3) Love
Una dei tanti prodotti pregevoli ma poco pubblicizzati da Netflix, Love è una storia semplice ma nello stesso tempo dotata di estremo realismo. Un’opera davvero inusuale nel panorama seriale, capace di affrontare con sguardo profondissimo le tematiche amorose. Scevra dei soliti cliché e di visioni edulcorate, la serie racconta la storia di una coppia improbabile e fortemente disfunzionale. Mickey è una manipolatrice che usa il sesso per tornaconto, Gus un nerd incerto e represso.
Nel corso della serie assistiamo all’evoluzione del loro rapporto, alle insicurezze che si fanno largo, alle incomprensioni e alle liti furibonde. Love non è una normale rom-com. Ogni tema è affrontato con un’ironia pesantissima che fa rapidamente mutare il nostro sorriso in un ghigno. Non ci sono buoni o cattivi. C’è il mondo nella sua complessità, le brutture di ogni giorno, i rischi di perdere ciò che si ha e chi si ama. Una visione piena, cruda, delle relazioni umane e un racconto che non manca, però, di risultare commovente e toccante.
L’instabilità che trova stabilità nella reciprocità del sentimento. L’estemporaneità e la follia, i difetti e le mancanze della nostra vita che finiscono per diventare sfide e prove d’amore. Che si tramutano, insomma, in pregi. Non dobbiamo essere pronti per l’amore, ci rivela Love, ma solo aprirci all’assurda illogicità di un sentimento che accetta, sopporta ed esalta le nostre imperfezioni. Tanto semplice quanto geniale.
