Capodanno è lontano, ma la fine dell’estate sembra un altro buon momento per tirare le somme. Gli ultimi tre anni hanno regalato un’offerta seriale soddisfacente sia per la qualità che per la quantità delle uscite. Dal gennaio 2019 fino alla prima metà del 2022 hanno esordito titoli davvero ineccepibili. La lista delle serie tv strepitose prodotte dal 2019 è lunghissima. Si va dalle serie tv tratte dai videogiochi, come Arcane, ai teen drama, come Heartstopper; dalle miniserie sul mondo Marvel, come WandaVision, passando per i crime, come The Serpent e Mare of Easttown; e ancora agli horror, come Them, Marianne o The Haunting of Bly Manor, fino ad arrivare a serie tv che in pochi mesi sono diventate delle ossessioni vere e proprie, come The Queen’s Gambit e Russian Doll. Non mancano anche quei titoli meravigliosi che purtroppo sono passati in secondo piano rispetto a serie tv dall’aspetto più seducente, come Unbelievable, The Plot Against America, Back to Life o Kevin Can F**k Himself. Con grande gioia, anche il fronte italiano ci ha regalato delle soddisfazioni notevoli. Impossibile non citare Anna, Christian o Strappare Lungo i Bordi (qui trovate la classifica delle 10 migliori Serie Tv italiane del 2021). Così abbiamo analizzato le prime stagioni più amate e più seguite che hanno esordito dal gennaio 2019 fino all’inizio dell’estate 2022 per stilare una classifica dei 15 migliori titoli prodotti negli ultimi 3 anni, tra cui Scissione, The Mandalorian e Chernobyl.
Ovviamente non abbiamo potuto considerare le ultime arrivate, soprattutto quelle ancora in onda – come ad esempio House of The Dragon – ma c’è tempo per passarle ai nostri scanner. Per stilare la classifica abbiamo adottato diversi criteri di giudizio, come ad esempio il gradimento del pubblico e della critica e la qualità complessiva dell’opera. Ma soprattutto, abbiamo tenuto conto del fattore “originalità” e della capacità di lasciare il segno, arricchendo così il panorama seriale con elementi inediti, con particolari tagli narrativi, personaggi memorabili e fuori dai canoni.
Ecco i 15 migliori titoli, a nostro avviso, usciti negli ultimi 3 anni, tra cui Squid Game, Watchmen e Chernobyl.
15) Squid Game (2021)
Una scelta sofferta, che farà discutere. È innegabile che dal 2019 siano state prodotte delle serie tv qualitativamente più raffinate. Eppure Squid Game, per ragioni inspiegabili, è riuscita a mettere sottosopra il panorama seriale. Con il 95% di gradimento della critica su Rotten Tomatoes e un succoso 8 su IMDb, la serie sud-coreana made in Netflix, creata da Hwang Dong-hyuk, ha disorientato un pubblico sorprendentemente eterogeneo che ha guardato nove puntate in lingua originale, senza battere ciglio. Sebbene un inizio più avvincente dell’epilogo e qualche cliché, Squid Game è già entrata nell’immaginario collettivo, affermandosi come un fenomeno seriale di culto che citeremo e ricorderemo a lungo.
14) After Life (2019)
Conoscevamo già il talento di Ricky Gervais, ma con After Life il comico è riuscito nell’impresa più difficile: rendere l’ordinario straordinario. Tra lacrime e risate di pancia, il creatore di The Office e Derek ha raccontato in modo semplice, onesto e privo di retorica le fasi del lutto che si attraversano per elaborare la perdita di una persona. Acclamata dal pubblico, ma bastonata da gran parte della critica internazionale, a nostro avviso After Life rappresenta una tra le serie tv degli ultimi tre anni che è riuscita a lasciare il segno. E di cui parleremo a lungo. Con una scrittura asciutta e brillante, un ritmo comico sostenuto dall’inizio alla fine e dei personaggi grotteschi, ma verosimili, Gervais ci ha regalato un’altra esperienza seriale magica.
13) The Great (2020)
Spirito avvincente, sfacciato e temerario: The Great è una comedy-drama in costume estremamente divertente, impreziosita da un cast meraviglioso. Sebbene storicamente inaccurata, la serie prodotta da Hulu è liberamente basata sull’ascesa come imperatrice di Caterina II di Russia, interpretata da Elle Fanning. La narrazione cattura sin da subito con la sua verve satirica, al limite della follia. Poi, disorienta colpendoci al cuore con dei risvolti drammatici e dei toni serissimi. Divertente ma scioccante, leggera e allo stesso tempo cupa, Catherine sorregge l’intera vicenda, un personaggio magnetico, a volte intelligente a volte sciocco. Con una seconda stagione ancora migliore della prima, The Great è una serie tv imperdibile, affascinante, assurda e gustosamente maleducata. Un gioiellino che non poteva mancare nella classifica delle 15 migliori serie tv prodotte negli ultimi 3 anni.
12) Mrs. America (2020)
L’unica pecca di Mrs. America è che ci abbia donato una sola stagione. Ma che stagione! La miniserie storica creata e co-scritta da Davhi Waller e diretta da Anna Boden e Ryan Fleck racconta – con la volontà di comprendere e mai giudicare – i contrasti sorti negli anni Settanta tra l’Equal Rights Amendment, ERA (un movimento che sosteneva la proposta di emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti per garantire uguali diritti legali a tutti i cittadini americani indipendentemente dal sesso) e il movimento avversario, quello conservatore guidato dall’intransigente Phyllis Schlafly. Una serie corale, illuminante e devastante, dotata di un cast regale guidato da Cate Blanchett, Rose Byrne, Uzo Aduba, Elizabeth Banks, Margo Martindale, John Slattery, Tracey Ullman e Sarah Paulson. Nominata 11 volte ai Primetime Emmy Awards, oltre alle nomination del cast, nel gennaio 2021, l’American Film Institute l’ha nominata uno tra i dieci migliori programmi televisivi del 2020.
11) Only Murders In The Building (2021)
Abbiamo speso fiumi di parole per omaggiare la creatura di Steve Martin e John Hoffman poiché Only Murders In The Building è senza dubbio una delle sorprese più piacevoli del 2021. Una mystery-comedy unica nel suo genere che mescola con disinvoltura diversi stili, registri e suggestioni per offrire un racconto che trascina puntata dopo puntata. Grottesca ma introspettiva, esilarante ma raffinata, la serie tv di Hulu con Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez è stata già rinnovata per una terza stagione. Una parodia perspicace e mai offensiva del curioso proliferare dei podcast true crime. Una storia di ricerca personale che non perde mai occasione di fare satira di costume o per ironizzare su mode e comportamenti del mondo attuale. Oltre all’umorismo metanarrativo, ovviamente la punta di diamante della comedy è il trio protagonista: un ensemble apparentemente improbabile, che però funziona e dona ritmo a una storia già frizzante.
10) Unorthodox (2020)
Unorthodox racconta una storia intima e struggente, sorretta interamente dalla bravura della sua protagonista, Shira Haas. Una narrazione vellutata che ci catapulta nella fuga da una vita che è stata già scritta da qualcun altro. La miniserie creata da Anna Winger e Alexa Karolinski si è aggiudicata il plauso universale e otto nomination ai Primetime Emmy Award. Divisa in quattro parti, Unorthodox arriva in profondità, là dove poche storie riescono a penetrare. Ci scava dentro grazie a una protagonista coraggiosa e onesta e a una vicenda piena di speranza e determinazione. È facile entrare in sintonia con Esther “Esty” Shapiro, una giovane donna ebrea ortodossa intrappolata dalla propria cultura, che corre incontro a un mondo vibrante. Una storia di realizzazione personale e redenzione arricchita da una performance da pelle d’oca non poteva che inaugurare la Top 10.
9) Watchmen (2019)
L’omonima serie a fumetti della DC Comics di Alan Moore e Dave Gibbons del 1986 sbarca in tv con la rivisitazione piuttosto libera a cura dell’HBO. Ambientata in una storia alternativa in cui i vigilantes mascherati sono trattati come fuorilegge, il detective Angela Abar indaga sul riemergere di un gruppo di suprematisti bianchi ispirato dall’assolutista morale Rorschach. Sebbene la versione seriale non sia riuscita a convincere buona parte degli estimatori del fumetto, Damon Lindelof, con il materiale di partenza, è riuscito a confezionare un racconto altrettanto godibile e molto intrigante, con una fotografia accattivante, una colonna sonora magnetica e dei personaggi iconici, primi fra tutti quelli interpretati da Regina King e Jeremy Irons. Audace e complessa, non è sempre facile seguire il filo della narrazione considerati i diversi piani temporali che si rincorrono. Eppure, Watchmen risucchia come un vortice di colori acidi, suspense e messaggi attualissimi.
8) Ted Lasso (2020)
L’allenatore di football americano Ted Lasso si trasferisce in Gran Bretagna per gestire una squadra di calcio londinese in difficoltà. Vincitrice di 7 Primetime Emmy, la dramedy sportiva sviluppata da Jason Sudeikis, Bill Lawrence e Brendan Hunt offre una tregua dalle bruttezze dell’attualità. Ingenuamente ottimista, Jason Sudeikis veste i panni di un uomo buono che ci investe con un’energia positiva rigenerante. Si ride tanto, ma ci si commuove anche, grazie a una miscela inaspettata di umorismo britannico e americano. Con una premessa apparentemente sciocca e stereotipata e un Pilot non troppo convincente, una volta metabolizzata, la serie di Apple Tv stupisce con una scrittura brillante e giochi di parole intelligenti, dei toni semi-seri e scanzonati e un cast irresistibile.
7) Scissione (2022)
Un’altra serie tv disponibile su Apple Tv che ha esordito a febbraio 2022 e ha già lasciato il segno. Il thriller psicologico in nove puntate creato da Dan Erickson e diretto da Ben Stiller e Aoife McArdle è incandescente. Intrigante e audace, la serie con Adam Scott affronta con un particolarissimo taglio misterioso i pericoli della vita d’ufficio. Con un rating di 8,7 su IMDb e del 97% della critica su Rotten Tomatoes, Severance è un viaggio alla scoperta di ciò che si nasconde sotto la superficie. Una metafora che illustra come i lavoratori siano intrappolati nella routine. Candidata a 14 Primetime Emmy, rappresenta una delle storie seriali più coinvolgenti degli ultimi anni. L’attenzione viene catturata immediatamente dalla regia e una grafica disorientante e dagli sviluppi di trama inaspettati. Un incrocio tra la letteratura dispotica alla 1984 e The Office, dove però c’è poco da ridere e tanto da preoccuparsi.
6) The Mandalorian (2019)
La prima serie live-action del franchise di Star Wars prodotta da Disney+ poteva essere un totale fracasso o una rivelazione. Per fortuna, Jon Favreau è riuscito a farci assaporare il sapore di polvere della trilogia classica, arricchendola di personaggi divenuti già delle icone e una CGI da urlo. Siamo a cinque anni dagli eventi de Il ritorno dello Jedi (1983). Dopo la caduta dell’Impero e prima dell’ascesa al potere del Primo Ordine, un mandaloriano vola al di sotto dei radar della Nuova Repubblica. Sotto l’armatura dell’enigmatico protagonista troviamo Pedro Pascal, un cacciatore di taglie solitario e schivo che dopo il tenero incontro con The Child fa di tutto per proteggerlo. Inutile dire che Grogu, quella creaturina ribattezzata “Baby Yoda”, ha già squagliato il cuore di milioni di spettatori. The Mandalorian è riuscita a catturare l’essenza di Star Wars, riportandoci in un baleno in quella Galassia Lontana, Lontana. This is the way, viene da dire.
Entriamo nella TOP 5: Chernobyl o Yellowjackets?
5) Yellowjackets (2021)
Showtime sa sempre come lasciare il segno. E con il suo dramma psicologico creato da Ashley Lyle e Bart Nickerson ha dato vita a un’altra ossessione. Una squadra di calciatrici del liceo sopravvive a un incidente aereo nel deserto dell’Ontario, ma qualcosa di disumano le aspetta. Candidata a 7 Primetime Emmy, Yellowjackets è una serie tv pungente che si snoda su diverse linee temporali. Una miscela squisita di generi differenti, misteriosa e cruda. Attingendo al serbatoio immaginifico di Alive o Il Signore delle mosche, la serie con Melanie Lynskey, Ella Purnell e Christina Ricci offre una nuova storia di sopravvivenza – visto l’argomento – difficile da digerire. Bloccate e affamate, le protagoniste dovranno cavarsela in una natura selvaggia mentre risvegliano in noi istinti ancestrali.
4) When They See Us (2019)
Se siete alla ricerca di una storia straziante, When They See Us prosciugherà ogni tipo di liquido che avete in corpo. Basato su una storia vera, il true crime creato, co-scritto e diretto da Ava DuVernay per Netflix ha restituito un briciolo di umanità a una vicenda disumana. La miniserie vincitrice di 2 Primetime Emmy racconta con onestà e senza pietismo gli eventi strazianti subiti dai Cinque di Central Park il 19 aprile 1989. Cinque giovani afrodiscententi sono stati condannati per il colore della pelle e per essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. La serie accende quindi i riflettori su un fatto gravissimo, ma offre anche una riflessione sul concetto di “giustizia” e sulla pericolosità del pregiudizio. Una narrazione asfissiante e una fotografia plumbea tengono incollati alla sedia per quattro interminabili episodi. Pesanti tanto quanto gli anni rubati ai cinque protagonisti: Kevin Richardson (Asante Blackk), Antron McCray (Caleel Harris), Yusef Salaam (Ethan Herisse), Korey Wise (Jharrel Jerome) e Raymond Santana (Marquis Rodriguez).
Restano Chernobyl, The Boys e Euphoria: chi si aggiudicherà il podio?
3) Euphoria (2019)
Creata e scritta da Sam Levinson per HBO, il teen drama che vede protagonista una strabiliante Zendaya ha riscritto i parametri del dramma adolescenziale, restituendo la giusta complessità all’argomento. Adattamento statunitense dell’omonima serie israeliana, Euphoria racconta la vita della diciassettenne Rue, una tossicodipendente che fatica a rimanere pulita. La storia affronta dei temi delicatissimi, come la dipendenza da sostanze stupefacenti, le insicurezze sessuali, i cortocircuiti generazionali e indaga le radici violente di una società che ha bisogno di essere compresa e curata. L’ansia sociale prende vita in un racconto empatico, rivolto a tutti, che scava un solco di malinconia e consapevolezza nello spettatore. Vincitrice di 3 Primetime Emmy, Euphoria è visionaria, irriverente, folle ed emotivamente insostenibile. Il terzo posto della nostra classifica non poteva che andare a una serie tv poetica, segnata da una forte impronta cinematografica e teatrale.
2) The Boys (2019)
Lo odiamo, ma ne siamo perversamente attratti: Homelander è il villain che ogni serie vorrebbe avere. Irriverente, satirica, splatter e squisita, ecco cosa succederebbe se i supereroi iniziassero ad abusare dei loro poteri. Una premessa tanto semplice e intuitiva quella del fumetto di Garth Ennis e Darick Robertson che ha assunto vita propria grazie alla versione live-action sviluppata da Eric Kripke. Una visione deliziosa, disillusa e violenta, l’ideale per chi è stanco delle solite dinamiche supereroistiche. E no, The Boys non è “politicamente scorretta”: la serie con un iconico Karl Urban e un grandioso Antony Starr è soda caustica versata su una società scorretta. Un calcio nei genitali al perbenismo, al negazionismo e al populismo dilagante. Ma soprattutto è un calcio rotante al nostro incessante e puerile bisogno di eroi. La dipendenza da personaggi carismatici ed egocentrici, in fondo, è ciò che probabilmente ci porterà all’autodistruzione.
1) Chernobyl (2019)
Chernobyl è terrore puro. È la drammatizzazione elegante di una tragedia nazionale in cui il villain ha molto in comune con quello di The Boys: il marciume istituzionale, l’incompetenza e l’avidità ci sotterreranno tutti. In piena emergenza climatica, creata e scritta da Craig Mazin e diretta da Johan Renck, Chernobyl è un dramma storico che racconta le cause e le conseguenze di un disastro ambientale annunciato, sebbene non rinunci a prendersi alcune libertà per scopi puramente drammatici. Le poche discrepanze storiche, infatti, non inficiano la resa complessiva della miniserie. Anzi, ne esaltano il messaggio che vuole trasmettere con urgenza. Il disastro nucleare del 26 aprile 1986 avvenuto nell’allora Repubblica Socialista Sovietica Ucraina, qualunque cosa sia successa, affonda le radici nella stupidità umana. Eppure, Chernobyl dà speranza, concentrandosi sugli sforzi di quegli uomini e donne che hanno cercato di mitigare i danni, anche a costo della propria vita. Per la magnificenza del cast, della scrittura, della fotografia e della colonna sonora sorda a cura di Hildur Guðnadóttir, Chernobyl conquista il primo posto della nostra classifica.
Chernobyl: un primo posto meritato per una serie intelligente, corposa e poetica, sebbene paralizzante.
Non è stato facile scegliere le 15 serie tv degli ultimi tre anni che in poco tempo sono riuscite a lasciare il segno, come Chernobyl. 15 titoli che sono già entrati a gamba tesa nell’immaginario collettivo e di cui parleremo ancora a lungo. E secondo voi? Quali sono le migliori serie tv degli ultimi tre anni?