3) The Normal Heart
Stiamo perdendo un’intera generazione. Giovani uomini appena sbocciati… perduti. Coreografi, drammaturghi, ballerini, attori. Tante opere adesso non verranno mai scritte, tante coreografie non verranno mai ballate. In chiusura dirò solo che sono arrabbiato. Sono arrabbiato, c*zzo. Continuo a urlare dentro: “perché ci lasciano morire? Perché nessuno ci sta aiutando?”. Ed ecco la verità, ecco la risposta: a loro non piacciamo.
Ambientato negli anni Ottanta, il film racconta le vicende di un gruppo di amici omosessuali e dei problemi legati all’apparizione dei primi malati di AIDS. In quei tempi la malattia veniva fortemente associata alla comunità gay ed era fonte di grande paura e isolamento per coloro che ne venivano colpiti. Jim Parsons interpreta il ruolo dell’attivista Tommy Boatwright, dirigente ospedaliero omosessuale che si unirà agli altri protagonisti nella realizzazione del Gay Men’s Health Crisis, un’organizzazione che si occupa di raccogliere fondi per la ricerca su questa nuova malattia e di fornire assistenza telefonica a chiunque ne abbia bisogno.
Parsons dimostra, ancora una volta, grande abilità immedesimandosi perfettamente nel personaggio di Tommy. Egli aveva già interpretato questo ruolo a Broadway, nella versione teatrale dell’opera. Lui stesso ha affermato che ciò è stato un grande punto a suo favore, avendogli permesso di conoscere meglio il personaggio. L’interpretazione gli è valsa una nomination come Miglior attore non protagonista agli Emmy. Tra le scene che più ricordiamo vi è certamente quella d’elogio funebre, un momento forte e toccante che riesce a coinvolgere emotivamente il telespettatore.
