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7 attori delle Serie Tv che hanno interpretato magistralmente un personaggio secondario

Accade molto spesso che un personaggio secondario rubi la scena al protagonista, ne sono un esempio show come Breaking Bad, Fringe e tante altre. Il talento dell’attore permette al personaggio in questione di elevarsi al di sopra del recinto ristretto in cui era stato posto e di assumere un ruolo sempre meno da comprimario. Vi sarà capitato tantissime volte di vedere uno show e affezionarvi, a volte anche senza una ragione specifica, al tizio sullo sfondo. Quello che magari sta lì perché si suppone faccia arrabbiare il pubblico o lo faccia ridere.

Ecco quindi 7 attori che hanno interpretato ruoli secondari divenuti indimenticabili nel mondo delle Serie TV!

1) The Janitor – Scrubs

Breaking Bad

Come tutti i fan di Scrubs ben sapranno, il personaggio dell’inserviente interpretato da Neil Flynn non era stato pensato come un regular. Il creatore Bill Lawrence aveva avuto l’idea addirittura di renderlo una manifestazione immaginaria prodotta dalla mente di J.D. Certo che Scrubs, alla pari di altre sitcom del periodo, non sarebbe durata più di una stagione al massimo due, i piani originali di Lawrence prevedevano che l’inserviente esistesse solo nella mente del protagonista.

Con il rinnovo per una seconda stagione, però, le cose cambiarono e lo stesso Flynn chiese espressamente di poter interagire anche con gli altri membri del cast. Fino alla fine della prima stagione, infatti, potete notare come il personaggio interagisca solo ed esclusivamente con J.D. Flynn venne promosso a series regular conquistando, stagione dopo stagione, il cuore del pubblico. Le sue scene e le sue interazioni, sebbene rimangano sempre inferiori rispetto ai colleghi, risultano tra le più divertenti di Scrubs. L’inserviente è diventato un personaggio iconico della serie, un mistero vivente e una delle figure comiche migliori del panorama seriale.

2) Eric Effiong – Sex Education

Breaking Bad

Da Sex Education a Doctor Who. Il futuro è piuttosto roseo per Ncuti Gawa, attore nigeriano che si è fatto apprezzare da una grande fetta di serial addicted per il ruolo di Eric Effiong. Migliore amico di Otis e spinta comica dell’intera serie, Eric è un personaggio al quale è impossibile non affezionarsi. Non solo per la risata contagiosa e per l’umorismo dirompente ma anche e soprattutto per come la sua storia personale è in grado di emozionarci e farci riflettere.

Eric ha sempre il sorriso sule labbra nonostante il mondo attorno a lui si riveli, spesso e volentieri, un luogo crudele, cinico e ignorante. All’interno della sua comunità, Eric è considerato diverso perché omosessuale e quindi sbagliato. Anche il rapporto con il padre è, all’inizio della serie, segnato in maniera negativa dall’orientamento sessuale del ragazzo. Nonostante un’ostilità costante, però, Eric continua a vivere la propria identità in maniera sincera, mostrandosi al mondo per quello che è in tutto il suo sfavillante carisma. Alcuni hanno criticato la piega che ha avuto la storyline di Eric nella terza stagione ma noi abbiamo preparato una difesa con i fiocchi.

3) Barney Stinson – HIMYM

Breaking Bad

Pur non avendo mai visto How I Met Your Mother è impossibile non sapere chi sia Barney Stinson, come lo sarebbe non sapere chi sia Jesse di Breaking Bad.

Playboy incallito, scapolo d’oro e dispensatore di consigli non richiesti, Barney è il tipico personaggio secondario che non può fare altro che rubare la scena al protagonista. Perché ammettiamolo, per quanto Ted Mosby sia un cucciolone a cui si vuole tanto bene, è il personaggio di Neil Patrick Harris a reggere da solo metà dello show. Tutto merito dell’attore, che si è fatto un nome nel panorama seriale, e non solo, proprio attraverso questo iconico personaggio.

Nel corso delle nove stagioni di How I Met Your Mother, impariamo a conoscere le molteplici sfaccettature di un uomo che, all’apparenza, potrebbe sembrare solo un egocentrico opportunista. Ma non è così. Pur essedo un manipolatore dalla parlantina facile, Barney è ben lungi dall’essere privo di sentimenti. Lo vediamo soffrire, innamorarsi, far cadere ogni singolo muro e più ci rendiamo conto della sua umanità, più ci sentiamo vicini e affezionati.

4) Saul Goodman – Breaking Bad

Breaking Bad

Prima di avere uno show tutto suo, Jimmy McGill aka Saul Goodman era “solo” l’avvocato dalla dubbia moralità di Breaking Bad.

E pensare che a Bob Odenkirk non stava neppure simpatico, un po’ come Sir. Arthur Conan Doyle odiava la sua creatura più celebre e proficua. Sta di fatto che, se pur al signor Odenkirk il personaggio di Saul Goodman non piaceva un granché (potremmo anche immaginarne i motivi), è proprio a lui che deve l’ascesa al successo. Saul Goodman viene introdotto per la prima volta nell’ottavo episodio della seconda stagione di Breaking Bad, dove, in seguito a un qui pro quo, convince Walt e Jesse a diventare loro avvocato.

Fin da subito, sono evidenti i tratti caratteristici del personaggio. Una figura che vive all’interno di una zona perenne di grigio dove l’assenza di moralità è una parentesi rosa tra le parole “Slippery Jim”. Eppure la bravura di Bob Odenkirk nel tratteggiare la complessità di questo personaggio ha portato a Saul Goodman fama, gloria e il favore del pubblico che lo apprezza, forse, più del protagonista di Breaking Bad.

5) Walter Bishop – Fringe

Breaking Bad

Quando si è di fronte al vero talento non resta altro da fare che rimanere a osservare incantati e il vero talento si manifesta anche nel prendere un personaggio secondario e renderlo una figura indispensabile. Tutto questo articolo è, d’altronde, incentrato su grandi attori che hanno dimostrato come poche battute possano bastare per creare un ricordo indelebile tra gli spettatori ma una menzione d’onore va fatta a John Noble. L’attore australiano, classe 1948, ha trasformato in arma la sua partecipazione a ruoli da comprimario, a partire da quel sovrintendente nel Signore degli Anelli: il Ritorno del Re.

In Fringe, Noble veste i panni di Walter Bishop, padre del protagonista Peter e mente tanto geniale quanto discutibile. Della storia di Walter scopriamo attraverso flashback e racconti sparsi nel corso delle stagioni. Veniamo così a sapere degli esperimenti, dell’arresto, del manicomio e delle numerose scelte antitetiche compiute negli anni. Per molti aspetti, Walter Bishop ci viene presentato come il tipico scienziato pazzo ma grazie a John Noble questa figura stereotipata viene superata e approfondita a 360° gradi.

6) Negan – The Walking Dead

Ah, i villain! Con quale fascino riescono a conquistarci e a farci dimenticare quasi dei loro atteggiamenti spocchiosi e senza scrupoli. Sono spesso i personaggi più affascinanti, ipnotici e migliori di una serie tv e sono, sicuramente, anche i più divertenti da impersonare. In questa lista, un villain mancava in effetti e, per questo motivo, vi proponiamo un cattivo d’eccezione: Negan. Così come nel fumetto omonimo, anche in The Walking Dead Negan è un personaggio difficile la cui evoluzione lo porta ad assumere prima il ruolo di villain spietato e poi di alleato prezioso.

A capo di un gruppo di banditi, Negan ha dato vita a una comunità basata sulla violenza e la paura poco dopo lo scoppio dell’apocalisse zombie. Di fronte alla leadership democratica di Rick e alle sue intenzioni pacifiche, era piuttosto scontato che i due gruppi si scontrassero. La storyline di Negan vs Rick Grimes è una delle migliori della serie, rappresenta uno dei momenti più oscuri del protagonista, ridotto in ginocchio e in procinto di perdere ogni cosa. Pur odiandolo dal profondo del cuore, è anche impossibile non apprezzare il personaggio contorto portato in scena da Jeffrey Dean Morgan che infonde di notevole carisma questo cattivo d’eccezione.

7) Roger Strerling – Mad Men

Mad Men

Da nemici a mentori. Per concludere in bellezza questa lista vi proponiamo un maestro d’eccezione dalla sigaretta pronta e dal bicchiere sempre pieno. Stiamo parlando di Roger Sterling, amico, alleato, collega, guida e figura fraterna per Don Draper in Mad Men. Questo personaggio dal fascino innegabile ci conquista in punta di piedi grazie a una caratterizzazione mai eccessiva ma allo stesso tempo curata nei minimi dettagli. Sembra assurdo affezionarsi così tanto a un personaggio di cui non sappiamo veramente nulla fino alla sesta stagione, eppure, a volte, è solo una questione di sensazioni.

Il regno che Roger ha ereditato da suo padre e che condivide con Bert Cooper e, successivamente, con Don Draper, è un regno vuoto, freddo e grigio. Alla ricerca continua di nuove emozioni, Roger è succube di molteplici vizi: dalla sigaretta al bere passando per il sesso, utilizzato come strumento di liberazione ma non di purificazione. Il sesso rimane solo quello, l’amore è un tabù riservato per pochissimi e senza mai manifestarlo apertamente. Roger Sterling è un personaggio semplice, a una prima occhiata, ma ciò non toglie che ogni singolo dettaglio aggiunto di puntata in puntata non lo arricchisca di nuovi significati.