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Le 10 Serie Tv che hanno affrontato in modo più profondo il delicato tema della guerra

Nessuno merita di vivere l’esperienza della guerra. Tutta la guerra è una prova infernale che ha coinvolto dalla notte dei tempi un numero impressionante di persone in ogni parte del mondo. Per alcuni, la guerra è una cruda realtà ancora oggi, per molti altri, tra cui noi, è qualcosa di più o meno lontano che ci tange solo per ciò che leggiamo negli articoli o che vediamo nei film, nei documentari o, appunto, nelle serie tv. Un abile regista è in grado di dare vita sullo schermo alla verità della guerra, anche se filtrata attraverso l’obiettivo di una telecamera allo scopo principale di generare intrattenimento. Certamente molte pellicole hanno anche intenti di critica e denuncia mentre altre sono state fatte in modo propagandistico e apologetico, ma in fin dei conti sempre di intrattenimento si tratta. Eppure l’importanza della settima arte, dei libri e oggi delle serie tv per tenere vivo il dibattito sociale e culturale su un tema così forte è essenziale. Alcune serie tv come Band of Brothers aiutano a non dimenticare e comprendere l’orrore che solo pochi decenni fa ha toccato il nostro continente. Altre come M.A.S.H. hanno saputo toccare corde emotive impensabili, visto gli anni in cui andava in onda, unendo dramma e sorrisi in un caleidoscopio inarrivabile di critica, intrattenimento e divertimento.

Si potrebbe pensare che le serie tv rispetto ai film abbiano più difficoltà ad affrontare il tema della guerra: la durata dell’uno rispetto all’altro potrebbe paradossalmente giocare a sfavore in questo caso. Ma proprio l’esempio di Band of Brothers ci dimostra che non solo è possibile affrontare con maestria questo tema, ma si può farlo per ore senza ripetersi e senza venire meno a quel senso claustrofobico di tensione che si vuole narrare. Perciò scopriamo assieme le dieci serie tv che hanno affrontato in modo più profondo il delicato tema della guerra.

10. The Civil War

The Civil War

Iniziamo con un consiglio: regalatevi la possibilità di vedere questa mini serie di 9 episodi sulla guerra civile americana The Civil War creata da Ken Burns. La serie offre uno spaccato storico abbastanza dettagliato e accurato di uno dei momenti più bui della storia degli Stati Uniti. Uscita per PBS nel 1991 mostra un’immagine chiara delle battaglie, della politica e delle complessità che esistevano nel periodo della Guerra Civile. Ebbe un successo enorme alla sua uscita con oltre 40 milioni di spettatori americani ed ebbe la particolarità di essere trasmessa interamente in 5 serate consecutive.

Uno degli elementi principali però che fanno entrare di diritto The Civil War in questa classifica insieme a mostri sacri come Band of Brothers è l’innovazione tecnologica con cui è stata realizzata. Questa serie infatti ha fatto ampio uso di quello che, proprio dal suo autore, prenderà il nome di Effetto Ken Burns: stiamo parlando di un effetto di zoom o di movimento panoramico effettuato però all’interno di un’immagine fissa ma utilizzata in un montaggio video. Praticamente quello che fate oggi con iPhoto sui vostri iPhone lo dovete in parte anche a questa serie.

Se a tutto questo aggiungiamo la bellezza della sua sigla iniziale con il pezzo “Ashokan Farewell“, la trama emozionante, e una fotografia immersiva e incalzante capirete perché è stata apprezzata in tutto il mondo e premiata, tra gli altri quaranta ricevuti, con due Emmy e due Grammy Awards e perché ancora oggi ha una valutazione di 9.1 su IMDb.

9. SAS: Rogue Heroes

SAS_Rogue_Heroes_Cast - Band Of Brothers

SAS: Rogue Heroes è una serie drammatica britannica targata BBC creata da Steven Knight (Peaky Blinders), che descrive le origini del Servizio Aereo Speciale dell’esercito britannico (S.A.S. appunto) durante la campagna del deserto occidentale nella Seconda Guerra Mondiale. SAS: Rogue Heroes è sostenuta in maniera incredibile dal suo trio di protagonisti, con Alfie Allen, Jack O’Connell e Connor Swindells che svolgono un lavoro stellare come soldati rinnegati che si uniscono nell’unità speciale. Anche i due comprimari Dominic West e Sofia Boutella forniscono personaggi secondari pressoché perfetti. Il comparto cinematografico poi dietro a questa serie è particolarmente degno di nota, in quanto sono riusciti a far sembrare il deserto un vasto oceano che solo la SAS è in grado di “navigare”.

Questa serie cerca di raccontarci la vera storia di questo corpo speciale e lo fa in modo così abile da lasciarci ipnotizzati dalla sua pura follia. Un follia che è al tempo stesso sciocca e divertente, dove spesso l’assurdità della guerra è quasi ridicola nel suo essere priva di senso. Ciò che succede nelle vicende di questo corpo speciale sia quando tutti gli elementi vanno al proprio posto che quando invece vanno in pezzi, spesso dipende unicamente da un capriccio o da una folle idea o da una mera coincidenza: le persone vivono e muoiono (e muoiono, spesso) e la storia continua, leggermente increspata da quanto successo, ma continua a prescindere. Soprattutto, non giudica i comportamenti, né costringe lo spettatore a giudicarli.

8. Generation Kill

Generation-Kill - Band of Brothers

La moderazione può essere importante soprattutto quando l’argomento è crudo come la guerra. Gli eccessi di sentimentalismo o emotività possono offendere e persino respingere gli spettatori. Generation Kill, eccellente miniserie HBO in sette episodi sull’invasione dell’Iraq, è audace, intransigente e stranamente diffidente. Mantiene una dignità impeccabile anche mentre segue il gruppo di marines spudoratamente grossolani e irriverenti, membri di un battaglione di ricognizione d’élite che ha guidato l’invasione in Iraq. L’odissea di questi uomini, dalle tende di addestramento in Kuwait alla Baghdad occupata, è delineata con brutale candore e senza l’ausilio di una cinematografia sdolcinata o di musica emotiva.

È una vera storia di combattimento e legame maschile, ma è raccontata in modo disgiunto e atonale, forse perché persegue obiettivi contrastanti. Generation Kill cerca di onorare il calvario e l’umanità dei suoi eroi mentre espone l’inutilità della loro ricerca. È stato scritto da David Simon e Ed Burns, il team dietro “The Wire” e “We own this city, ed è stato adattato dal libro premiato di Evan Wright, un redattore collaboratore di Rolling Stone che è stato incorporato con Bravo Company per tutta la durata dell’assalto. La sceneggiatura è fedele al racconto di Wright, rispettosa dei soldati con cui ha stretto amicizia e opaca e ascetica come The Wire, un’opera che ha costretto gli spettatori ad analizzare più trame e un enorme cast di personaggi senza indicazioni o sottotitoli.

Il cast principale in Generation Kill è numeroso e difficili da distinguere e anche le trame più basilari sono sfocate. È come se i creatori volessero resistere a qualsiasi paragone con la serie classica della HBO sulla seconda guerra mondiale Band of Brothers, di Steven Spielberg e Tom Hanks. Questo potrebbe dipendere dal desiderio di tracciare un diverso tipo di narrazione del tempo di guerra. Ma è anche un modo per evitare di condonare o romanticizzare una guerra che la maggior parte degli americani non considerava più necessaria.

7. Das Boot

das-boot band of brothers

Das Boot segue le vicende di un giovane equipaggio di un sottomarino tedesco durante le battaglie nell’Atlantico mentre viene braccato da un ossessionato comandante della Royal Navy in un emozionante gioco del gatto con il topo. La serie è una eccellente rivisitazione dell’universo cinematografico di Das Boot (U-Boot 96 in italiano) che conserva il destino claustrofobico del film classico di Wolfgang Petersen mentre intreccia nuovi fili per conferirgli una propria identità seriale. Il suo impatto è stato profondo. Avevamo già visto storie della seconda guerra mondiale dal punto di vista tedesco, ma raramente così da vicino, con così tanta tensione e risultati così devastanti. Ci fanno capire subito la posta in gioco. La lista di apertura ci dice: “La battaglia per il controllo dell’Atlantico si sta rivoltando contro i tedeschi… 40.000 marinai tedeschi hanno prestato servizio sugli U-Boot durante la seconda guerra mondiale… 30.000 non sono mai tornati“. Fin dall’inizio, sappiamo che l’U-Boot è una tomba.

Das Boot, è tecnicamente un sequel, ambientato nove mesi dopo il film originale, su un nuovo sottomarino con un nuovo equipaggio. Le scene subacquee conservano il ritmo ipnotico del sound design del film: alieno ma avvincente. L’azione, quando ci viene mostrata a schermo è tesa e disperata, ma molto peggio di questa è indubbiamente l’attesa. Sapere che il nemico è là fuori a poche centinaia di metri da te, mentre sei seduto, sommerso, intrappolato e sconfitto con nient’altro che i tuoi compagni terrorizzati attorno a te è semplicemente alienante. I tedeschi ancora non lo sanno, ma il codice Enigma è stato decifrato, facendoli diventare poco meno che una carpa in lago di pesca sportiva: è solo questione di tempo prima di essere “pescati”. La fame, lo squallore e l’intimità forzata della vita sottomarina aggiungono un altro peso morto di pressione alla già fragile psiche dei protagonisti. Indubbiamente una delle migliori serie di guerra attualmente in produzione.

6. Vietnam Addio

Tour of Duty

Torniamo ora a parlare di una iconica serie tv del passato. Se non la prima in assoluto sicuramente tra le primissime serie televisiva sulla guerra del Vietnam, Tour of Duty tradotta in italiano come Vietnam Addio si concentra su un singolo plotone di giovani soldati statunitensi durante il loro anno di leva in Vietnam alla fine degli anni ’60. Mentre il loro Paese è scosso da un massiccio movimento contro la guerra, questi giovani si ritrovano gettati in combattimento nel sud-est asiatico. Qui devono affrontare truppe nemiche che non possono vedere e talvolta non possono nemmeno uccidere. Affrontano ovviamente anche le proprie paure, mentre lottano in un ambiente ostile solo per mantenere in vita se stessi e i loro commilitoni. Terence Knox, Kevin Conroy, Stephen Caffrey, Joshua Maurer, Steve Akahoshi, Tony Becker, Eric Bruskotter, Stan Foster, Ramon Franco e Miguel A. Nunez, Jr. interpretano soldati provenienti dai più variegati background razziali, culturali e filosofici ma che alla fine sono costretti a dipendere l’uno dall’altro per sopravvivere alla guerra.

Non solo la guerra però il cuore di questa serie ma vengono perfettamente rappresentate tutte le problematiche legate al lavoro di squadra, al razzismo, alla sessualità e all’abuso di droghe. Tour of Duty è per questi motivi una delle serie di guerra più originali mai prodotte.

5. Catch 22

Catch 22

Basato sull’acclamato romanzo di Joseph Heller, Catch-22 segue le avventure ma soprattutto le disavventure di uno squadrone aereo statunitense in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale. Yossarian è il protagonista la cui frenetica ossessione, ogni volta che sale in missione, è “scendere vivo” dall’aereo. Le sue probabilità di successo però continuano a essere messe in discussione perché il colonnello Cathcart continua ad aumentare il numero di missioni che i suoi uomini devono compiere. Più che i tedeschi in ritirata, il vero nemico di Yossarian e del suo gruppo di amici è però la burocrazia militare, che inverte la logica ad ogni nuova missione.

L’apice innovativo di Catch-22 è il confronto costante con un regolamento militare che afferma che se compi le tue missioni, sei pazzo e non dovresti farle. Tutto quello che devi fare invece è chiedere di non farle. Ma se chiedi di non farle, allora sei sano di mente e quindi abile a volare. Questa recente serie tv, uscita nel 2019, è stata prodotta e diretta da George Clooney dove compare anche come attore interpretando il generale Scheisskopf è un costante crescendo dai toni più scanzonati dei primi episodi fino a raggiungere una seconda metà e il finale decisamente più graffianti e incentrati sull’orrore e la perdita di senso che gli uomini possono raggiungere durante la guerra.

4. Venti di guerra

The Winds of War è una miniserie del 1983 che segue l’omonimo libro di Herman Wouk. Alla fine degli anni ’30, la politica mondiale iniziò a prendere una direzione pericolosa. In Europa, la Germania si espande, si riarma e procede ad annettere diversi paesi di confine al Reich. Nel frattempo, l’Italia tenta di stabilire un impero coloniale sotto Mussolini mentre l’Impero del Giappone è pronto per estendere i suoi domini a discapito della Cina. Venti di Guerra, come è stato letteralmente tradotto in Italia, ci porta dentro la famiglia Henry, guidata dall’ufficiale di marina Victor “Pug” Henry seguendone quindi le gesta tutte ambientate sullo sfondo degli eventi mondiali che hanno portato all’attacco giapponese a Pearl Harbor nel 1941.

Proprio come nel libro, oltre alle vite delle famiglie Henry e Jastrow, molto tempo nella miniserie è dedicato ai principali eventi globali di quel periodo. Adolf Hitler e lo staff militare tedesco con il fittizio generale von Roon come personaggio principale sono un’importante sottotrama della miniserie. Winds of War include anche pregevoli segmenti di filmati documentari originali per spiegare eventi e personaggi importanti, per la Storia. Quella con la “s” maiuscola.

3. M*A*S*H*

Game of Thrones - MASH

Ispirata all’omonimo film del 1970 e al romanzo “MASH: A Novel about Three Army Doctors” di Richard Hooker, M*A*S*H* era una serie televisiva americana su una squadra di personale medico di stanza al 4077° MASH ( Mobile Army Surgical Hospital) in Corea durante l’omonima guerra. La serie è andata in onda originariamente su CBS dal 17 settembre 1972 al 28 febbraio 1983. M*A*S*H* ha quindi all’attivo ben 11 stagioni e 256 episodi e fin da subito si è rivelata un successo enorme. Dopo la sua prima stagione, e fatta eccezione per la sola stagione 4 quando si classificò “solo” al 14° posto, è sempre stata tra i primi 10 programmi televisivi più visti negli States. Negli anni, ha anche ottenuto qualcosa come 14 Emmy Awards (su 99 nomination) e molti altri riconoscimenti per i suoi autori, produttori e attori.

M*A*S*H* è una delle più importanti serie televisive di guerra nella storia, ma non solo. Quest’opera ha anche influenzato nel profondo le serie tv in senso assoluto. In questo articolo vi raccontiamo i cinque episodi che hanno segnato e influenzato di più la storia del medium e come avrete intuito, M*A*S*H* è tra queste. Ha fatto qualcosa nella puntata intitolata “Abyssinia, Henry,” mai fatta prima e che nei decenni successivi ha permesso il proliferare di molte altre serie di incredibile successo. Buona lettura.

2. The Pacific

Ormai siamo arrivati ai vertici di questa nostra personale classifica e con un budget stimato di 20 milioni di dollari a episodio troviamo la maestosa miniserie di HBO The Pacific. Questa serie ha raggiunto il plauso della critica e del pubblico per la sua accuratezza storica e la rappresentazione epica delle scene di combattimento nell’Oceano Pacifico durante la Seconda Guerra Mondiale. Dietro la produzione di The Pacific ci sono grandi nomi come Steven Spielberg, Tom Hanks e l’iconico compositore Hans Zimmer per la colonna sonora. The Pacific quindi è il seguito spirituale di Band of Brothers, sempre prodotto dai due giganti di Hollywood, ma rispetto alla prima opera sembra ancora di più un prodotto televisivo fatto in scala cinematografica.

La produzione di HBO è incredibile, come detto di qualità cinematografica sia per le scenografie che nelle sequenze di battaglia. L’unico standard di paragone sono i migliori film di guerra del decennio precedente: “La sottile linea rossa” e “Salvate il soldato Ryan“. Personalmente alcuni episodi superano anche quelle produzioni. Penso all’episodio “Okinawa”, il penultimo, e la sua rappresentazione della carneficina e della ferocia della guerra del Pacifico ad Okinawa appunto, dove si svolge l’episodio, che mette in scena qualcosa di così straziante da arrivare quasi ad essere respingente da guardare. La pioggia battente, le vittime civili, l’insensatezza di una tale morte di massa. Ma questa mini serie aveva già sbalordito il pubblico con la sua rappresentazione della Battaglia di Peleliu, sviluppata nell’arco degli episodi centrali in un susseguirsi frenetico e destabilizzante fino a giungere alle battaglie di Guadalcanal e Iwo Jima con la straziane fine di John Basilone (Jon Seda). The Pacific è stata una produzione assolutamente fenomenale e monumentale che non solo nel genere “war” ma più in generale merita di stare nell’olimpo delle serie tv.

1. Band of Brothers

Band Of Brothers della HBO è una serie televisiva che racconta il viaggio della Easy Company, unità cardine e centrale della 101° divisione aviotrasportata americana, che fu uno dei primi reggimenti americani a paracadutarsi in Europa dietro le linee nemiche durante la seconda guerra mondiale. Attraverso le trincee e le città europee occupate dai nazisti Band of Brothers colpisce gli spettatori a diversi livelli ed è, senza ombra di dubbio, la migliore serie sulla seconda guerra mondiale e sulla guerra in generale mai realizzata. La serie ha una resa viscerale ed emotiva senza precedenti nel piccolo schermo ed offre un’esperienza di visione, sebbene sia un resoconto romanzato della Easy Company e della guerra, in cui si viene proiettati direttamente in prima fila nell’azione. Il pubblico viene letteralmente gettato in mezzo alle azioni di coraggio, di sacrifici, di orrori e di atrocità della Seconda Guerra Mondiale.

La seri prodotta come già anticipato da Steve Spielberg e Tom Hanks sull’onda del film Salvate il soldato Ryan è tanto reale quanto romanzata, ma la scelta di includere le interviste ai membri effettivi della Easy Company nell’introduzione e alla fine di ogni episodio, dove danno la propria opinione sulle missioni di cui facevano parte, rende ulteriormente ancora più indimenticabile ed emozionante Band of Brothers. Oltre a fornire al contempo accuratezza storica a quanto abbiamo visto sullo schermo.

Questa è una miniserie che passerà alla storia e che difficilmente verrà copiata o replicata allo stesso modo: le interpretazioni degli attori, la fotografia, la sceneggiatura e la produzione complessiva di Band of Brothers sono probabilmente uniche. Anche il lavoro successivo dei sui produttori, The Pacific, ha dovuto trovare un modo tutto suo e una sua specificità diversa per emergere. Band of Brothers tra le altre cose ha vinto anche sei Emmy Awards quando uscì ed è stato uno degli spettacoli più visti nei primi anni 2000. Questa mini serie è pensata per essere vista tutta d’un fiato, ammirando tutto il suo splendore, i suoi dettagli, i suoi colori: magnifico l’uso della telecamera molto aperta per schiarire enormemente l’inquadratura così da rendere i colori quasi un bianco e nero talmente sono poco saturi. Insomma Band of Brothers è una serie sulla più grande battaglia della Seconda Guerra Mondiale affrontato da un gruppo soldati che vissero, combatterono e morirono come fratelli fino alla fine.