e interessante, ma gli si riserverà un ruolo sempre di maggiore importanza nella narrazione. Parallelamente sarà proprio il personaggio che riusciremo a conoscere in maniera quasi intima venendo a conoscenza di ogni sua piccola mania e debolezza.

Louis Litt cerca sempre l’equilibrio fra i suoi contrasti, perché spesso convivono in lui caratteristiche opposte.

Geniale eppure insicuro, esilarante tanto quanto irritante, giusto ma in fondo ricattatore, Louis Litt è il personaggio più umano dell’intera serie perché non è fatto di un unico colore, ma di mille sfumature. In Suits assistiamo spesso alla risoluzione dei casi in cui tutti i membri dello studio, con dei veri colpi di scena, trovano sempre la soluzione giusta per aggirare la legge e risolvere anche la più intricata delle cause. Sembra valere davvero per tutti, inclusi alcuni personaggi di secondo piano, per così dire, tipo Rachel Zane. Questo non accade mai a Louis, lui sembra l’unico a fare errori, a complicare ogni tanto le cose, a dover fare i salti mortali su chili di scartoffie per portarsi a casa il risultato. Quello che conta però è che le vittorie arrivano anche per lui. È oggettivamente un ottimo avvocato, brillante ed esperto, sa di esserlo, ma tante volte l’insicurezza lo trascina in un baratro che lo rende assolutamente irritante e dispettoso.

L’insicurezza è forse l’aspetto che più di ogni altro sembra prevalere nella personalità di Louis e nessuno quanto Harvey Specter è in grado di farla esplodere come una bomba. Saranno molte le cose che Louis farà per rivalsa nei confronti di Harvey, dal ricatto a proposito di Mike al portargli via la sua spalla di una vita, la segretaria Donna Paulsen.

Proprio come accade fra certi fratelli, Harvey e Louis forse non riusciranno mai davvero a smettere di stuzzicare la rispettiva competitività, ma con il proseguo della narrazione appare evidente che fra i due ci siano sopratutto affetto e stima reciproca. D’altra parte succede anche fra i migliori amici di essere in competizione per qualcosa.

Ma non solo, un uomo che sembra così serio e preparato, così solido e professionale allo stesso tempo rivela una volta di più di essere umano e ci mostra le sue piccole manie e ossessioni.

La parte forse più buffa di Suits, quella che costituisce un respiro di sollievo fra una complicazione e l’altra, è riservata proprio a Louis Litt e alle sue stranezze. Al suo amore spassionato per Bruno, il suo gatto, al registratore per ricordare ogni pensiero, passando per l’abitudine di farsi i fanghi per rilassarsi o la passione per il balletto. Ogni piccolo rituale che lo caratterizza è capace di strappare un sorriso allo spettatore che in questo modo, in fondo, riesce anche un po’ ridere di se stesso. È possibile l’immedesimazione in Louis, che ci permette di riconoscere e giudicare normale avere qualche piccola debolezza, davvero difficile invece in Specter che è praticamente Batman. Ecco che quindi, una volta di più, viene lasciato spazio a questo personaggio imperfetto, ma irresistibile.

L’happy ending c’è per tutti, ma sopratutto per Louis Litt (attenzione spoiler)

La decima e ultima puntata della nona stagione di Suits è andata in onda nel Settembre del 2019 e con circa sei mesi di ritardo in Italia. L’ultimo episodio è stato più volte elogiato proprio perché costituito da una chiusura vera per tutti i personaggi che si ritrovano con (l’ennesima) vittoria in mano. Il finale è particolarmente felice sopratutto per Louis che, a differenza di quanto capita per la quasi totalità degli altri personaggi principali, riuscirà ad avere una vita privata e una famiglia unita, anche al di fuori dello studio legale. Sembra proprio che questo personaggio abbia vissuto una crescita esponenziale lungo tutti gli episodi, prendendosi sempre più spazio, episodio dopo episodio, e raggiungendo anche lui la tanto agognata vetta finale.

Proprio come l’evolversi della personalità, la serie mostrerà anche come gli affetti si trasformino con l’andare della narrazione. L’esempio più lampante potrebbe essere quello di Donna e Harvey, ma non va sottovalutata la sofferta storia d’amore di Louis e Sheila. Finirà con un matrimonio in grande stile interrotto bruscamente dalla prematura nascita della loro bambina, ma non senza aver attraversato una buona dose di melodramma. Louis e la responsabile delle ammissioni ad Harvard, Sheila, coroneranno il loro sogno solo dopo una sofferta rottura e un’altrettanto complicata relazione clandestina.

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Avrà un meritatissimo finale felice Louis Litt. Quello che doveva essere l’antagonista dello studio si rivela essere un anomalo protagonista che, conscio di mettere sul piatto tutta la sua instabilità, insicurezza e fragilità, riuscirà però a sbancare, portandosi a casa tutto ciò che un uomo può desiderare, da una brillante carriera ad un una famiglia felice. Riuscirà, per certi versi, anche a mettere in ombra le storie di quelli che sono gli effettivi protagonisti della serie, mettendo in piazza tutte le sue caratteristiche più sbagliate e deprecabili, che però saranno proprio le stesse che gli daranno la chiave per entrare nei cuori dei fans della serie. Indimenticabili le sue battute e i suoi scoppi d’ira, Louis si autodefinisce il Moby Dick degli st****i, ma in realtà nasconde un cuore d’oro e insospettabili doti da ballerino.

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