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7 Serie Tv da recuperare a gennaio se le avete (ingiustamente) messe da parte nel 2022

Arrivati ormai all’inizio dell’anno nuovo, viene quasi spontaneo cominciare a tirare le somme di ciò che il 2022 ci ha dato e tolto. I bilanci di fine anno valgono per le nostre vite e non possono non valere anche per ciò che delle nostre vite fa parte, serie tv comprese. Guardando agli ultimi dodici mesi posso affermare di averne guardate tante ma mai abbastanza, di aver recuperato dei mostri sacri che non potevo assolutamente perdermi (sì, sto parlando ancora di Stranger Things) e, come è anche ovvio che sia, di essermene anche persa qualcuna che devo assolutamente recuperare. Si sa, non si può avere tempo di guardarle tutte. E io, da donna consapevole delle mie lacune, voglio non solo impegnarmi a colmarle, ma anche dare agli altri una mano per colmare le proprie. Quindi, se è vero che ho stilato una mia personale lista delle serie tv che ho messo da parte nel 2022 e devo obbligatoriamente guardare a gennaio, eccone 7 che invece ho visto e che, sempre che non l’abbiate già fatto, vi consiglio vivamente di recuperare.

Tranquilli, sono tutte miniserie o prime stagioni: guardarle tutte a gennaio non sarà poi così complicato.

1 – Conversazioni con un killer

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Conversazioni con un killer (640×360)

Se come me siete appassionati di crime, Conversazioni con un killer è un gioiellino che proprio non potete perdervi. Non so se definirla una serie antologica sia la scelta giusta, fatto sta che ci sono ben tre mini “stagioni” e in ognuna di queste si racconta la storia di un killer attraverso il suo stesso racconto. Video amatoriali, intercettazioni ma soprattutto registrazioni degli interrogatori e delle confessioni permettono di ascoltare le voci degli assassini, entrando nelle storie come poche volte si riesce. Cominciati nel 2019 con il caso Ted Bundy, i documentari di Conversazioni con un killer hanno dato il meglio di sé nel 2022, regalandoci in 3 puntate ciascuno la narrazione della vita e degli omicidi di John Gacy e Jeffrey Dahmer. E in un anno in cui uno dei titoli di punta di Netflix è stato proprio Dahmer, con l’interpretazione magistrale di Evan Peters che ha saputo riportare in vita anche il fascino del cosiddetto Mostro di Milwaukee, forse Conversazioni con un killer ci distacca un po’ da questa dimensione facendoci vedere più chiaramente la bestia che è stato.

2 – Uncoupled

Uncoupled (640×360)

Passiamo adesso a una serie tv molto più leggera della precedente, che però porta con sé anche un certo grado di malinconia: mi riferisco ad Uncoupled, un prodotto di cui secondo me si è ingiustamente parlato troppo poco. Cosa succede se, dopo una relazione che sembra durata quanto un’intera vita, ci si ritrova single a quarant’anni? Beh, succede di tutto e di più, e ogni fase di quello che è praticamente una sorta di lutto viene raccontata perfettamente da Uncoupled e dal suo protagonista Michael, interpretato da Neil Patrick Harris con l’ironia e la profondità che lui solo sa donare. La sorpresa di essere lasciati quando ci si sente ormai un tutt’uno con il proprio o la propria partner, la sofferenza che ne deriva, i tentativi di superare il dolore e le puntuali ricadute sono parte integrante della storia di un uomo che, prima di tutto, deve riuscire a ritrovare la propria individualità, cercando di ragionare non più su quello che è meglio per la coppia, ma solo per se stesso. In otto puntate Uncoupled segue Michael in un percorso complesso ma anche possibile, di cui potremo (si spera) conoscere il futuro nella seconda stagione.

3 – Heartstopper

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Heartstopper (640×360)

Per ogni storia d’amore che finisce ce n’è una che comincia, il potere delle serie tv è anche questo. E una storia che se vi siete ingiustamente persi dovete assolutamente recuperare più prima che poi è quella di Heartstopper, serie Netflix tratta dall’omonima graphic novel di Alice Oseman. I protagonisti in questione sono Nick e Charlie, che si trovano casualmente a condividere il banco a scuola. Charlie è omosessuale e i suoi sentimenti nei confronti del suo compagno di banco sono quasi subito abbastanza palesi e consapevoli. Dal canto suo invece Nick, conoscendo Charlie e instaurando con lui un rapporto sempre più profondo, si rende conto che quello che prova è qualcosa in più di un normale sentimento d’amicizia. Questo lo porta ad analizzare se stesso, a cercare di capirsi, di accettarsi e di prendere piena consapevolezza della sua sessualità. In questo percorso sarà accompagnato proprio da Charlie, con cui instaurerà uno dei legami più teneri e puri che io abbia mai visto nella serialità contemporanea. Una relazione che è riuscita a emozionarmi come poche altre.

4 – Christian

Christian (640×360)

Nel 2022 anche la serialità italiana ha fatto il suo buon lavoro, regalando dei contenuti che meritano davvero di essere visti. Uno di questi è Christian, produzione Sky Atlantic la cui messa in onda è cominciata il 28 gennaio scorso e di cui attualmente si sta lavorando alla seconda stagione. Edoardo Pesce dà volto e anima a Christian, scagnozzo di un boss della periferia romana che punisce, picchia e fa tutto ciò che il suo boss non fa per non sporcarsi le mani. Le mani di Christian, però, a un certo punto cominciano a sanguinare in modo strano, a far male proprio nei momenti in cui stanno facendo qualcosa di violento, finché non arrivano a presentare delle vere e proprie stigmate. Cosa gli sta succedendo? Chi è davvero? C’è per caso una nuova versione contemporanea di Gesù in città? Christian deve fare i conti con la sua nuova condizione e capire chi è e da dove viene, e ovviamente non tutto sarà semplice come sembra. Se vi siete (ingiustamente) persi Christian credo che gennaio sia il momento giusto per recuperare e per fare quella riflessione che la serie ci porta a fare: giusto o sbagliato, buono o cattivo, qual è il vero confine?

5 – Tutto chiede salvezza

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Tutto chiede salvezza (640×360)

Continuiamo sulla scia delle serie italiane con un prodotto che mi ha fatto ridere, piangere, emozionare in ogni modo possibile e immaginabile: Tutto chiede salvezza. Sette episodi per sette giorni della vita di Daniele, un giovane che si sveglia una domenica nel reparto psichiatrico di una clinica romana, scoprendo di essere stato sottoposto a TSO. Daniele non ricorda praticamente nulla di ciò che lo ha portato lì e il percorso che intraprende all’interno dell’ospedale è duplice: da una parte il viaggio nei suoi ricordi e nelle sue sofferenze nel tentativo di affrontarle, dall’altra quello alla scoperta della realtà dei suoi compagni di stanza, persone con vite, situazioni e difficoltà diverse rese comuni però da un nucleo condiviso. Ognuno di loro ha bisogno di qualcosa di diverso ma tutti – proprio tutti – all’interno di quel reparto chiedono salvezza. Non parlo solo dei pazienti ma anche delle loro famiglie, dei medici, del personale. Ogni singola persona ha il suo vissuto e il suo presente da affrontare, i suoi ostacoli da saltare cercando di farsi meno male possibile, le sue ansie per il futuro. E ognuna di queste storie è raccontata con la forza e la contemporanea delicatezza che ha e merita, nel tentativo (riuscito) di farci comprendere che tutti, a nostro modo, abbiamo bisogno di essere salvati.

6 – Wednesday

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Wednesday (640×360)

Non potevo che concludere questa classifica delle serie tv da recuperare a gennaio se ve le siete ingiustamente perse nel 2022 con due titoli che hanno segnato la serialità di quest’anno e probabilmente anche di quelli a venire. Wednesday, il ritorno sugli schermi di Mercoledì Addams, è stato un successo planetario senza precedenti, superando record su record di visione (compreso quello della mia beniamina dell’anno, la quinta stagione di Stranger Things). La storia di Wednesday vede la sua protagonista arrivare alla Nevermore Academy, scuola per reietti, e posizionarsi in un batter d’occhio al centro di un mistero e di una serie di omicidi che cerca di risolvere, nel tentativo di scoprire chi è il (vero e proprio) mostro che li compie. Il personaggio interpretato negli anni Novanta da Christina Ricci è ancora iconico come ce lo ricordavamo, ma diventa protagonista di una storia poliziesca che sinceramente non mi aspettavo di trovare. Una storia che però merita assolutamente la visione, anche solo per poter partecipare alle numerose conversazioni sulla serie e per capire l’origine del balletto che sta spopolando su Instagram e Tik Tok.

7 – House of the Dragon

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House of the Dragon (640×360)

Metto al primo posto di questa lista senza alcun tipo di esitazione House of the Dragon, un diamante raro che se non avete ancora visto può essere un degno inizio del vostro 2023 seriale. La storia dei Targaryen quando con i loro draghi dominavano i Sette Regni, ben prima delle avventure della khaleesi Daenerys, è avvincente, ben raccontata e abbastanza distante da quella di Game of Thrones da non essere influenzata dal suo legame con questa. I personaggi riescono a fare breccia nei nostri cuori anche se ne conosciamo bene tutti i limiti e gli errori, e noi cominciamo a parteggiare per coppie che nella vita reale ci sembrerebbero non solo assurde ma anche piuttosto sbagliate. Insomma, House of the Dragon riesce in quello che credo sia l’obiettivo numero uno di una serie tv: farci entrare nella storia e farcela vivere con i suoi protagonisti, nelle gioie e nelle sofferenze. Se siete fan di Game of Thrones non potete perdervi il suo prequel; se non siete mai stati a Westeros House of the Dragon può essere un ottimo modo per cominciare la vostra avventura nel continente occidentale. Insomma, questa serie va bene davvero per tutti. E anche se il 2023 è appena cominciato, io già non vedo l’ora che arrivi il 2024 per la seconda stagione.