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Non possiamo più fare a meno degli spin-off

Nella società attuale si tende a pensare che i figli d’arte siano solamente privilegiati. Vi è questo pensiero comune per cui il cognome che si porta non sia solo sinonimo di fama, ma prova della mancanza di talento della progenie. “Non sarà mai al livello dei genitori” questo si pensa dal primo ruolo di giovani attori o registi che cercano di fare carriera. E in un certo senso per le serie tv si può fare un discorso parallelo: gli spin-off non saranno mai al livello della serie madre, no?

È un semplicissimo processo a cascata lungo il quale ogni discesa d’acqua e allontanamento dall’idea iniziale porta un prodotto a perdere potenza e risultare un fiumiciattolo stagnante che poco ha a che vedere con la fonte dalla quale è nato. Un pensiero tanto consolidato e difficile da abbattere, quanto più sbagliato e prova di una poca conoscenza dell’argomento. Da svariati anni a questa parte molte serie spin-off non solo si sono rivelate ottime, non solo hanno rivaleggiato o rischiano di battersi alla pari con le serie madri: ma questa pratica sta diventando immancabile nel mondo delle serie tv attuali.

Stiamo assistendo a un periodo storico molto particolare per i prodotti televisivi, dove aspettative e qualità molte volte non vanno di pari passo e quando lo fanno proseguono insieme, ma in maniera inaspettata. Circondati da una quantità esorbitante di prodotti e con una pensiero più consolidato sulle serie del passato, spettatori e sceneggiatori hanno iniziato un percorso di rivalutazione e rispetto dei grossi cult. Se questo ragionamento ha anche note nostalgiche che tratteremo più avanti, vogliamo iniziare dai migliori esempi di spin-off, tra cui uno di molti anni fa.

Le serie spin-off non sono mai state il problema

Non giriamo troppo attorno all’argomento: Better Call Saul distrugge ogni stereotipo affibbiato a questo tipo di prodotti e lo fa con facilità. L’ennesimo capolavoro di Vince Gilligan, ormai indirizzato al suo canto del cigno, si è dimostrato uno dei migliori prodotti della storia arrivando a rivaleggiare Breaking Bad sotto quasi ogni punto di vista. A oggi per una mente esterna a tutto questo universo sarebbe alquanto difficile dire quale sia il prodotto originale e quale lo spin-off se non si guardassero le date di uscita. Se per molto tempo questa poteva essere vista come l’eccezione che conferma la regola, pian piano il trend sta cambiando.

Young Sheldon, nata come racconto di origini sul protagonista di The Big Bang Theory, si è evoluta talmente tanto da voler prendere una strada propria, sacrificando la coerenza narrativa pur di venir apprezzata anche come prodotto a sé. È una scelta coraggiosa che ha riscontrato alcune critiche, ma dimostra come le serie spin-off vogliano respirare da sole, rimanendo a galla senza che nessuno metta loro dei braccioli. L’ultimissimo esempio è la geniale idea di How I Met Your Father che, temuta da tutti come una riproposizione di un concetto vecchio e datato, si è dimostrata un prodotto interessantissimo in grado di saper scherzare sui problemi della serie madre e pronta a far appassionare un pubblico anche nuovo. Un po’ quello che ai tempi fece Frasier, nascendo come spin-off di Cheers e conquistando il mondo per le proprie qualità, non quelle ereditate.

Si batte il ferro solo quando si sa martellare

Più passano gli anni, più certi prodotti diventano intoccabili per il pubblico fidato. Proprio per questo quando una serie viene ripresa in mano, vi sono un sacco di variabili alle quali lo spettatore generalista non pensa. Certe serie tv sono diventate un prodotto così grande che per poterle rimettere in scena o adattarle al mercato, bisogna presentare idee geniali e soddisfacenti: non basta più solo il nome, non di fronte a un tipo di pubblico che è in grado di fornire recensioni in continuazione se un prodotto non è di qualità. Sbagliare certe produzioni oggi non è più ammesso, ma mentiremmo se vi dicessimo che il pubblico non vuole più vedere serie spin-off.

Al contrario, ne siamo dipendenti. Non direttamente solo da quelle, ma da qualsivoglia reboot, reunion, continuazione in senso ampio. Ci siamo tutti fermati almeno una volta nella vita a fissare il vuoto dopo la fine di una delle nostre serie tv preferite a pensare a possibili scenari per i personaggi. Nuove dinamiche, nuove storie, nuovi episodi per i nostri preferiti. Racconti sul loro passato, su eventi della loro infanzia o piccole chicche per rivedere quel cast insieme: siamo diventati finale-repellenti. Sia chiaro, non è un male: come potremmo ritenere negativa l’idea di voler passare altro tempo con quelle serie tv e quei personaggi che ci fanno stare bene? Viviamo giornalmente nella ricerca della felicità e quando la troviamo è sensato voler tenersela stretta.

Per cui ben vengano le richieste che nascono dal cuore

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Che si stia parlando della serie su Brianna dopo il finale di Grace and Frankie o la tanto rumoreggiata avventura di Mitchell, Cam, Lily e Rexford in Modern Family, spalanchiamo le braccia per accogliere questo futuro. Più andiamo avanti più le nostre serie preferite sembrano non voler morire mai, raccontando ancora tanto altro in dinamiche completamente differenti. A volte si tende a criticare questa scelta, ritenendo il tutto solo una pratica per portare il franchise a una morte lenta e sottotono, ma perché dovremmo sentirci in colpa? Se questo articolo vuole raccontare una nuova e costante ricerca di spin-off che ci entrino nel cuore, non lo fa con accezione negativa; tutt’altro.

Ben vengano gli sceneggiatori innamorati di una serie tv tanto quanto noi da voler raccontare ancora tante idee che frullavano nella loro mente. Ben vengano i film ambientati anni dopo anche solo per far piacere al pubblico, come i tanto rumoreggiati lungometraggi su Scrubs e Community. Ben vengano anche i mondi come il Marvel Cinematic Universe, in cui ogni serie tv è legata alle altre e il suo pubblico può gustare un prodotto nuovo ogni due o tre mesi su Disney+.

Come abbiamo detto: noi chiediamo solo tatto e cura

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Il mondo parte prevenuto perché ferito, abbiamo visto esperimenti come Joey o la nona stagione di Scrubs che non avevano troppo da raccontare ed era palese anche allo spettatore. Se oggi all’annuncio di How I Met Your Father il pubblico ha storto il naso, è solo per timore che il bel ricordo di una serie che ci ha accompagnato per anni e anni venga macchiato in qualche modo. È vero però che siamo aperti mentalmente – o quantomeno proviamo a esserlo – e come detto all’inizio ora battiamo le mani ed esaltiamo l’audacia e la qualità dimostrata dalla serie con protagonista Hilary Duff.

Per un innamorato l’unica cosa che ferisce ancora di più della fine di un rapporto è un ritorno di fiamma con risvolti negativi. Ammettiamo di non essere sempre lucidi nei giudizi iniziali, condizionati dai sentimenti e dalla paura che questi possano essere rovinati, ma esattamente come abbiamo aperto il cuore una volta, siamo disposti a farlo di nuovo qualora se ne presentasse la giusta occasione. È una prova di equilibrio a molte parti tra noi spettatori, i produttori, le serie tv e le nostre aspettative: affinché il tutto vada per il meglio tutti devono collaborare e fare uno sforzo ulteriore.

Uno sforzo che non è vano, perché una certezza sull’argomento la abbiamo: il mondo delle serie tv non può prescindere dagli spin-off. E se mai potesse, siamo noi a non essere pronti a dire addio ai nostri sogni.

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