3) Channel Zero
Quattro stagioni di pura inquietudine: ecco che cosa vi aspetta in Channel Zero, la serie statunitense creata da Nick Antosca che ha esordito nel 2016 e ha raggiunto il pubblico italiano nel 2019. Cosa rende questa produzione così interessante e originale? Innanzitutto, essa trae spunto dalle cosiddette “creepypasta“, le quali andavano di moda qualche anno fa: il termine è un gioco di parole derivante da “copy and pasted”, per il fatto che venivano copiate e incollate, e dunque diffuse attraverso il web. In sostanza, erano brevissimi racconti del terrore inventati da utenti di alcuni siti appositi, condivisi al punto di diventare delle piccole leggende da brivido (come nel caso di Slenderman o di smile.jpg).
In Channel Zero ogni stagione riprende una creepypasta diversa: la prima, Candle Cove, è ispirata al racconto di Kris Straub e ha come protagonista uno psicologo infantile che, dopo molti anni, torna nella sua città d’origine e nella casa della sua giovinezza per indagare sulla misteriosa scomparsa del fratello, in qualche modo connessa a una vecchia trasmissione televisiva per bambini. Di grande impatto, la stagione è stata seguita poi dalla seconda stagione, No-End House (2017), ambientata in una casa dell’orrore con sei stanze, Butcher’s Block (2018), in cui le scale non sono solo scale, e The Dream Door (2018), la storia di due sposi e dei loro inconfessabili segreti. Nel cast figurano Paul Schneider, Fiona Shaw, Natalie Brown e Shaun Benson.
La serie riesce nell’intento di spaventare e inquietare lo spettatore in svariati modi: la fotografia e le inquadrature costruiscono un’atmosfera cupa, opaca e terrificante, che induce a distogliere lo sguardo e al contempo esercita un fascino magnetico. L’alternarsi di scene lente, melliflue, in cui la paura si insinua subdola, e di momenti al limite del gore, restituisce una rappresentazione a tuttotondo dell’universo delle creepypasta, e pone Channel Zero tra le migliori serie horror su Amazon Prime Video.
