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I 5 peggiori flop di Netflix di sempre

Dopo i tanti successi sfornati dalla piattaforma streaming più famosa al mondo, perseguire sulla retta via non è sempre facile e ogni tanto anche Netflix fa flop e se è vero che errare è umano, alcune tra le peggiori serie Netflix presenti in questa lista sono un pieno esempio di umanità.

Che siano serie uscite nel momento sbagliato, non abbastanza o fin troppo osannate, a volte il flop è prevedibile ma molto più raramente è rimediabile e tocca ammettere la sconfitta.

Tra i casi mediatici più celebri possiamo ricordare Luna Nera, partita come la nuova serie tv fantasy italiana e poi flagellata dalle successive e immediate critiche o Friends from College, presentata come la nuova How I Met Your Mother e conclusasi con il raggiungimento di uno dei punteggi IMDb più bassi della storia di Netflix. Queste e molte altre serie tv hanno purtroppo disatteso le nostre aspettative facendo un sonoro buco nell’acqua.

Onde evitare fraintendimenti è bene ricordare che in questa lista non troverete pessimi show, ma serie tv che hanno fatto molto meno successo di quello che ci saremmo aspettati, incorrendo in una inevitabile cancellazione prematura.

Ma quali sono i 5 peggiori flop di Netflix? Scopriamolo insieme.

1) Daybreak

peggiori serie Netflix

Ispirato all’omonimo fumetto di Brian Ralph, l’adattamento seriale si distacca completamente dal concept originale avendo con lo stesso in comune soltanto il nome.

Uscita su Netflix il 24 ottobre 2019 e cancellata dopo una sola stagione il 17 dicembre, esattamente 1 mese e 3 settimane dopo la sua pubblicazione, Daybreak si conferma a pieni voti una delle peggiori serie Netflix nel rapporto aspettative\resa finale nonché conclamato flop.

L’ennesima serie di ambientazione post-apocalittica si aggiunge al catalogo della piattaforma streaming non riuscendosi a distinguere particolarmente tra migliaia di titoli tutti uguali indirizzati allo stesso target di spettatori: gli adolescenti.

Condita di un eccessivo uso di elementi pop, volti a rendere partecipi le frange più giovani del pubblico, Daybreak controbilancia con altrettante citazioni cinematografiche non richieste e oltremodo telefonate che non lasciano spazio all’interpretazione dello spettatore.

A partire da MadMax fino a Supernatural, Daybreak pesca di tutto un po’ offrendoci un inconsapevole e confusionario mix di cose già viste fino alla nausea, subissandoci con un citazionismo totalmente incoerente.

Con il solo obiettivo di volersi dimostrare eccentrica a tutti i costi, la serie perde l’occasione di sfruttare al meglio la sua narrazione a tratti davvero alternativa, preferendo invece cadere nel classico cliché di concentrare l’intera trama su una storyline amorosa. Ma non si stava parlando di zombie e realtà post-apocalittica? Esattamente!

2) Girlboss

Girlboss

Nella lista dei più grandi flop Netflix non può di certo mancare all’appello Girlboss.

Rea di aver portato sugli schermi della piattaforma streaming uno dei personaggi principali più insopportabili di sempre, Girlboss è un concentrato di spavalderia di cui avremmo fatto volentieri a meno.

Tratta da una storia vera, la serie è la trasposizione televisiva dell’autobiografia di Sophia Amoruso, fondatrice di Nasty Gal e protagonista di un’ascesa professionale incredibile.

Pur con ottimi gli spunti iniziali, Girlboss incappa in se stessa presentandoci una protagonista egoista, egocentrica e semplicemente insopportabile. Dovremmo fare il tifo per lei, ma purtroppo non ci riusciamo.

Neanche il cameo di RuPaul è riuscito a salvare lo show che è stato prontamente cancellato dopo una sola stagione e una pioggia di critiche da parte degli spettatori e degli addetti ai lavori.

”D’ora in poi vorrò controllare meglio il racconto di ciò che mi riguarda (…) vivere la mia vita come una caricatura è stato difficile.”

E ciò che ha ammesso la stessa Amoruso la quale non ha particolarmente gradito la rappresentazione di se stessa sullo schermo e non si è mostrata neanche particolarmente scossa dalla cancellazione del biopic targato Netflix. C’è davvero bisogno di aggiungere altro?

3) Luna Nera

luna nera

Netflix ha ormai da tempo dato il via a un proficuo sodalizio con le produzioni italiane, aggiungendo al suo catalogo un numero sempre più crescente di film e serie tv made in Italy.

Luna Nera, uscita sulla piattaforma streaming il 31 gennaio 2020 si colloca dopo Baby e avanti Summertime discostandosi da entrambi per ambientazione, genere e popolarità.

Presentata al mondo come la nuova serie tv fantasy italiana, già a metà dicembre quando uscì il primo teaser, aveva tutti gli occhi puntati su di sé. Hype alle stelle e curiosità a mille, Luna Nera aveva già preso il suo posto nei nostri palinsesti ancor prima della sua ufficiale pubblicazione.

Tanto clamore per...molto meno, la serie Netflix di ambientazione seicentesca convince con il concept, affascina con l’ambientazione ma delude in tutti gli altri campi.

La possibilità di poter parlare della condizione femminile del XVII secolo viene schiacciata sotto il peso di una recitazione più indicata al palco di un teatro che a una serie televisiva. A volte solenni e altre incomprensibili all’orecchio umano, i dialoghi si contraddistinguono per questa dualità, dividendosi tra eccessiva maestosità ed eccessiva timidezza.

Un po’ Elisa di Rivombrosa e un po’ Fantaghirò, di Luna Nera non rimane che il rimpianto di quello che sarebbe potuto essere.

4) Friends from College

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Presentata come la nuova How I Met Your Mother (veramente!), vuoi per il cast corale e vuoi soprattutto per la presenza di Cobie Smulders alias Robin Sherbatsky nei panni di una delle protagoniste principali, Friends from College disattende ogni aspettativa.

La serie dovrebbe raccontarci la storia di sei amici, sei ex studenti di Harvard che si rincontrano dopo vent’anni con tutto un nuovo bagaglio emotivo sulle spalle ma sempre fedeli a loro stessi. Quello che invece si presenta di fronte ai nostri occhi è piuttosto un gruppo sconclusionato di estranei con i quali non riusciamo affatto a empatizzare, ma che anzi ci infastidiscono pure.

La mancata empatia è dovuta al fatto che la sceneggiatura non ci dà alcun modo di conoscere davvero i suoi protagonisti, che rimangono dunque piatti e insignificanti per tutto il tempo della narrazione. Dei sei personaggi principali, noi non sappiamo davvero nulla, e forse neanche ci interessa.

Di quell’energia coinvolgente tipica delle comedy più note, in Friends from College non rimane che un’ombra sbiadita e un vano tentativo imitatorio che ne conferma il fallimento.

Friends from College, contrariamente alle precedenti serie tv presenti in questa lista arriva addirittura al traguardo della seconda stagione, venendo poi definitivamente cancellata un mese dopo la sua uscita.

5) Gipsy

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La serie che vede come protagonista Naomi Watts è stata considerata una delle peggiori serie Netflix di sempre trattandosi di un flop in piena regola.

Gipsy è la storia di una psichiatra annoiata e frustrata a tal punto da cercare di portare un po’ di brivido nella sua esistenza tuffandosi nelle vite degli altri, o più nello specifico nelle vite dei suoi pazienti.

Varcando il confine medico-paziente, la dottoressa Holloway cerca di costruire legami intimi con le persone di cui le parlano i suoi pazienti con il duplice intento di migliorare, seppur in modo poco ortodosso, la sua terapia e dare da mangiare alla sua insaziabile fame di avventura.

Tutte queste buone intenzioni vengono però annientate da una caratterizzazione assente dei personaggi che non ci permette né di empatizzare con loro né di interessarci alla loro poco allettante bidimensionalità.

Psyco-thriller a tratti erotico, Gipsy non riesce a restituirci la sua vera identità, presentandoci scene illogiche dai registri così diversi da farci pensare sia tutto un gran gioco delle casualità al quale ci tocca partecipare come inermi spettatori.

Gipsy viene cancellata dopo i primi 10 episodi e sinceramente non ci saremmo aspettati alcun esito diverso da questo.