Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » SERIE TV » Parliamone: Lee Jung-Jae meritava la vittoria agli Emmy?

Parliamone: Lee Jung-Jae meritava la vittoria agli Emmy?

Che Squid Game fosse la serie tv dei record lo sapevamo da un bel po’. A sancire un ulteriore trionfo inedito è stato Lee Jung-Jae, primo attore coreano a vincere l’ambito Emmy Award nella categoria di Miglior Attore Protagonista. Un’impresa non semplice, soprattutto se si considera che a competere nella stessa categoria c’erano i tre favoritissimi Brian Cox e Jeremy Strong per Succession e Bob Odenkirk per Better Call Saul.

Le polemiche non hanno tardato a farsi sentire, soprattutto se si considera che Better Call Saul ha ricevuto ben 46 nomination agli Emmy Award e non ha portato a casa nessuna statuina, nonostante Vince Gilligan e Peter Gould abbiano prodotto una serie tv sontuosa, che ci ha ammaliato dal primo all’ultimo episodio, gestendo anche situazioni complicate come i problemi di salute che hanno colpito Bob Odenkirk nel corso delle riprese.

Saul Goodman è un personaggio che abbiamo conosciuto anni fa come avvocato criminale di Walter White. Breaking Bad ci ha dato un assaggio della superficie, ma Better Call Saul in sette anni ci ha portato per mano su quel sentiero che costituisce il passato, il presente e il futuro di quell’avvocato, barcamenandoci tra dubbi e teorie sul destino dei personaggi. Siamo entrati in confidenza con Jimmy McGill, Saul Goodman e Gene Takovic. In questo triangolo di personalità, che si tingono alternativamente di colori e bianco e nero, si è diluita poesia, filosofia ed etica. Se sette anni fa eravamo spaventati da questo spin-off coraggioso, oggi siamo grati di essere stati spettatori di un capolavoro che ha fatto e farà la storia delle serie tv.

Stesso discorso sul fronte Succession, che non è certo tornata a casa a mani vuote, ma il mancato Emmy Award nella categoria di Migliore Attore ha lasciato comunque tutti senza parole, anche perché erano tutti fermamente convinti che l’unica vera competizione per Brian Cox e Jeremy Strong fosse proprio il Saul Goodman di Odenkirk.

Emmy Award 2022 (640×360)

Succession è la serie HBO che sta spopolando, incentrata sulle vicende della famiglia Roy e della compagnia di cui sono proprietari, la Waystar Royco. Nella serie, Brian Cox veste i panni del volubile patriarca Logan Roy, mentre Jeremy Strong interpreta il figlio Kendall Roy. Succession è giunta alla sua terza stagione, e Cox si è gettato a capofitto nell’interpretazione del suo personaggio, tanto da affermare di aver subito alcune ripercussioni anche nella vita di tutti i giorni. Anche in questo caso dietro al personaggio e alle vicende che lo vedono protagonista c’è un lungo studio dei dettagli che coinvolge sia l’aspetto prettamente autoriale, che la capacità dell’attore di spogliarsi da se stesso e di dare vita a un personaggio a tutto tondo fatto non solo di bianchi e neri, ma soprattutto di grigi luminosi e meno luminosi.

L’ambiente di Succession non è certo un ambiente per deboli, e Logan ne è il chiaro esempio. I suoi monologhi scurrili e senza peli sulla lingua sono una caratteristica indiscutibile della serie HBO. Proprio questo aspetto, infatti, ha influenzato negativamente Cox, il quale si è reso conto di essere diventato più incline alle parolacce anche fuori dal set, aspetto che prima non apparteneva alla sua personalità.

Per Jeremy Strong la situazione non è diversa. L’attore, infatti, è chiamato a calarsi nei panni di un ricchissimo tossico dipendente totalmente inaffidabile e con chiari problemi nella gestione della rabbia. Difficile trovare un pregio a Kendall, eppure Strong riesce a dargli quella empatica nota di fragilità che ci fa innamorare del personaggio anche contro il nostro volere.

Quando pensiamo a Succession o a Better Call Saul pensiamo a delle storie mature nella loro evoluzione, e le prove attoriali dei protagonisti sono un elemento imprescindibile del successo delle serie in questione. Possiamo dire lo stesso di Squid Game?

Lee Jung-Jae, vincitore dell’Emmy Award come miglior attore protagonista in una serie drammatica, ha senza dubbio svolto un lavoro pregevole in Squid Game.

Squid Game, Emmy Award 2022

Il personaggio, tuttavia, per sua natura non ha ancora raggiunto la maturità a 360 gradi che hanno i personaggi di Bob Odenkirk, Brian Cox e Jeremy Strong. Lo spessore del protagonista è ancora acerbo, sballottato dagli eventi che gli piovono addosso e che lui subisce talvolta con un pizzico di fortuna e talaltra con l’utilizzo dell’ingegno. Ma oltre la disperazione e la paura, la tridimensionalità del personaggio non è ancora al livello degli altri due in lizza per l’Emmy Award.

Su Saul Goodman, Landon Roy e Kendall Roy si potrebbe scrivere e disquisire per giorni e giorni. Gli attori hanno imparato a crescere e respirare con una storia di fantasia che negli anni ha acquisito sempre più concretezza. Squid Game è un prodotto indubbiamente pop, che non ha ancora la poesia e il significato di serie monumentali come Succession e Better Call Saul.

Ecco perché l’assegnazione di questo Emmy Award all’attore di Squid Game ci ha lasciato tutti interdetti, tralsciando lo shock in sè di vedere un capolavoro come Better Call Saul completamente snobbato in qualsiasi categoria.

La nostra speranza è che un giorno la storia di Squid Game possa evolversi in un qualcosa di grande, e che Lee Jung-Jae possa essere il volto di un personaggio dalle mille sfumature, con un’evoluzione completa e complessa. Ma, per ora, è solo una bellissima e godibilissima miniserie che fa del simbolismo uno dei suoi punti di forza, e ambisce a diventare qualcosa di più.