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5 Serie Tv troppo lunghe attualmente in onda che dovrebbero finire prima di subito

Cari lettori e care lettrici di Hall of Series, oggi parliamo di un argomento complesso per chiunque sia fan di una qualsiasi serie tv: il finale. Che siano belli o brutti, lenti o avventati, emotivi o privi di qualsiasi brio, i finali delle serie tv sono forse i momenti più temuti, perché sappiamo che comunque vada non si può tornare indietro. L’episodio finale è un addio che non sempre siamo disposti a dire e un resoconto che non sempre siamo disposti a fare, e per chi come la sottoscritta ha problemi a lasciar andare possono essere davvero problematici. Problematici al punto tale da inventare un disagio vero e proprio, la sindrome di abbandono da serie tv, ma questa è un’altra storia.

I finali delle serie tv sono forse tra i momenti più temuti, dicevo, ma solo quando arrivano.

Certo, direte voi, è fisiologico che una serie prima o poi finisca e ovviamente non sto qui ad affermare il contrario. Ma se ci sono serie che non finiscono come vorremmo, ci sono anche serie tv troppo lunghe che non finiscono quando dovrebbero. Ed è proprio di quest’ultima categoria, particolarmente difficile da affrontare e da accettare, che parliamo oggi. Anzi, di un tipo specifico di prodotti appartenenti alla categoria: quelli ai quali quali avrei già voluto (e forse anche dovuto) dire addio. Detto in altre parole, quelli che sono ancora in onda ma dovrebbero finire prima di subito.

Non voglio girarci attorno. L’idea di questo pezzo nasce da un’esigenza ben precisa, un’esigenza che credo sia in questo momento condivisa da buona parte degli italiani appassionati di serialità: quella di veder terminare Mare Fuori, che vi anticipo già sarà il primo punto di questa lista. Anzi, vi dirò di più, se potessi scrivere una lista di serie tv che dovrebbero finire mettendo in tutte le posizioni Mare Fuori, lo farei volentieri. Purtroppo o per fortuna non posso, e infatti la serie sarà in ottima compagnia. Perché è vero, spesso è difficile mettere un punto alle cose, soprattutto quando sono state belle, ma il momento arriva sempre. E in questi casi speriamo arrivi presto.

1 – Mare Fuori

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Carmine e Rosa nella quarta stagione di Mare Fuori, che ha ispirato questa lista di serie tv troppo lunghe attualmente in onda

Cominciamo questa lista di serie tv troppo lunghe ancora in onda con lo spoiler fatto prima. La scelta non può che ricadere su una tra le serie italiane più acclamate e più odiate di sempre, la serie Rai che ha ispirato questo articolo: Mare Fuori. Ambientata nell’IPM di una Napoli in cui non esistono più le stagioni, dato che tutti sono perennemente in pantaloncini, Mare Fuori è stata ai suoi esordi uno spaccato di giovani vite che – sia piaciuto o meno, coerente o meno – aveva il suo senso. Contesti sociali e personali diversi sono diventati una cosa sola grazie ai numerosi flashback sui personaggi e all’IPM che li ha resi un gruppo.

Nella terza stagione però le cose sono cambiate, e nella quarta siamo ufficialmente scesi nel baratro.

Niente più Filippo e Naditza, niente più Gianni speranzoso, niente più sorriso dolce di Nina e tenacia sensibile di Paola: Mare Fuori è diventata una sorta di Gomorra in versione adolescenziale nella quale ogni scena è più assurda e paradossale di quella precedente. Carmine sembra stia perennemente partecipando a una lezione di danza contemporanea ed è diventato uno spacciatore di caramelle, Rosa fuma come me quando ho posato tra le dita la mia prima sigaretta. E come se non bastasse almeno la metà dei personaggi ha perso tutto il suo spessore.

Dulcis in fundo? I personaggi, pur essendo in un IPM, fanno praticamente tutto ciò che vogliono, godendo di più libertà di quella di un qualunque lavoratore con un contratto di 40 ore settimanali. Ah, dulcis in fundo al quadrato, il tasso di omicidi in città sfiora quello dell’antica Sparta e nessuno sembra poterci fare nulla. Morale della favola: una serie nata per raccontare contesti giovanili diversi e complessi è diventata la brutta copia di se stessa. Anzi, a pensarci bene questa definizione è praticamente un complimento. E il solo pensiero che la quinta e la sesta stagione siano già state confermate mi mette i brividi.

2 – Grey’s Anatomy

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I protagonisti della prima stagione di Grey’s Anatomy, tra le serie tv troppo lunghe

Secondo punto in lista, secondo tasto dolente. Dal momento in cui è entrata nei nostri schermi Grey’s Anatomy è stata una rivoluzione sia in ambito medical, sia nella serialità più in generale. Personaggi ben costruiti, storie forti e il giusto compromesso tra vite private e lavorative hanno caratterizzato le prime stagioni della serie. Stagioni che ho amato alla follia, delle quali ricordo interi episodi a memoria e che non smetterei mai di guardare. Ma c’è un ma, ovviamente. Perché nel tempo, stagione dopo stagione fino ad arrivare alla ventesima attualmente in produzione, Grey’s Anatomy è cambiata parecchio, togliendo spessore a praticamente tutto ciò che prima lo aveva.

E, così facendo, è entrata di diritto tra le serie tv troppo lunghe.

Ma andiamo con ordine. Il problema numero 1 sono le relazioni: tra coppie durature, storie di una notte o legami passeggeri, la sensazione è che tutti siano stati con tutti. Certo, ognuno dei personaggi ha quella relazione, la persona con la quale tutti vogliamo stia, ma prima di arrivarci o tra una fase e l’altra ormai ho perso il conto di quante siano state le relazioni totalmente inutili (qui ve le abbiamo elencate). Relazioni delle quali sembra che tutti si dimentichino in un battito di ciglia. Il problema numero 2 sono le copie carbone di storie già viste, i continui tentativi di dare nuovi familiari a Meredith o drammi a chiunque. Incidenti su mezzi di trasporto di ogni tipo, malattie e presunti morti che tornano in vita sono all’ordine del giorno. E sembra che tutti i disastri della Terra convergano in un ospedale di Seattle.

Ma noi non ci facciamo mancare niente, e quindi abbiamo anche un problema numero 3. Un problema riassumibile in una frase: basta far quasi morire le persone per poi ritrovarsi in un limbo dove si incontra qualcuno che sta a sua volta morendo. Poteva essere uno stratagemma interessante la prima volta, ma alla terza anche meno. Da quando ho smesso di guardare Grey’s Anatomy ho avuto occasione di recuperare qualche episodio, pentendomene. E lungi da me criticare gli sceneggiatori di una serie che ha fatto la storia, sfido chiunque a trovare idee innovative dopo venti stagioni. Ma proprio perché ormai scarseggiando da un po’, forse sarebbe stato meglio chiuderla prima di arrivarci.

3 – You

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Una scena tratta dalla prima stagione di una delle serie tv troppo lunghe ancora in onda, You

Altro giro altra corsa. Anche You (che trovi qui disponibile su Netflix) è una serie che mi fa male inserire in questa lista di serie tv troppo lunghe in onda, ma non posso proprio fare altrimenti. Ho cominciato a vederla il giorno in cui ho concluso una sessione e ho divorato le prime due stagioni in quattro o cinque giorni. Ok, avevo appena finito di dare gli esami, ma avrei potuto fare altre mille cose e invece mi sono messa davanti al pc con l’unico obiettivo di scoprire cosa avrebbe fatto quel personaggio patologico che è Joe Goldberg.

You attraeva gli spettatori – o almeno me – come una calamita: il protagonista era caratterizzato alla perfezione, la prospettiva data alla narrazione era qualcosa di totalmente nuovo e particolarmente interessante se rapportato alla mente di Joe, le storie erano intense e le tematiche serie. Attraeva, dicevo. Perché quando sembrava che niente potesse andare male, non avevo fatto ancora i conti con la dura realtà delle produzioni infinite. Le prime due stagioni sono state manne dal cielo per la serialità thriller, ma già sul finale della seconda qualcosa ha cominciato a puzzare: la svolta di Love ha dell’incredibile, così come molte delle vicende che si sono susseguite per le successive due stagioni.

Ormai sono passati anni dall’inizio di You.

Anni dal momento in cui abbiamo conosciuto Joe e Beck e da quando abbiamo cominciato a sperare e contemporaneamente a temere che tra loro potesse davvero nascere una relazione. Beck è ormai passata a miglior vita da tempo così come buona parte delle persone che hanno avuto la sfortuna di incontrare Joe Goldberg sul proprio cammino di città in città in giro per il mondo anglosassone. Quella che doveva essere una miniserie o al massimo una serie in due stagioni si è trasformata in un prodotto sempre più surreale del quale siamo attualmente in attesa (di certo non trepidante) della quinta stagione. Dovrebbe essere l’ultima, e lo speriamo bene.

4 – The Handmaid’s Tale

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Elisabeth Moss, protagonista di The Handmaid’s Tale, tra le serie tv troppo lunghe ancora in onda

Tra i finali delle serie tv che purtroppo non sono ancora arrivati c’è anche quello di The Handmaid’s Tale. Anche in questo caso nelle sue prime stagioni la serie è stata epica e disruttiva, sia nelle modalità di racconto sia per le tematiche trattate. Politica, religione, fondamentalismo, femminismo, diritti, questione di genere e tematiche LGBTQI+: non c’è tema attuale che la serie non abbia trattato (e qui ne abbiamo parlato nella maniera più semplice possibile), e il bello è che lo ha fatto in maniera perfetta. Tra flashback del passato e un presente distopico, la serie ha raccontato la degenerazione sociale in modo crudo ma anche estremamente reale. Insomma, era proprio quello di cui non sapevamo di avere bisogno.

Anche in questo caso, però, non è tutto oro quello che luccica. The Handmaid’s Tale, una serie che non stava sbagliando un colpo, ha cominciato ad avere i primi problemi. Il contesto dei primi tempi, in cui era impossibile fare un passo falso senza che nessuno se ne accorgesse, è diventato più facile da aggirare. E questo non perché Gilead si sia indebolita, ma solo perché in questo modo è più fattibile per la protagonista portare avanti i suoi piani. Piani sempre più complessi che ovviamente condivido, ma che con il passare del tempo fanno perdere di realismo a una situazione forte proprio perché di realismo ne aveva parecchio.

Ma oltre alla situazione in generale, anche il rapporto tra la protagonista e il pubblico ha compiuto dei passi indietro.

L’introspezione di June nelle prime stagioni, la sua capacità di riflessione e la nostra capacità di comprenderla sembrano venire meno nel tempo, dando alla protagonista una rabbia necessaria e incriticabile ma togliendole contemporaneamente empatia da parte degli spettatori. Se The Handmaid’s Tale si fosse conclusa con la stagione 3 o 4 probabilmente ora non staremmo qui a parlarne in questi termini. Anzi, di sicuro ne staremmo solo tessendo le lodi. Anche in questo caso la prossima stagione dovrebbe essere l’ultima, e speriamo che sia davvero così per salvare il salvabile.

5 – Squid Game

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Squid Game potrebbe diventare una delle serie tv troppo lunghe

Cosa ci fa tra le serie tv troppo lunghe una serie della quale è stata attualmente distribuita una sola stagione? Beh, se prevenire è meglio che curare noi Squid Game cominciamo a inserirla in anticipo. La serie coreana che nel 2021 ha suscitato scalpore, scatenato discussioni senza esclusione di colpi nonché vinto premi internazionali, si sta preparando a dare il via alla sua seconda stagione, annunciata per il 2024. Personalmente però, per il modo in cui è stata strutturata la storia nella prima, io la temo già.

Squid Game è stata un successone, a mio avviso con le sue buone motivazioni.

È una serie cruda, violenta, a tratti difficile da guardare ma con storia e personaggi ben caratterizzati. Si struttura attorno a un espediente narrativo – il “gioco” – che la rende interessante, mai banale e sempre sul filo del “potrebbe succedere qualsiasi cosa in qualsiasi momento”. Ma soprattutto, Squid Game è attuale. La forza della narrazione racconta una storia piena di disagio sociale, di difficoltà ad andare avanti, di disperazione. Perché se si sceglie di rischiare di morire male pur di avere una possibilità significa che il problema è davvero grosso. Le tematiche toccate sono state tante, e sono state trattate in modo più che soddisfacente.

Insomma, amata o odiata che sia, Squid Game è stata significativa. E proprio per questo il rischio che la necessità di realizzarne una seconda stagione la snaturi è dietro l’angolo. Si è sentito un bisogno forse narrativo o forse solo produttivo di dare a una serie che poteva funzionare egregiamente così almeno una nuova stagione. E ora? Ora non ci resta che temere l’esagerazione e l’idea che un prodotto già così eccessivo possa esserlo ulteriormente. Ciò non toglie che comunque vada io la guarderò comunque, o almeno comincerò a farlo, sperando che le mie preoccupazioni si rivelino esagerate. E se siete assetati di diatribe sui finali, qui vi abbiamo elencato i migliori nella storia delle serie tv secondo la nostra community.