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La classifica delle 10 migliori sigle delle Serie Tv italiane

Chi parte bene è a metà dell’opera: questo è il concetto fondamentale su cui molti prodotti si sono appoggiati per lo svolgimento delle loro storie. C’è chi sceglie di annunciarsi con una breve introduzione, chi decide di investire molto tempo e peculiarità nella propria sigla. Lo abbiamo detto anche qui, le sigle in una Serie Tv a volte sanno essere davvero impeccabili: abbiamo visto in prodotti come Mad Men, Games Of Thrones, How I Met Your Mother e BoJack Horseman delle caratteristiche che sono riuscite a firmare fin dai primi momenti lo show che avevamo di fronte. Prodotti, questi, internazionali che hanno fatto il giro del mondo riuscendo a raggiungere le più grandi piattaforme streaming. Proprio per questo motivo ci siamo chiesti: quali sono le migliori sigle delle Serie Tv italiane?

Scegliere quali lo fossero non si è rivelato difficile, ma decidere il loro posto in una classifica non si è rivelato semplice. Tutte, in un modo o nell’altro, hanno saputo firmarsi con delle introduzioni davvero impeccabili che sono state in grado di dare una firma ben riconoscibile allo show riuscendo anche a saper spiegare la trama prima ancora questa iniziasse.

Vi state chiedendo quali siano, e quali tra le vostre preferite siano riuscite a conquistare il podio? Non perdiamo tempo allora. Andiamo a scoprirlo!

10) L’Allieva

Al decimo posto troviamo L’Allieva, un prodotto tutto italiano che è riuscito a conquistare un’enorme fetta del pubblico di Rai Uno.

Lo show – tratto dai libri di Alessia Gazzola – racconta la storia di Alice Allevi, una studentessa di medicina che cerca di farsi spazio nel campo della medicina legale. In questo percorso non sarà da sola: accanto a lei ci sarà il Dott. Claudio Conforti, un medico che insieme a lei risolverà i vari casi di omicidio e con cui crescerà una forte intesa che li porterà a vivere una romantica storia d’amore che diventerà poi una componente protagonista all’interno della storia.

Lo show introduce i propri episodi con una canzone che riesce a entrare in testa fin dal primo ascolto. Il tema della sigla d’apertura è la canzone A Week dei The Shalalalas, una sinfonia – questa – che riesce a essere effettivamente un riassunto musicale delle vicende della protagonista che si divideranno tra la leggerezza di una ragazza di vent’anni che rincorre il proprio sogno e la profondità che questo obiettivo comporta.

9) Un Medico In Famiglia, una delle migliori sigle delle Serie Tv italiane

Nono posto per una delle più famose sigle delle Serie Tv italiane della fine degli anni 90: Un Medico In Famiglia.

I traumi sentimentali sono iniziati con l’arrivo della storia tra Guido e Maria: che tristezza quella storia. Si conoscono, si amano ma nel frattempo ogni scusa è quella buona per iniziare una storia con chiunque non sia l’altro. In mezzo a tutto questo le vicende avevano un capo predominante che era diventato ormai il nonno di tutti noi. Nonno Libero è la storia delle Serie Tv italiane, è il Re intoccabile di Rai Uno, secondo solo a una cosa: la sigla di Un Medico In Famiglia.

Avete già in testa il motivetto “AHI AHI AHI AHI!” , lo sappiamo. Tranquilli: è normale. Per quanto gli anni passino, e nonostante la sigla di Un medico In Famiglia sia stata cambiata, questa rimarrà a tutti gli effetti la cosa che non potremo mai scordare. Gli intrecci dei protagonisti si evolvono e cambiano radicalmente stagione dopo stagione, ma niente riesce a farci dimenticare ciò a cui abbiamo assistito durante le prime stagioni delle Serie Tv di Rai Uno, e nulla potrà spodestare questa canzone dalla classifica delle migliori sigle delle Serie Tv italiane.

8) Distretto Di Polizia

Ottavo posto per Distretto Di Polizia, una serie dalla sinfonia indimenticabile.

Distretto Di Polizia è una Serie Tv italiana andata in onda dall’inizio del 2000 per ben 11 stagioni. Le vicende del distretto ruotano attorno alla vita di Giovanna Scalise, un commissario che sta cercando di affrontare il lutto del marito ucciso per mano della mafia. Questo evento così drammatico ha influito particolarmente nella vita della donna e proprio per questo motivo ciò che abbiamo di fronte è un personaggio duro ed estremamente esigente, tutto il contrario dei colleghi che troverà di fronte a sé una volta trasferitasi.

Proprio questo contrasto sarà l’artefice dell’unione professionale e non solo delle due parti che, insieme, riusciranno a risolvere dei casi che toccheranno tutti gli argomenti focalizzandosi soprattutto sulla lotta contro la mafia.

Ogni puntata era anticipata da una melodia che ancora oggi riusciamo a ricordare perfettamente e che è riuscita a firmare impeccabilmente la Serie Tv.

7) I Medici

Settimo posto per la sigla de I Medici, un altro colpaccio dell’emittente televisiva Rai Uno.

I Medici è una Serie Tv anglo-italiana trasmessa dal 2016 al 2019 su Rai Uno. La collaborazione tra la produzione italiana e quella del Regno Uniti è stata fondamentale per questo prodotto che è riuscito – con queste due madri – a diventare internazionale e ricco di elementi che hanno permesso il suo inarrestabile successo.

Le vicende delle serie sono di natura storica e coinvolgono l’ascesa della famiglia Medici, una delle famiglie più importanti nella storia. Le stagioni si dividono in tre e raccontano i vari momenti importanti della famiglia con – circa – otto puntate per stagione. All’interno della produzione troviamo un cast misto di grandi attori facenti parte sia del panorama italiano che internazionale. Vedremo, infatti, a capo della storia Alessandra Mastronardi, Richard Madden, Dustin Hoffman, Alessandro Sperduti, Guido Caprino, Alessandro Preziosi e Miriam Leone.

La sigla de I Medici è una vera e propria perla emotiva: la sigla dei titoli di testa della prima stagione è Renaissance, cantata da Skins, mentre la sigla della seconda e della terza stagione è Revolution Bones, una variazione della stessa cantante. La voce impeccabile della cantante e il perfetto arrangiamento non potevano che garantire un settimo posto nella classifica delle migliori Sigle delle Serie Tv italiane.

6) L’Amica Geniale

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L’Amica Geniale è uno dei prodotti di cui l’Italia va più fiera, una perla che ha saputo distinguersi e raccontare con purezza la storia di due quindicenni. A loro va il sesto posto nella classifica delle migliori sigle delle Serie Tv Italiane.

In un rione di Napoli degli anni 50 si nasconde una storia che vede due protagoniste: Elena Greco e Raffaella Cerullo. Le due vivono un rapporto estremamente forte che mette al centro di tutto il bene che provano per l’altra e la voglia che hanno di migliorarsi sempre di più. Le due menti di cui stiamo parlando sono geniali, sveglie, intelligenti e proprio per questo motivo il loro rapporto sarà sempre la chiave che le aiuterà a non limitarsi mai alle loro capacità ma a sfidarle per raggiungere sempre più consapevolezza e sapienza. La loro competizione – nata per la profonda stima intellettuale che provano per l’altra – sarà la loro migliore amica e permetterà a entrambe di proseguire il loro cammino con aspirazioni sempre più forti.

La sigla de L’Amica Geniale è un motivetto musicale che sembra correre velocemente e sfidare il vento di tutte le difficoltà che le due giovani incontreranno nel loro percorso. Proprio per questa sensazione la serie riesce perfettamente nel suo intento di presentazione affidandosi a una melodia che sembra scalare una montagna senza guardarsi indietro.

5) Don Matteo

Quinto posto per la sigla di Don Matteo, il detective sotto mentite spoglie che non ci fa invidiare il successo internazionale di Jessica Fletcher. Noi abbiamo Don Matteo, che vogliamo di più?

Più o meno la struttura è questa: accade un omicidio che sconvolge la cittadina, la polizia è pronta a indagare sull’accaduto ma non ha mai la possibilità di farlo da sola. A coordinare l’operazione, infatti, deve esserci lui, Don Matteo. Puntualmente, quando la polizia scoprirà il colpevole, troverà sul posto il Prete che nel frattempo aveva già capito chi avesse commesso il reato. La struttura segue questa logica da ben 13 stagioni, ma non è importante perché noi, ad abbandonare Don Matteo, proprio non ci pensiamo.

La sigla della Serie Tv di Rai Uno è un successo iconico di cui non sappiamo fare a meno. Quella melodia è riuscita a firmare Don Matteo per ben 13 stagioni e nonostante i continui cambi di cast e sotto trame è rimasta sempre lei, sempre uguale, sempre irrinunciabile. Guai a chi si alza mentre va in onda.

4) I Cesaroni

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A un passo dal podio ecco loro, una delle famiglie più matte delle Serie Tv italiane: I Cesaroni.

Hanno accompagnato la nostra infanzia, si sono tenuti stretti a noi durante la nostra adolescenza e ci hanno rallegrato con le loro follie: i Cesaroni sono sempre stati quello di cui avevamo bisogno. La famiglia allargata a cui hanno dato vita è riuscita a insidiarsi anche nella nostra quotidianità con aneddoti che, uniti tra loro, hanno creato una storia che ancora oggi riusciamo a ricordare. Proprio come Un Medico In Famiglia, anche I Cesaroni hanno contribuito a drammatizzare le nostre aspettative romantiche: Marco ed Eva sono i Romeo e Giulietta romani che – in modo diverso – non hanno mai avuto il lieto fine. Proprio questo aspetto ha contribuito a far arrabbiare un gran fetta di pubblico che avrebbe voluto un unico finale: quello in cui la loro storia finalmente si coronava senza più inciampi.

Perdoniamo questo mancato lieto fine solo grazie all’ausilio della sigla. Matteo Branciamore prende la chitarra e, in pieno stile Cesaroni, racconta su melodia la loro vita con un testo che conosciamo a memoria e che ci porta sempre verso un doveroso gesto: ballarlo fino allo sfinimento, cantarlo come se fossimo delle rockstar.

3) Boris ed Elio e le Storie Tese aprono il podio della classifica delle migliori sigle Serie Tv italiane

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Arriviamo finalmente sul podio con un successo tutto italiano considerato dalla maggior parte del pubblico e della critica un vero e proprio capolavoro: Boris.

Prendete Elio e le Storie Tese, poi prendete un pesce rosso e un set di attori e operatori dello spettacolo totalmente folli. Il risultato? Un vero e proprio capolavoro. Boris racconta la realtà fittizia di tutto quello che accade durante la produzione di uno show e per farlo si serve di una crudele realtà mista a un distaccato cinismo che ha un solo obiettivo: raccontare la mancanza di meritocrazia e la mediocrità che alberga il settore televisivo italiano.

Chiunque abbia guardato Boris è stato reso protagonista di un mondo disfunzionale che non si fermerà al solo racconto del dietro le quinte di un set ma andrà oltre scavando dentro un’intenzionale critica amara nei confronti dell’ambiente televisivo italiano: chi ha talento va incontro a un destino infelice, chi ne è totalmente privo va avanti grazie alle raccomandazioni. Proprio con questo terreno fertile, Boris racconta – satiricamente – e denuncia la totale assenza della meritocrazia italiana dando vita alle vicende di un set che dimentica cosa sia la qualità e porta avanti lo show con il solo obiettivo di andare sullo schermo, non è importante come.

2) Romanzo Criminale

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Al secondo posto nella classifica delle migliori sigle delle Serie Tv italiane troviamo lei: Romanzo Criminale. Un posto intoccabile.

Romanzo Criminale è la Regina delle Serie Tv italiane. La sua forza è riscontrabile nella sceneggiatura che ripercorre gli anni di piombo dell’Italia, ma in particolar modo quello che stupisce e fa vincere la gara contro il tempo a questa serie è l’empatia che il telespettatore riesce a sviluppare con i criminali di cui seguiamo la storia. Questo aspetto è riuscito a firmare magistralmente soprattutto la seconda stagione della serie: infatti, come affermato da Aldo Grasso, se nella prima veniamo direttamente messi a contatto con il crimine che si consuma, nella seconda riusciamo a entrare dentro tutto quello che si cela dietro le quinte di quest’ultimo.

La coscienza dei protagonisti, infatti, viene smossa dalla morte del Libanese. Un evento tragico, questo, che rende la vita dei criminali ancora più dura e gli consegna degli interrogativi a cui non possono sfuggire. Romanzo Criminale, in qualche modo, riesce a presentare questa sua consistenza umana e criminale già nella sigla in cui vedremo vari frammenti che racconteranno – con gli sguardi di sfuggita dei protagonisti, la velocità del conto delle banconote – il mondo criminale e la vera storia della banda della Magliana.

I vari frammenti prendono lo spazio di pochi secondi con una sigla che – proprio come la serie – non lascia spazio ai dubbi: il prodotto che abbiamo di fronte è destinato a rimanere nel tempo e a fare la differenza, è destinato al successo di un cult intramontabile che è riuscito a offuscare perfino il successo del film.

1) The Young Pope prende il primo posto nella classifica delle migliori sigle delle Serie Tv

Migliori Sigle Serie Tv

Al primo posto del podio della classifica delle migliori sigle delle Serie Tv italiane troviamo lui: The Young Pope, un prodotto firmato da Paolo Sorrentino.

“Un film di dieci ore” , questa è una delle definizioni con cui Paolo Sorrentino spiega The Young Pope, un racconto caratterizzato da vari personaggi che danno vita a un mondo folle, eccentrico, affascinante e rivoluzionario in cui tutto è il contrario di tutto.

La grande bellezza della Serie Tv firmata da Paolo Sorrentino vive nella soggettività di cui decide di vestirsi: la retorica viene completamente schiacciata per fare spazio alla metafora, uno strumento che riesce ad avere mille volti per spiegare – all’interno dello show – un argomento così complicato come la fede. All’interno di questa storia troveremo Pio XIII, il primo papa italo-americano nella storia della chiesa nonché il più giovane. Questi due aspetti danno vita a una rivoluzione supportata anche dal carattere ambiguo e contraddittorio di questo personaggio.

Così la presentazione di questa perla – nata solo nel 2016 – viene affidata a una sigla che vede Pio XIII affrontare un cammino lento con lo sguardo rivolto verso il telespettatore. Questo momento sembra essere l’ennesima metafora della serie: sembra quasi che Pio XIII affronti un percorso di cui non possiamo conoscere direzione, e questo è tangibile grazie allo sguardo ambiguo che ci rivolge mentre affronta il cammino delle sigla. Insomma: questi primi momenti sono davvero perfetti per descrivere – così brevemente – il carattere di questo personaggio così controverso.

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