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Sherlock vs Hannibal: Serie a confronto

Umanità

Il mondo spesso non accoglie ciò che non comprende. Questa lezione ci viene impartita ogni giorno, ma sicuramente una persona che la conosce molto bene è Sherlock Holmes. Sherlock è un genio, un deduttivo, un uomo dice cosa pensa e fa ciò che dice. Una persona che non rispetta nessun obbligo, nessuna convenzione sociale, nessun comportamento normale. Si definisce lui stesso un “sociopatico”, probabilmente anche nello spettro dell’autismo. Insomma, una persona che sa, conosce e percepisce troppo. E che quindi, prima dell’arrivo di John, vive come un emarginato in parte anche per scelta personale. Probabilmente uno degli esseri umani meno “umani” mai rappresentati sul piccolo schermo.

Da questo punto di vista Sherlock e Hannibal sono simili e diversi al tempo stesso. Entrambi conoscono molto ben la natura umana, il primo per deduzione, il secondo per studi approfonditi sulla psiche. Ma una volta che si trovano di a interagire e a parlare con terzi tendono a nascondere la propria identità. Sherlock appare freddo, inizialmente dipendente da droghe e inetto socialmente. E Hannibal è l’intelligente psicoanalista che affascina tutti coloro che incontra e organizza strepitose cene. E sappiamo come l’apparenza inganni.

A una prima analisi Hannibal può infatti apparire così. L’Hannibal che abbiamo conosciuto attraverso gli occhi di Will Graham, suo coprotagonista, è però molto più profondo e pericoloso. Hannibal non è un semplice pazzo, o un animale affamato, Hannibal è un predatore in un mondo civile. Si veste di completi abbinati, compra una moderna e accogliente casa, frequenta amici altolocati e ha una passione per l’arte e la buona cucina. Persino quando “caccia”, Hannibal appare raffinato.

Sherlock appare spesso molto più umano di Hannibal, nonostante la sua apparenza quasi aliena. E di contro, Hannibal sotto  la prima patina di interesse e simpatia, nasconde un volto ben più oscuro e criptico. Due interessanti punti di vista di umanità e inumanità.

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