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Trapped: dall’Islanda una serie per tutte le stagioni

Ho scoperto Trapped grazie al consiglio di un amico, che ha avuto la giusta intuizione per portare un po’ di frescura nella scorsa estate, particolarmente calda e afosa.

Islanda Trapped

La Serie (dieci episodi prodotti dall’emittente pubblica RÚV, inediti in Italia, stiamo parlando di una vera chicca) si apre con una meravigliosa panoramica dei paesaggi selvaggi e incontaminati dell’Islanda, per portarci a conoscere l’antefatto di questa storia, ambientata nel paesino di Siglufjörður minacciato da un inverno nevoso e oscuro; un incendio distrugge una pescheria in cui si sono appartati due amanti, uccidendo lei e risparmiando lui grazie all’intervento di un uomo misterioso.

Il caso dell’incendio rimane insoluto per anni, fino a quando non se ne presenta uno ancora più inquietante: in concomitanza con l’arrivo di un traghetto internazionale nel porto, vengono rinvenuti nelle gelide acque del fiordo i resti di un uomo, irriconoscibile in quanto orribilmente mutilato.

La situazione si complica quando, alla morte improvvisa del principale sospettato, si aggiunge una tormenta di neve che rende impossibile l’arrivo dei rinforzi da Reykjavík, costringendo la polizia a risolvere il caso da sola e creando quelle sensazioni di panico, claustrofobia e impotenza di fronte alle forze della natura che rendono davvero speciale questa Serie.

In prima linea un ombroso Andri, poliziotto di città finito a lavorare in un paesino fuori dal mondo e in crisi per la separazione dalla moglie, e Hinrika, energica e idealista poliziotta che si ritrova a fronteggiare, oltre al caso di omicidio, anche la difficile situazione di dover nascondere in casa due ospiti speciali.

Non si può dire di più sulla trama di Trapped per non rovinare il piacere di vedere questa Serie, in cui temi e storyline diverse si intrecciano e si confondono per dipingere un meraviglioso ritratto di una piccola comunità scossa da eventi dolorosi ma che rischia di perdersi ed annullarsi dietro a sospetti, bugie, macchinazioni per il potere e il denaro che fanno da substrato alle vicende noir e le alimentano in un circolo vizioso in cui ogni personaggio finisce per chiedersi se può davvero fidarsi degli altri, e di se stesso.

La visione di questa serie e i suoi principali motori d’azione possono far pensare a un Twin Peaks in salsa nordica, e per certi versi è così. La differenza è che, mentre in Twin Peaks c’era una azzeccatissima vena di ironia e i personaggi erano coalizzati contro una minaccia di natura ultraterrena, in Trapped i personaggi sono soli, isolati dal mondo e ridotti a piccole isole in un mare in tempesta, chiusi nel sospetto e nell’interesse personale, coalizzati gli uni contro gli altri e senza il tempo né il motivo per tirare un sospiro di sollievo e lasciarsi andare ad un sorriso, tenuti costantemente sul filo di una minaccia che riesce a raggiungere lo spettatore e contribuisce a creare un brivido lungo la schiena (ma anche i paesaggi innevati hanno il loro merito in questo).

La fotografia è sensazionale, merito soprattutto della bellezza incantata e selvaggia dell’Islanda, che si coniuga perfettamente con la musica malinconica e straziante (a cura del già vincitore di un Golden Globe e nominato agli Oscar Jóhann Jóhannsson) per creare un senso di malinconia, di abbandono dell’uomo di fronte alla natura ma allo stesso tempo di volontà di ritorno ad essa. Tema che viene suggerito anche dalla splendida sigla di apertura, in cui le inquadrature ravvicinate di corpi umani si fondono con i ghiacci, le rocce, l’acqua e gli altri elementi naturali che caratterizzano il paesaggio islandese (un espediente visivo che ricorda vagamente anche la sigla di apertura di True Detective, in cui le sagome umane venivano riempite dagli elementi di paesaggio rurale americano).

Islanda

La recitazione è spontanea, vera, e trasmette appieno la genuinità del popolo islandese, merito anche dell’assenza di doppiaggio (ma ci sono i sottotitoli, non temete) che permette di assaporare pienamente la ruvidezza del linguaggio e la bellezza dei nomi di sapore vichingo. Insomma, Trapped è una Serie per tutte le stagioni e per (quasi) tutti i palati, che sebbene affronti temi importanti e non sempre leggeri, sicuramente farà nascere nello spettatore la voglia di visitare un paese incantato come l’Islanda.

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