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Smash – I retroscena dei palchi di Broadway di cui sentiamo la mancanza

‘Cause I wanna be a Smash…

Se c’è una Serie Tv che mi ha lasciato incantata dalla prima puntata fino all’ultima, quella è sicuramente Smash! Ai miei occhi si è trattato di una vera e propria rivelazione, ma magari sono soltanto di parte, dato il mio amore infinito per Broadway e per il genere musical.

Non possiamo considerarla una storia complicata, ma di certo ci mostra qualcosa di conosciuto da un punto di vista diverso. Insomma, non è che nel mondo delle Serie Tv non abbiamo mai sentito parlare di musical. Perfino in Glee questo genere è citato, visto e portato sulla scena, con gli occhi però di una ragazzina che sognava di arrivare a calcare quei palchi fin dalle scuole superiori.

In Smash la cosa cambia, eccome se cambia. Ci troviamo già a New York, e la prima immagine che vediamo, nella prima puntata, è quella di due ragazze che si presentano ad alcuni i provini. Si sa già in partenza che, molto probabilmente, verranno scartate, perché questo mondo è fatto così: non si guarda in faccia nessuno, e devi combattere tutti i giorni per dimostrare di aver talento. Se no, conosci già la strada per uscire.

Ci mettiamo poco, poi, a fare la conoscenza di altri personaggi, che fanno parte dell’ambiente teatrale da molto più tempo delle due fanciulle sopra citate. Ci troviamo di fronte a registi, produttori, librettisti e compositori. Figure che non siamo abituati a trovare se guardiamo un musical-drama, o almeno non sempre. La prospettiva offerta da Smash è quella del dietro le quinte.

Nell’arco della prima stagione, e in maniera diversa anche nella seconda, assistiamo alla nascita di uno spettacolo a Broadway: dall’idea, alle musiche, ai casting, alle coreografie, ai workshop, alla campagna marketing, fino alla messa in scena. Per non parlare ovviamente della promozione che viene fatta sullo spettacolo, di come si fa ad accrescerne la fama, per renderlo uno show pluripremiato e acclamato dalla critica.

Ciò che in Smash intriga è proprio la struttura da “dietro le quinte”, e il fatto che venga mostrato allo spettatore esattamente ciò che c’è al di là del semplice spettacolo: sono sempre felice di vedere una Serie Tv così ben fatta quando si tratta di retroscena di uno spettacolo teatrale.

Smash

La storia della rivalità tra Ivy e Karen, poi, risulta essere il nucleo da cui parte l’intera vicenda. La cosa dura per tutta la prima stagione, e parzialmente per la seconda. Qui le dinamiche tra le due cambiano: sembravano riavvicinarsi, in certi momenti, ed era bello vedere che il loro legame non era del tutto da buttare via. 

È evidente che si vogliono mettere in evidenza, con questa storia, le difficoltà del mondo dello spettacolo, e in particolar modo di Broadway, culla del genere musical. Nella prima stagione si vuole realizzare a tutti i costi un musical su Marilyn Monroe, “Bombshell”. In prima battuta abbiamo la ricerca della protagonista femminile, e le prime a giocarsi il ruolo saranno proprio Karen e Ivy. Successivamente, però, vengono scartate tutte e due, dato che per andare a Broadway è necessario che ci sia un volto noto. perciò, perchè non prendere un’attrice del cinema?

La seconda stagione, invece, porta alla ribalta un altro musical, “Hit list”, in parallelo con “Bombshell”. L’introduzione di nuovi personaggi, nuove relazioni e nuove dinamiche renderanno la competizione ancora più agguerrita. Non voglio spoilerarvi troppo, perché questa serie va guardata senza eccessive conoscenze pregresse. Merita tantissimo, e sono ancora dispiaciuta che non le sia stata data una seconda possibilità, con un rinnovo per una terza stagione. Se non altro, però, posso dire che con il finale ha chiuso le fila un po’ di tutta la storia di SmashCi sono riusciti davvero bene!

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