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5 Serie Tv comedy poco conosciute che non hanno nulla da invidiare a quelle più famose

In un mondo audiovisivo così frammentato e in rapido divenire in cui una pluralità continua di piattaforme si affaccia sul frenetico mercato dell’intrattenimento usa-e-getta, sono tanti, tantissimi, i titoli che si perdono nel grande mare dello streaming. Eppure, il fatto che alcuni prodotti di qualità non siano in grado di imporsi con forza nel generale panorama seriale non implica necessariamente un più basso livello di produzione. Ci sono diverse serie tv che, per una ragione o per un’altra, non riescono a emergere come dovrebbero e meriterebbero. Soprattutto in uno scenario sconfinato e progressivamente ibridato come quello delle commedie, sussistono show dalle grandi potenzialità e dalle trame coinvolgenti che continuano a esser relegate a un pubblico più di nicchia o ridotto. Partendo da Acapulco, il cui problema è forse quello di esser distribuita su una piattaforma ancora in evoluzione per il linguaggio delle comedy (Apple Tv+), ecco di seguito riportati soltanto cinque dei tanti esempi di serie tv comiche che sono ancora troppo poco conosciute.

Indipendentemente dalla popolarità raggiunta poi, in generale buona parte di questi comedy show non hanno proprio nulla da invidiare alle concorrenti più famose. Anzi, spesso meriterebbero proprio un’attenzione in più.

1) We Are Lady Parts

we are lady parts

Audace, autoironica e spregiudicata, We Are Lady Parts è un vero e proprio manifesto che coniuga un linguaggio comico e sovversivo. Con uno sguardo pungente e critico viene seguita una nascente band punk rock tutta al femminile. I componenti del gruppo sono tutte donne fieramente mussulmane che si muovono in un contesto britannico fatto di una moltitudine di background culturali e personali. La storia di come la studentessa di microbiologia Amina abbia iniziato a stravolgere la propria rosea e piatta quotidianità in cerca di marito è passata fin troppo inosservata. La giovane donna ha dato una scossa necessaria alla propria esistenza e We Are Lady Parts ci racconta un percorso di crescita, scoperta, self-love, amicizia e sorellanza. Apparentemente diversissime, le cinque protagoniste imparano molto su sé stesse attraverso la conoscenza con le compagne. Con un ritmo serrato racchiuso in sei episodi dalla breve durata, la comedy spicca per una narrazione diretta, grafica e esilarante in pieno stile british.

Senza considerare poi i provocatori titoli dei brani inediti realizzati dalle Lady Parts, lo show di Channel 4 non ha veramente nulla da invidiare ad altre serie tv simili ma spesso più vuote nei contenuti.

2) Pen15

pen15

Cringe comedy d’impatto come poche, Pen15 è giunta recentemente al termine in uno straniante silenzio. Una commedia incisiva e cruda come quella creata e interpretata dalle due comiche e attrici statunitensi Maya Erskine e Anna Konkle avrebbe sicuramente meritato un occhio di riguardo. In un contesto audiovisivo attuale spesso troppo ancorato al politically correct, Pen15 propone un esagerato ma fedele ritratto del bizzarro periodo delle medie. Una fase di passaggio (per fortuna) che tutti ci siamo trovati a vivere nei complicati anni della pubertà in cui tutto è amplificato, psicologicamente e fisicamente. Le due interpreti si calano in una scena in cui si circondano di ragazzini che hanno l’età che rappresentano. Ma le attrici non hanno più tredici anni e non cercano di nasconderlo. La fisicità differente risalta e inizialmente stordisce, per poi divenire uno dei punti di forza di uno show che gioca molto con gli estremi e i contrasti (visivi soprattutto). Pen15 ci catapulta nuovamente nel mondo delle medie tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila grazie a mille mila riferimenti alla cultura popolare del periodo. Di commedie come questa ce ne sono veramente poche e forse ce ne renderemo conto sempre con un certo ritardo.

Pen15 è divertente, fuori dagli schemi e acidamente nostalgica. La capacità di rappresentare sullo schermo una storia così vicina che estremizza il grottesco passato di ognuno di noi rende la serie tv un ritratto autentico di un periodo difficile da esprimere a parole.

3) Acapulco

acapulco

Un sogno colorato come quello di Acapulco non può che convertirsi automaticamente in un comfort show come pochi. Acapulco modella sapientemente gli schemi e le dinamiche tipiche delle telenovelas più classiche per offrire un racconto moderno dal sapore fiabesco. La storia della scalata sociale di Maximo si denota per sequenze fatte di amore, famiglia, tradizione e rivalsa. La storyline del protagonista e dei personaggi che si muovono attorno a esso nel corso del lungo flashback della serie tv offrano un racconto che gioca tra contrasti e tradizioni, lo scontro tra due realtà molto diverse cela una ibridazione continua per la quale nessun individuo e contesto è in realtà perfetto. Acapulco è capace di veicolare con un linguaggio leggero e senza pretese tante piccole morali e sottese critiche molto più facili da digerire. I ritmi serrati del resort de Las Colinas sono scanditi da una pluralità di intrecci narrativi in pieno stile soap che, tra l’altro, traggono origine dal film del 2017 How to Be a Latin Lover.

Acapulco è un prodotto semplice che scorre in autonomo nel grande mare audiovisivo. Meriterebbe senza dubbio una risonanza maggiore: nonostante sia uno show ridotto rispetto alle grandi cattedrali narrative che la piattaforma madre, Apple Tv+, sta cercando di innalzare, è un titolo efficace per quello che è il suo pubblico e la sua direzione narrativa.

4) Zoey’s Extraordinary Playlist

zoey's playlist

Il viaggio di Zoey’s Extraordinary Playlist è forse l’esempio più evidente di quanto la forza del consumo in streaming stia impattando i broadcaster tradizionali. La comedy musicale con Jane Levy era stata cancellata dopo due stagioni da NBC per poi esser salvata all’ultimo da uno speciale natalizio la cui risonanza avrebbe inciso sulle future sorti della serie tv sulla nuova piattaforma The Roku Channel. Sul destino di Zoey’s Extraordinary Playlist si sa ancora ben poco. La storia di Zoey Clarke e del suo empatico potere di percepire lo stato d’animo e il pensiero altrui sotto forma di canzoni performate in pieno stile musical è stata penalizzata proprio dalla popolarità contenuta raggiunta dallo show. Eppure la comedy è un titolo dalla indubbia qualità che è in grado di fondere sequenze musicali, situazioni comiche e surreali, e sequenze introspettive e toccanti. Il linguaggio ironico e il ritmo rapido della serie tv sono poi messi in pausa da quello che il principale tormento della protagonista: il delicato rapporto col padre malato. Pur essendo propriamente una commedia, Zoey’s Extraordinary Playlist è in grado di fermarsi nei momenti giusti e parlare con grande empatia e tatto di un tema delicato come quello connesso al lutto.

Il travagliato show ha un linguaggio universale tale da non avere nulla da invidiare a grandi commedie di successo, se non forse la fortuna che queste hanno avuto nel riscontrare una certa popolarità.

5) Gentefied

gentefied

Frutto della continua ibridazione di generi sempre più tipica dell’intrattenimento audiovisivo, Gentefied è una delle comedy Netflix passate più inosservate. La serie tv ruota attorno alle vicende della famiglia Morales e del negozio di tacos Mama Fina’s che il capofamiglia vedovo Pop cerca di mandare avanti insieme ai tre nipoti. Il tentativo di inseguire e mantenere saldo il famoso Sogno Americano da animo a una serie di dinamiche e sequenze che mescolano una narrazione ironica con traiettorie tipiche da family drama. Nell’indisturbato scorrere del quartiere statunitense, attorno alla famiglia Morales emergono diverse tematiche sociali e politiche ancora rilevanti e spesso messe in secondo piano. Soprattutto nel corso della seconda e ultima stagione, il tono comedy ha spesso lasciato spazio allo scottante tema dell’immigrazione in Nord America, elevando la serie tv. Ciò nonostante, pur non avendo nulla in meno rispetto al resto, Gentefied non è riuscita a emergere nel grande novero delle commedie che ne fanno da concorrenti, finendo per essere archiviata in fretta tra le serie tv ancora poco conosciute.

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