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Saints & Strangers – Come (e dove) nasce la Festa del Ringraziamento

Il 1607 ha avuto come protagonista il primo insediamento europeo nel Nuovo Mondo. Jamestown è stata la prima colonia britannica partita dal porto di Plymouth in cerca di una nuova vita. Tredici anni dopo, nel 1620, un’altra spedizione era destinata a partire da quel famoso porto per portare opportunità e prosperità economica all’impero britannico di re Giacomo. Saints & Strangers parla proprio di questa spedizione e del suo impatto nella storia americana. La nascita della prima festa del ringraziamento e le dinamiche riguardanti i rapporti tra i primi coloni e i nativi americani, originari di quelle terre.

La produzione di National Geographic stupisce e rapisce con la sua miniserie di due puntate e la sua accurata ricercatezza e fedeltà storica. Un gioiello poco conosciuto in grado di gettare luce su una delle feste americane più famose al mondo. Lo sfondo sarà dipinto dalle bellissime spiagge e foreste del Nuovo Mondo, nell’odierno Massachusetts. Non solo fascino per gli occhi ma anche per le orecchie deliziate dalle colonne sonore di tutto rispetto ideate da uno dei più grandi compositori contemporanei: Hans Zimmer.

Saints & Strangers con la sua breve durata riesce a colpire duro dove altri prodotti simili non sono riusciti, tendendo spesso a romanzare a tal punto da inquinare pericolosamente la fedeltà storica. Una fedeltà per la quale serve un giusto compromesso tra il documentario e la finzione. Ed è proprio Saints & Strangers che issa con fierezza la bandiera del suo compromesso regalandoci un prodotto a cui va data sicuramente un opportunità.

Saints & Strangers

Saints & Strangers è prima di ogni cosa una nave, la Mayflower, la quale salpa verso il pericoloso oceano che separa il vecchio dal nuovo mondo. Una nave con interessi commerciali ma che al suo interno trasporta il seme e il flagello del futuro. Un futuro incerto per tutti, ma sopratutto per quella gente persa e spaesata che si ritrova dentro quell’imbarcazione. Gente che dovrà fin da subito fare i conti con le difficoltà e gli ostacoli  del Nuovo Mondo. La Mayflower è un simbolo per tutta la durata della Serie.

Essa rappresenta il vecchio mondo, le vecchie regole, con i suoi problemi e le sue malattie. Malattie che i coloni porteranno nel Nuovo Mondo e che contribuiranno a cancellare la loro storia dal continente. Tra esse è ben documentata lo “scorbuto”, realmente esistita e difficilmente gestibile in quegli anni. La nave verrà mostrata più volte allo spettatore nel corso della visione come elemento esterno ma sempre presente. Un elemento che influenzerà per secoli la storia americana.

Saints & Strangers

“Ci chiamavano pellegrini ora siamo malfattori”

Saints & Strangers è anche un ode al Signore. Una fede cristiana senza precedenti che spinge i suoi fedeli a non mollare e influenza ogni loro azione nel nuovo continente. Nel nome del Signore e del bene della comunità agiranno per sopravvivere e tentare di dare un vita dignitosa ai loro figli. Tuttavia il Signore è un dio solo per il vecchio continente e come tale è un arma a doppio taglio che dovrà scontrarsi con le realtà autoctone e le sue differenti culture.

I protagonisti non sono frutto di finzione. Essi sono ispirati a personaggi storici realmente esistiti e di relativa importanza per il destino della colonia di Plymouth e la nascita della festa del ringraziamento. I principali sono essenzialmente due: Squanto e William Bradord. Il primo è un nativo americano della tribù dei Patuxet che ha visto il suo popolo e la sua famiglia distrutti e ha passato anni in Inghilterra come schiavo per poi tornare in America per aiutare, per interessi personali, il popolo inglese.

Saints & Strangers

Parliamo del primo indiano con il quale i coloni stringeranno un accordo e che a sua volta, a nome della tribù dei Massoseit, insegnerà loro a coltivare e a sapersi muovere meglio in quelle terre inesplorate. William Bradford è un fedele cristiano, un pellegrino olandese dall’animo caritatevole e dalle buone intenzioni, il quale sarà eletto come governatore della nuova colonia, con il nome di “New Plymouth”.

I due co-protagonisti stringeranno sempre più il loro rapporto instaurando una connessione di fiducia e amicizia reciproca. Un amicizia in grado di eludere le barriere culturali che porterà a evolvere profondamente i due personaggi, i quali saranno elementi chiave dell’intera storia. Le loro scelte e le loro azioni condizioneranno drasticamente i destini delle altre popolazioni indigene e degli stessi coloni. In loro vediamo un meraviglioso dipinto di due mondi che si scontrano e incontrano a più riprese, scatenando un tacito e sottinteso messaggio di coesione tra realtà così lontane e distanti. Realtà ben dettagliate e rafforzate con tutti gli altri personaggi e le tribù indigene realmente esistite.

Saints & Strangers

“Vogliamo solo esprimervi gratitudine”

Il tema centrale: la festa del ringraziamento

Saints & Strangers rappresenta anche la festa del ringraziamento. E’ passato ormai un anno dallo sbarco dei coloni nel nuovo mondo e gli accordi presi (non senza ostacoli) con la tribù dei Massasoit hanno permesso agli inglesi di prosperare e vivere in pace. Il primo anno passerà senza ulteriori problemi e sarà coronato dai festeggiamenti. La festa del ringraziamento rappresenta il perfetto epilogo di cooperazione tra due mondi. Indigeni e inglesi  hanno vissuto in pace e con il frutto del loro raccolto hanno scavato le basi per un futuro prosperoso e comune a tutti. La festa si celebrerà per la prima volta con entrambi i popoli uniti sotto lo stesso tetto. Per questa occasione il menù sarà tipico del posto, in questo caso il suo simbolo più importante, il tacchino, cacciato appositamente dai nativi per la ricorrenza.

“…sapevamo di sbagliare avendo rubato il mais…”

Saints & Strangers è per ultimo ma non meno importante una lezione storica di vita. Le difficoltà nel sopravvivere in una terra ostile e sconosciuta, permettono di far emergere i lati più immorali per degli uomini di fede martoriati dalla fame e la malattia. Ruberanno le provviste degli indigeni, gesto che porterà alle prime conseguenze consistenti di antipatia tra i nativi e gli inglesi. Le ambizioni e la diffidenza verso “l’estraneo” la faranno sempre da padrona negli anni, creando più volte ostilità.

Un avvenimento da ricordare per sempre

Tuttavia la festa del ringraziamento rappresenta un faro nel buio, una speranza in un mondo destinato a diventare una delle pagine più tristi dell’umanità. L’epilogo in questo caso è emblematico e perfetto. Lo spettatore viene messo a conoscenza di tutti i fatti con una sequenza dei personaggi coinvolti e il loro futuro nella storia.

Saints & Strangers è il giusto romanzo storico che aspettavamo.

Un romanzo che tratta di speranze, dolore, politica, amore, cultura e popoli diversi. Perfetto nella sua durata, racconta l’essenziale senza esagerare e annoiare. I personaggi sanno emozionare e sono tutti ben caratterizzati. Sanno muoversi con facilità negli accurati costumi storici. I coloni di Plymouth hanno consentito la pace per cinquant’anni. Una pace che in futuro verrà spezzata ma che conserverà il suo ricordo. Un ricordo talmente importante da diventare una delle più importanti feste nazionali americane. Tuttavia prima di quel momento passeranno ancora molti anni, questa però è un’altra storia.

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