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5 Serie Tv da vedere se hai amato Pulp Fiction

Se avete amato Pulp Fiction, il lungometraggio del 1994 scritto e diretto da Quentin Tarantino (con il suo immancabile cameo in accappatoio) e interpretato da John Travolta, Samuel L. Jackson, Uma Thurman e Bruce Willis e siete alla ricerca di una serie che abbia gli stessi livelli di follia adrenalinica, intrecci di trame e personaggi iconici da citare nelle occasioni più strampalate, vi proponiamo 5 chicche della serialità che vi aiuteranno a placare l’astinenza dal film cult considerato come l’emblema cinematografico del genere pulp. Sin dal suo debutto, il regista originario di Knoxville ha influenzato sia il piccolo che il grande schermo affermandosi come un punto di riferimento da saccheggiare all’infinito senza mai annoiare, contaminando in maniera lampante serie tv come Fargo, Breaking Bad e La casa de papel, oppure facendo capolino con dei riferimenti più velati, come in Mr. Robot. In questo articolo vi avevamo già proposto 5 Serie Tv da guardare se siete fan di Quentin Tarantino, oggi vi proponiamo 5 serie tv che potrebbero stuzzicare il vostro interesse se avete amato particolarmente l’universo abitato da Vincent Vega e Jules Winnfield.

Ecco quindi 5 diverse variazioni sul tema gustosamente splatter che colmeranno il vuoto lasciato da Pulp Fiction.

1) The Good Lord Bird – La storia di John Brown (2020)

The Good Lord Bird Pulp Fiction

Avevamo già detto quanto The Good Lord Bird, disponibile su Sky Atlantic, ha in comune con l’universo tarantiniano, quindi non potevamo non iniziare con lo show che fra quelli che vi proponiamo trasuda Pulp Fiction da ogni poro. La miniserie in costume, creata, prodotta e interpretata da Ethan Hawke, racconta quasi fedelmente, e in stile pulp, gli eventi del Bleeding Kansas e l’incursione organizzata da John Brown al deposito militare di Harper’s Ferry che segna simbolicamente l’inizio della rivolta degli schiavi che condurrà alla guerra civile americana del 1861. La serie firmata Showtime è basata sull’omonimo romanzo di James McBride ed è narrata dal punto di vista del personaggio immaginario di Henry Shackleford (Joshua Caleb Johnson) – che Brown chiama “Cipollina” – uno schiavo che per caso entra a far parte della bizzarra squadra, raccattata alla rinfusa, dei soldati abolizionisti del capitano.

Sarebbe più facile trovare i punti che questa serie non ha in comune con Tarantino che il contrario, a partire dai dialoghi serrati al dark humor fino ad arrivare ai toni profetici e all’irrefrenabile gusto per lo splatter. Prima fra tutti però c’è la caratterizzazione che Hawke fa di John Brown che ricorda quella che Samuel L. Jackson ci ha regalato con il suo Jules Winnfield: due personaggi che sanno essere folli, ma allo stesso tempo lucidi, che hanno reazioni inaspettate e che citano versetti biblici con la stessa disinvoltura con cui estraggono la pistola dalla fondina. Proprio come fa Tarantino nel suo secondo film, anche la miniserie di Showtime ha il raro dono di raccontare una storia dalle tinte sanguinarie esasperando le situazioni, giocando con l’ironia fino a raggiungere i toni esasperati della farsa, tutto per divertirci ed emozionarci senza mai essere sconveniente. Se avete amato la dialettica, l’umorismo arguto e i toni epici di Pulp Fiction, adorerete senz’altro i sette episodi irriverenti e al sapore di polvere da sparo di The Good Lord Bird.

2) Killing Eve (2018 – in corso)

Killing Eve

La seconda serie che vogliamo proporvi non ha dei legami espliciti con la pellicola di Quentin Tarantino, ma siamo certi che se avete amato Pulp Fiction, Killing Eve non vi deluderà affatto. Creata nel 2018 per BBC America, la serie britannica è basata sulle novelle di Villanelle di Luke Jenning, si compone di 3 stagioni – ma nel 2022 dovrebbe arrivare la 4°! – ed è disponibile on demand su TIMvision. Ideata e sceneggiata anche da Phoebe Waller-Bridge, la serie narra la storia di Eve Polastri, una funzionaria dei servizi segreti inglesi interpretata da Sandra Oh (Grey’s Anatomy) che insegue una pericolosa serial killer sociopatica, ma finisce per diventarne ossessionata in un modo difficile da definire, regalandoci delle dinamiche psicologiche impreviste e introspettive. L’assassina in questione è Villanelle, interpretata dalla talentuosa Jodie Comer, la quale grazie alla sua performance intensa e per nulla facile si è aggiudicata nel 2019 un Emmy come Miglior attrice protagonista in una serie drammatica. Se vi siete innamorati e innamorate di personaggi come Mia Wallace, impazzirete per questo personaggio edonistico, sui generis e dai tratti sfuggenti.

Anche la serie britannica dimostra un interesse morboso per gli antieroi, quei personaggi che compiono azioni deprecabili e criminali e dal carattere difficile, ma che seguono una propria e particolare condotta morale che finisce per sorprenderci, proprio come fa Vincent Vega. La continua tensione erotica che permea sia Pulp Fiction che Killing Eve, ma che non sfocia mai in scene esplicite e gratuite di sesso; la bellezza scovata nell’ordinarietà; il rapporto intimo e feticista con il cibo usato come una metafora per descrivere il modo in cui i personaggi assaporano la vita; l’animo tragicomico; la spettacolarizzazione della violenza raccontata in modo ironico, macabro e appunto pulp, rendono Killing Eve l’intrattenimento perfetto se adorate lo stile di Tarantino. Nel 2018 il Guardian l’ha definita la serie dell’anno considerandola:

Scioccante, cruenta e molto divertente, lo spy-thriller di Phoebe Waller-Bridge è stato un atto di depistaggio che ha sovvertito le aspettative stantie del genere.

The Guardian

3) Banshee – La città del male (2013 – 2016)

Banshee Pulp Fiction

Se siete alla ricerca di un mix di follia cieca, un’escalation di violenza pura e dei personaggi tanto ben scritti quanto interpretati, questa serie tv di quattro stagioni creata da David Schickler e Jonathan Tropper farà al caso vostro. La critica è d’accordo nel definire Banshee un puro piacere pulp (Stream on Demand) oppure una serie dove Pulp Fiction incontra gli Amish (Democrat and Chronicle). Le premesse sono alquanto assurde, ma in linea con la tradizione cinematografica western: Lucas Hood è un criminale appena uscito di prigione (interpretato da Antony Starr che abbiamo visto nei panni attillati di Patriota in The Boys) che si appropria dell’identità di uno sceriffo ucciso in una rissa da bar, diventando così il nuovo capo di una piccola cittadina della Pennsylvania abitata da una comunità Amish. Il nome della cittadina, appunto Banshee, è piuttosto assurdo e rimanda al nome di una creatura leggendaria del folclore irlandese e scozzese.

La serie andata in onda su Cinemax offre in perfetto stile exploitation un intrattenimento frenetico, ricco di colpi di scena e pullula di citazioni d’autore che possiamo divertirci a scovare, proprio come facciamo nei film del cineasta di Knoxville. La narrazione si sviluppa intorno all’inganno e mischia generi che vanno dal western all’action, dal noir passando per il romantico fino a toccare il genere thriller. Le diverse inquadrature dei piedi di Antony Starr, poi, dimostrano una certa affinità con la nota passione che Tarantino ha per questa parte del corpo. Una serie lontana dagli stereotipi che offre un delizioso assortimento di personaggi davvero peculiari, come ex neo-nazisti pentiti, hacker drag queen, mafiose ucraine e tanti altri personaggi sfumati che non sono mai né solo buoni né solo cattivi. Banshee, prodotta da Greg Yaitanes e Alan Ball, riesce ad alternare scene di un’intensità toccante a momenti di violenza fantasiosa, cruenta e surreale quindi, se l’avete persa e amate Pulp Fiction, non potete lasciarvela scappare: la trovate su Sky Atlantic e su NowTv.

4) Preacher (2016 – 2019)

Preacher

La serie tv disponibile su Amazon Prime Video – che forse vi farà tornare alla mente anche il film From Dusk till Dawn – è una trasposizione riuscitissima dell’omonimo fumetto di Garth Ennis (The Boys, il fumetto) e Steve Dillon ed è stata sviluppata per AMC da Evan Goldberg (The Boys, la serie tv), Seth Rogen e Sam Catlin. Eresia, apocalisse, tanto splatter e un’abbondante dose di blasfemia basterebbero già a soddisfare la nostra insana voglia di budella schizzate ovunque. La storia ruota intorno a un predicatore texano che beve, fuma e ha una crisi spirituale in corso, Jesse Custer, interpretato dall’attore Dominic Cooper. Oltre alla crisi, il protagonista viene posseduto da una forza soprannaturale con la quale può combattere il prossimo e, dopo aver scoperto che Dio è scomparso, decide di andare a cercarlo in compagnia della sua pericolosa ex ragazza, Tulip (Ruth Negga), e a un vampiro irlandese immaturo, punk e reietto, chiamato Cassidy (Joe Gilgun).

Non solo la serie ripropone diverse scene ormai iconiche di Pulp Fiction, come l’intro nel ristorante, ma va decisamente oltre. Dall’uomo-cane in costume di latex integrale – in seguito scopriremo di chi si tratta veramente – che ricorda la scena di “Bring Out the Gimp” con Butch e Marsellus, fino al racconto scandalosamente violento e contorto, agli scambi filosofici e ai dibattiti sul libero arbitrio tra sicari e creature demoniache, fino ai predicatori con il grilletto facile. Preacher, proprio come la pellicola di Tarantino, non si ferma davanti a nulla: fa a pezzi i dogmi, è irriverente, dissacrante e si spinge là dove non credevamo si potesse andare. Per questo non è una serie adatta ai palati più sensibili, ma se siete in astinenza da Pulp Fiction – che ormai avete visto un trilione di volte anche doppiato in mandarino – le quattro stagioni di Preacher riusciranno sicuramente a placare la vostra sete di irriverenza, parolacce e violenza.

5) Barry ( 2018 – in corso)

Barry

Se amate gli intrecci di trame, i criminali singolari e quei personaggi che non sono mai quel che sembrano, non potete farvi scappare Barry, la dark comedy HBO di due stagioni ideata e interpretata da Bill Hader (Saturday Night Live e South Park), disponibile su Sky on demand e Now Tv. Barry Berkman è un ex-marine degli Stati Uniti che per sopravvivere fa il killer a basso costo insieme al suo socio e amico di famiglia Monroe Fuches (Stephen Root). Insoddisfatto della sua vita, e probabilmente affetto dal disturbo da stress post-traumatico (PTSD), per commettere un omicidio si reca temporaneamente a Los Angeles dove fa la conoscenza della rassicurante e speranzosa compagnia d’attori di Gene Cousineau, interpretato da Henry Winkler che forse ricorderete per aver indossato il giubbotto di pelle di Fonzie in Happy Days. Senza capire bene il perché, il killer decide di unirsi al gruppo teatrale, forse proprio per ridare un senso alla sua vita e tentare di ritrovare se stesso. Come è facile ipotizzare però, lasciarsi alle spalle il passato criminale e chiudere i rapporti con un’improbabile mafia cecena non sarà affatto facile. Ci ritroviamo coinvolti così in un viaggio introspettivo carico di implicazioni esistenzialiste inserite in un contesto esilarante, dove abbondano le scene di violenza folle e tante situazioni non-sense.

La critica l’ha adorata, infatti Barry ha conquistato oltre dieci premi e una tonnellata di candidature prestigiose grazie alla sua freschezza irriverente e a un tipo di originalità che non si vedeva dai tempi di Ringo “Pumpkin” e Yolanda “Honey Bunny”. Come suggerisce Screen Rant:

Per i fan di Barry, Pulp Fiction è l’apice del sanguinoso sottogenere.

Screen Rant

Se avete amato Pulp Fiction e siete alla ricerca di una serie tv tanto folle quanto sanguinaria, queste 5 chicche fanno proprio al caso vostro.

Alcune di loro citano volutamente Tarantino, altre non hanno dei legami espliciti ma vi garantiamo che sapranno lasciarvi a bocca aperta, esattamente come è successo a Mia Wallace dopo aver ricevuto uno shot di adrenalina in mezzo al cuore.

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