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Stranger Things, ma col cast di Ci Hai Rotto Papà

ATTENZIONE: l’articolo, pur essendo frutto di fantasia, potrebbe contenere dettagli e riferimenti relativi alle stagioni di Stranger Things!!

Lido di Ostia, estate 1993

Marco Spaziani – lo sguardo birichino, l’andatura sorniona, l’atteggiamento circospetto – si aggirava furtivamente tra gli ombrelloni delle ultime file in cerca di suo nonno, un signore dal passo un po’ goffo, con qualche problemino di udito e grosse lenti spesse per mettere a fuoco da vicino. Marco aveva preparato il solito scherzetto dei vermicelli nella pasta, suo indiscusso cavallo di battaglia. Il nonno ci cascava tutte le volte. Si avvicinò al tavolino all’ombra del lido, attese con pazienza che suo nonno si alzasse per andare in bagno e corse a rovesciare l’intero secchiello di vermicelli nel piatto già servito. Era una delle marachelle che più lo divertivano, sicuramente una di quelle che avrebbe raccontato alla banda degli Intoccabili una volta rientrato nella capitale alla fine delle vacanze. Mentre aspettava che il nonno tornasse a sedersi, ben nascosto dietro il tavolino del bar, Marco si rese conto che i suoi vermi, quelli che aveva pazientemente raccolto per tutta la mattina scendendo presto in spiaggia, erano riusciti ad uscire dal piatto e strisciavano tutti compatti nella stessa direzione. Marco provò a raccoglierli in fretta e furia, ma il nonno stava ormai tornando dal bagno e, se avesse insistito con lo scherzo, avrebbe rischiato di essere scoperto. Così, pur con riluttanza, rinunciò. C’era qualcosa poi, nel comportamento dei vermicelli, che gli sembrava sospetto. Avevano formato una specie di fila compatta e strisciavano allineati verso la pineta alle spalle del lido, uno dietro l’altro, come se rispondessero a una specie di chiamata misteriosa. Marco decise di seguire la scia e, dopo un tempo che gli parve infinito considerando l’andatura dei vermicelli, si ritrovò ai piedi di una grotta scavata nella sabbia. Col costume ancora bagnato ed eccitato per la scoperta, si calò nell’apertura della grotta e si spinse oltre, nella strana oscurità che sembrava avvolgere ogni cosa.

Stranger Things, cose strane.

Stranger Things - Ci ha rotto papà

Fu questa la prima cosa che gli venne in mente avventurandosi nel buio della grotta. Ogni cosa era avvolta da pesanti strati di ragnatele e c’era cenere ovunque. Sembrava addirittura che piovesse cenere. La cosa più strana di tutte era che a Marco quei luoghi sembravano famigliari. C’era il lido con gli ombrelloni strappati, una distesa di sabbia sottilissima e scura, ma neppure un’anima viva. Che posto è mai questo? Marco cercò di registrare mentalmente ogni dettaglio per poterlo poi raccontare alla banda dei Ci hai rotto papà. Quando sentì mancargli l’aria nei polmoni, decise che era giunto il momento di tornare indietro. Diede un ultimo sguardo ai vermicelli, che intanto si erano gonfiati fino quasi a scoppiare, e risalì il cunicolo dal quale era sceso. Tornato in spiaggia, tutto era rimasto esattamente com’era. Dopo la solita ramanzina dei genitori, Marco provò a raccontar loro ciò che aveva visto. Ma nessuno dei due volle credergli. Da quando aveva falsificato il suo voto di matematica sulla pagella per poter andare a ripetizione dalla signorina Pastori, nessuno sembrava più disposto a dar credito a quello che diceva. Non c’era nessun problema, la sua banda lo avrebbe ascoltato comunque.

Roma, condominio Rione Prati, qualche settimana più tardi

Mentre gli Intoccabili continuavano a combinarne ogni giorno una nuova, nella palazzina C del condominio di rione Prati accadevano cose strane. Da alcuni giorni, la famiglia di Fabrizio Karate Kid era in subbuglio per la scomparsa di Pietro Mano di legno, il fidanzato di Franca. Sua sorella aveva sospettato che dietro ci fosse lo zampino di Fabrizio e della sua banda, ma gli Intoccabili non ne sapevano nulla. Anche se avrebbero voluto partecipare volentieri allo scherzo! La povera Franca era disperata, credeva di essere stata abbandonata dal futuro marito a pochi giorni dal suo matrimonio. Ma poi la preoccupazione divenne ancora maggiore quando si iniziarono a perdere le tracce anche di altre persone della palazzina: Arturo, la scimmia-mascotte della banda, si aggirava da solo per le strade del rione alla ricerca del calzolaio, che però sembrava svanito nel nulla; la signorina Taddei non si vedeva più da giorni – “e meno male!” si lasciò scappare Paolo – e persino il colonnello era scomparso. I ragazzini avevano tirato un paio di pallonate alla sua finestra, ma stavolta stranamente nessuno era uscito fuori a imprecare contro di loro minacciando di bucare il pallone. Stranger Things, cose strane… Era così che gli Intoccabili accoglievano di volta in volta la notizia di una nuova scomparsa.

– C’è qualcosa che non va – convenne Marco, il capo della banda.
– Ma chi se ne importa! Se il colonnello non ci scassa più, meglio per noi – valutò Paolo, contento che gli adulti più rompiscatole della palazzina fossero andati via tutti insieme.

Stranger Things - Ci ha rotto papà

Un giorno però, mentre stavano giocando in cortile, Carletto si allontanò a recuperare il pallone finito in uno scantinato abbandonato e non tornò più. Passarono delle ore e nessuno riuscì a trovarlo. Setacciarono l’intera palazzina, lo chiamarono a gran voce per le scale, fuori in strada, nel parcheggio macchine, ma niente. Scomparso.
– L’avrà rapito il colonnello per vendicarsi dei vetri spaccati della sua finestra! – disse Paolo, convinto che ci fossero gli adulti dietro quello scherzetto di poco gusto.
– Io devo trovarlo – concluse Cotoletta, preoccupato per l’assenza prolungata del fratellino.
– Ok, dividiamoci – decise Marco. – Lo troveremo -.
Andrea e Stefania dovevano occuparsi del sottoscala e dell’ala est della palazzina, il resto del gruppo dell’ala ovest e dei piani superiori. Finiti nello scantinato abbandonato, Cotoletta e Stefania notarono una strana luce sulla parete e dei pezzi di cenere che provenivano da una cavità al suo interno.
– Ma che è ‘sta roba? – chiese Stefania. I due ragazzini si guardarono interdetti, poi decisero di avventurarsi attraverso la cavità nel muro. Passati dall’altra parte, il mondo sembrava Sottosopra. C’erano le stesse identiche scale della palazzina C, solo che erano arrugginite e impolverate. Il cancello era identico e pure la postazione del portiere, ma non c’era anima viva e l’aria sembrava irrespirabile. Uno stormo di pipistrelli planò proprio sulla loro testa. Cotoletta prese per mano Stefania e scapparono verso l’interno della palazzina in decadenza. A Cotoletta mancava l’aria, Stefania cercò di tranquillizzarlo mentre un ragno gigante la avvolse tra le pelose zampe anteriori. I due si dimenarono, scapparono di nuovo, inciamparono e si trovarono addosso la creatura più strana che avessero mai visto: il Demogorgone. Urlarono entrambi come non avevano mai urlato in vita loro. Il Demogorgone provò ad inseguirli, Stefania e Cotoletta sembravano spacciati, ma una vocina li guidò verso una postazione al sicuro, dietro un grosso albero.
– Venite di qua! – urlò Carletto a suo fratello e Stefania.
I ragazzi si abbracciarono e presero fiato. Quel posto era il Sottosopra, spiegò Carletto, e il Demogorgone era uno dei suoi mostri peggiori. Ma come erano finiti in quel posto? Preso dal panico, Cotoletta cercò di ripercorre a ritroso il percorso, ma l’apertura dalla quale erano entrati si era chiusa alle loro spalle. Che fare? In preda alla disperazione, i ragazzi convennero che non c’era altro da fare se non provare a contattare il resto della banda. Loro avrebbero capito e sarebbero venuti a salvarli.

Il Sega TeraDrive ’91 di Zibbo, computer di ultima generazione, emanava strani segnali. Paolo notò che sullo schermo della console c’era un messaggio: Intoccabili, qui Cotoletta. Siamo finiti in un buco nello scantinato. È tutto Sottosopra, c’è cenere ovunque, mostri, ragni e vermicelli. Stranger Things, cose mooolto strane… SOS. Passo e chiudo. P.S. Abbiamo trovato Carletto.
– Cotoletta alla milanese vuole farcene una delle sue – scoppiò a ridere Paolo.
– Io lo stendo con la mia mosse della gru – disse Fabrizio Karate Kid.
– No, aspettate – intervenne Marco, illuminandosi di colpo. – So io dove sono finiti! –

Noi siamo gli Intoccabili
E voi ci avete rotto
Voi vi chiamate grandi
Ma vi pisci*te sotto…

Stranger Things - Ci ha rotto papà

La banda dei Ci hai rotto papà – o almeno quel che ne restava – si incamminò verso la spiaggia di Ostia. Marco ricordava esattamente il punto in cui, poche settimane prima, aveva trovato il varco per la strana grotta in cui pioveva cenere e tutto sembrava sottosopra.
– Ragazzi, la missione Stranger Things ha ufficialmente inizio. Avete portato tutto? -.
Fabrizio tirò fuori cinque mazze, una decina di cerbottane, alcune fionde, dei chewing-gum masticati, la famosa colla attaccatutto e la mano di legno di suo cognato.
– E Arturo? –
– Presente! – La scimmia saltò giù dalla spalla di Paolo e si calò per prima nel varco.
– iC omerehcidneV! –
– oL oruiG! –

Una volta nel Sottosopra, i ragazzini erano determinati a trovare il resto della banda e a impartire una bella lezione al Democoso… Non ci misero molto a trovare Andrea, Stefania e Carletto, in compagnia di un tremolante Pietro Mano di legno senza la mano di legno, finito pure lui risucchiato dal Sottosopra (chi ha visto Stranger Things 4 avrà notato che ci sono state molte più scene nel Sottosopra). L’assalto al Demogorgone era predisposto. Paolo e ZibboLatte e Caffè – attirarono il mostro nella trappola, gli altri iniziarono a bersagliarlo con cerbottane e fionde.
– Karate Kid, pensaci tu! -. Fabrizio assestò un bel calcio in faccia al mostro, Stefania lo stordì con la mano di legno. Carletto aveva un solo compito: versare il lassativo nella bocca del Demogorgone e scappare via. Ci volle poco perché l’orrenda creatura stramazzasse al suolo. Al primo piano della palazzina C – quella del Sottosopra – c’era un gabinetto sempre libero. Il Demogorgone ci si fiondò di corsa, lasciando libere le sue prede. Arturo ci aveva spalmato sopra l’immancabile colla attaccatutto, col risultato che quando il mostro la fece tutta e provò a rialzarsi dalla tazza, non riuscì più a muoversi. Litri e litri di colla erano spalmati sulla tavoletta e gli impedivano di alzarsi. Gli Intoccabili festeggiarono, la banda decise che da quel momento in poi non sarebbe più stata quella dei Ci hai rotto papà, ma dei Ci hai rotto Demogorgò. Mentre si davano il cinque per la missione compiuta, il Demogorgone (come diavolo nascono i Demogorgone e il Mind Flayers?) lanciò però un ultimo attacco alla banda. Era riuscito a staccarsi dalla tavoletta e ora stava provando a mangiarsi Fabrizio. I ragazzi rimasero come pietrificati, ma prima ancora che si mettessero ad urlare, il mostro cadde a terra stordito da un forte colpo.

Ma chi…?

– E basta con questo chiasso! Vai a giocare ai giardini pubblici, è un ordine, cacc**o! –

Il colonnello! Mentre gli altri festeggiavano, Pietro Mano di legno, recuperata la sua mano, fece la domanda che nessuno osava farsi: ma se il varco che vi siete lasciati alle spalle si è richiuso, noi come usciremo da qui? A questo nessuno aveva pensato. Arturo, che intanto aveva ritrovato il calzolaio disperato, non riusciva più a passare nel buco. Erano destinati a rimanere per sempre in quel posto, per giunta in compagnia del colonnello e di Pietro Mano di legno?
– Ma se ci pensate non è poi così male – azzardò Paolo. – Se siamo nel Sottosopra e tutto funziona al contrario, allora pure io ho qualche possibilità di prendere 7 a matematica -.
Ma agli altri la prospettiva non piacque, men che meno a Zibbo, che era terrorizzato dal buio. Mentre Carletto piagnucolava e Pietro Mano di legno si lagnava per il matrimonio ormai saltato con Franca, Marco fischiettò il motivetto…

Marco. Stefania. Fabrizio. Andrea. Paolo. Zibbo. Carletto.
Noi siamo gli Intoccabili
E voi ci avete rotto
Voi vi chiamate grandi
Ma vi pisci**e sotto….

Stranger Things - Ci ha rotto papà

Le note della canzoncina degli Intoccabili, quella che già una volta aveva salvato Andrea dal coma, risuonarono ora nel Sottosopra.

Voi che sapete tutto, a casa la tv, c’avete rotto non ne possiamo più…

Più il coro si faceva sentire, più dal fondo della parete dalla quale erano sbucati Stefania e Cotoletta si vedeva sempre più distintamente una luce. Guardate là! I ragazzi si avvicinarono, senza smettere di cantare. Al contrario, cantarono ancora più forte, a squarciagola, e il varco continuò ad allargarsi. Passarono prima Carletto e Arturo, poi Zibbo, Paolo e il resto della banda. Solo il colonnello ebbe qualche problema a farci passare il suo didietro, ma Fabrizio gli sferrò un calcio da dietro e il grasso ufficiale carambolò dall’altra parte del Sottosopra. Usciti tutti, ritrovarono finalmente la palazzina C di Rione Prati immersa dal sole. Alle loro spalle, il varco si richiuse, quasi del tutto. Arturo ci appiccicò dentro una Big Bubble masticata e si richiusero la porta alle spalle.
Missione Stranger Things conclusa con successo!

Quando ormai nessuno poteva più sentirla, una vocina stridula sussurrò qualcosa dal piccolo foro nel varco: dove credete di andare, ahahhaha! La signora Taddei, più temibile qualsiasi Demogorgone, mancava effettivamente all’appello. “Stranger Things” continua.