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Nel panorama televisivo contemporaneo, dove l’offerta di contenuti è più vasta che mai, la vita di una serie tv può essere sorprendentemente breve. Anche progetti originali (alcuni dei quali recuperabili qui), innovativi o ben accolti dalla critica non sono al sicuro da cancellazioni improvvise, spesso dettate da logiche aziendali più che da reali valutazioni artistiche. Negli ultimi cinque anni, diversi titoli promettenti sono stati interrotti dopo una o due stagioni, lasciando trame incompiute, personaggi in sospeso e, soprattutto, fan delusi. In alcuni casi si trattava di produzioni ambiziose, capaci di mescolare generi o proporre nuovi punti di vista. In altri, di serie con cast brillanti e mondi narrativi con un potenziale ancora tutto da esplorare. Nel seguente articolo abbiamo raccolto otto serie tv cancellate troppo presto, che meritavano di continuare il proprio percorso. Per ciascuna, ripercorriamo ciò che la rendeva speciale e perché la sua fine prematura rappresenta un’occasione mancata per la serialità contemporanea.
1) Tra le serie tv cancellate negli ultimi anni, La Ruota del Tempo è una di quelle che hanno fatto più rumore
La Ruota del Tempo aveva tutte le carte in regola per lasciare un segno duraturo nel panorama del fantasy televisivo, ma ha finito per essere travolta dalle logiche dell’intrattenimento moderno. Tratta dall’omonima saga letteraria di Robert Jordan: uno dei cicli fantasy più amati e complessi mai scritti. L’intento di Amazon Prime Video era quello di competere con saghe come Game of Thrones e Il Signore degli Anelli. E le premesse erano tutte assolutamente positive, sia in termini di epicità che di profondità narrativa. L’universo de La Ruota del Tempo, infatti, è vastissimo, ricco di personaggi, mitologie e dinamiche sociali stratificate. Con Rosamund Pike nei panni della potente Aes Sedai Moiraine, lo show sembrava partire con il piede giusto. Una produzione di alto livello, una protagonista carismatica e un impianto narrativo fedele al materiale originale pur concedendosi qualche libertà. Eppure, nonostante un’accoglienza iniziale promettente, la serie ha faticato a mantenere vivo l’interesse del pubblico.
Il motivo principale risiede in un ritmo spesso altalenante, nella difficoltà di adattare una saga così complessa e proprio nel confronto con gli altri colossi fantasy contemporanei. Tuttavia, nonostante non si sia dimostrata all’altezza del compito, La Ruota del Tempo ha sempre mostrato grande potenziale. Il worldbuilding era ricco e coerente, le ambientazioni suggestive e la colonna sonora evocativa. La cancellazione dopo tre stagioni – nonostante inizialmente si parlasse di un progetto decennale – ha lasciato l’amaro in bocca a molti fan. La serie avrebbe avuto bisogno di più tempo per sviluppare appieno le sue potenzialità e valorizzare l’enorme patrimonio narrativo da cui proveniva. In un panorama televisivo affamato di franchise, La Ruota del Tempo meritava una chance più lunga per trovare davvero il proprio passo. Resta, comunque, una serie dal grande potenziale inespresso, un’occasione mancata che avrebbe potuto brillare se le fosse stata concessa la giusta fiducia e il tempo necessario.
2) I Am Not Okay With This, tra le serie tv cancellate negli ultimi anni, è una di quelle più innovative
Tra le serie tv cancellate troppo presto negli ultimi anni, anche I Am Not Okay With This occupa un posto particolarmente doloroso per molti spettatori. Rilasciata da Netflix nel 2020, la serie era tratta dalla graphic novel di Charles Forsman e vedeva come protagonista Sophia Lillis, già nota per It e Sharp Objects. Un mix perfettamente bilanciato tra teen drama, soprannaturale e una spruzzata di black humor. Realizzata dai produttori di Stranger Things, la serie aveva tutte le potenzialità per diventare un piccolo cult generazionale. La trama seguiva le vicende di Sydney, un’adolescente che, oltre a confrontarsi con i classici problemi dell’età – scopre di avere misteriosi poteri telecinetici. Il tono della serie ricordava quello di The End of the F***ing World — con cui condivideva infatti gli autori — ma aggiungeva una dimensione emotiva più intensa e personale. La narrazione in prima persona e la fotografia satura, inoltre, contribuivano a creare un’atmosfera riconoscibile.
Nonostante il grande potenziale narrativo e un finale di stagione che apriva chiaramente la strada a sviluppi molto intriganti, la serie venne cancellata dopo una sola stagione. In via ufficiale, la motivazione fu legata alla pandemia e all’incertezza produttiva di quel periodo. Ma la decisione lasciò perplessi in molti, soprattutto alla luce del buon riscontro di critica e pubblico. I Am Not Okay With This aveva qualcosa di raro: un’eroina fragile e forte al tempo stesso, un racconto intimo che riusciva a toccare corde profonde senza mai rinunciare all’ironia. Inoltre quell’estetica anni Ottanta/postmoderna la rendeva irresistibile per più fasce di spettatori. La sua prematura cancellazione è l’esempio perfetto di quanto il sistema dell’intrattenimento contemporaneo possa spegnere sul nascere idee brillanti. Spesso prima ancora che abbiano il tempo di sbocciare completamente. Una piccola grande serie che, a nostro avvisto, avrebbe meritato molto di più.