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Rebellion – La rivoluzione irlandese comincia con le donne

“É qui che si fa la storia”

Siamo nel 1916 nel pieno della grande guerra e i confini di molti Stati stanno per mutare. L’Irlanda è un paese in cerca della sua indipendenza e la repubblica che lotta con le unghie e con i denti per avere un ruolo ben definito e identitario all’interno del panorama europeo. Le perdite umane che costeranno al mondo saranno talmente terribili ed elevate che rimarrà nella memoria di tutti e non sovrasterà l’ancor più atroce seconda guerra mondiale. In questo panorama, Rebellion altro non è che l’Irlanda, un paese che non deve lottare soltanto contro il mondo ma anche contro se stesso.

Rebellion rappresenta una delle tante guerre civili all’interno del macro cosmo della prima guerra mondiale. Il lontano 1800 è il momento in cui l’Irlanda entra a far parte del Regno Unito e da quel momento, lotte interne si sono esposte per decenni contro questa unità. Il momento realmente importante sarà proprio a Pasqua del 1916, quando dei volontari irlandesi daranno vita alla più incisiva delle ribellioni. Una ribellione che scatenerà una serie di conflitti e che porteranno dopo qualche anno all’indipendenza prima e proclamazione della Repubblica dopo, dello Stato d’Irlanda.

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Ed è proprio la “rivolta di Pasqua” il tema centrale di Rebellion. Una miniserie irlandese di 5 episodi firmata RTE che ripropone con leggerezza ma con una giusta attenzione cronologica, le tappe fondamentali di quella storica rivolta passata alla storia.

Tale avvenimento ci viene raccontato da un punto di vista prevalentemente femminile. D’altronde le donne hanno sempre avuto un ruolo molto attivo nelle dinamiche interne ai paesi durante la guerra. Ed è proprio intorno al ruolo di tre donne, Elizabeth, May e Frances che si sviluppa la storia di Rebellion.

Il Paese è spaccato in due, molti futuri rivoluzionari non vogliono combattere una guerra che non è la loro per un paese, il Regno Unito, che non li rappresenta. Allo stesso tempo a un altra parte del paese fa comodo avere la presenza inglese nella propria terra, permette di sfamare le famiglie e vivere una vita dignitosa. Ciò che viene gridato a gran voce è il desiderio di libertà. Una libertà che viene vista con occhi diversi a seconda di chi la guarda e dalla situazione economica e sociale che vive. Le tre donne protagoniste vivono tre situazioni sociali totalmente differenti ma nonostante ciò ognuna di loro avrà un ruolo attivo e determinante per la causa rivoluzionaria.

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“Che cosa abbiamo fatto Jimmy?”

La Serie scorre velocemente nelle sue cinque ore, raccontando i disagi e le contraddizioni di un atto rivoluzionario, spesso tutt’altro che eroico a primo impatto. Le protagoniste dovranno combattere costantemente con i dubbi che sorgono in loro riguardo le proprie azioni. Azioni che in nome di una libertà possono far del male alle persone che amano e alla loro stessa gente. Il popolo vuole realmente la rivoluzione? É cosciente di quel che potrebbe succedere? Su queste domande si sviluppa tutto il dramma ambientato in una splendida Dublino di inizio novecento.

Le strade della città saranno le vere protagoniste dello show tentando per cinque ore di rispondere a queste domande, fino al suo epilogo. Dublino stessa è una contraddizione totale. Una città che vive bene nella sua parte borghese ma con un alto tasso di miseria e povertà, gran parte incentivata dal governo operato dal giogo inglese. Il verde sarà il colore predominante nella Serie, spiccherà soprattutto per le giubbe dei ribelli. Il verde della speranza, il verde della guarigione nei confronti di un’oppressione, il verde dei suoi paesaggi. Semplicemente il verde, simbolo dell’Irlanda e di un identità perduta o nascosta nell’anima di ogni cittadino irlandese.

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Non solo rivoluzione

Nonostante ciò le scelte e i dubbi dei protagonisti non sono nette e influenzate solo dal loro status sociale. Al contrario sono pilotate da tutta una serie di vicende che vivono e condizionano la loro esistenza. Le strade di Dublino saranno flagellate da uno scontro che vedrà le truppe britanniche supportate da una parte della popolazione irlandese contro i rivoluzionari i quali daranno vita a una guerra che creerà terrore e panico. Sarà difficile reperire il cibo e procurarsi da mangiare, i negozi verranno chiusi e trafugati dalla gente povera a cui non importa dei grandi ideali di libertà ma solo di poter vivere in condizioni di vita migliori.

Le tre protagoniste rappresentano il perfetto status sociale della donna di inizio novecento. Una donna soggiogata da un sistema patriarcale al quale è asservita e da cui difficilmente riesce a liberarsi. Un aspetto davvero fondamentale nella Serie che verrà evidenziato in ogni situazione. Soprattutto viene evidenziato nelle sue più disparate manifestazioni e in ogni contesto sociale. May dovrà cercare di non farsi usare dall’uomo che crede di amare. Elizabeth donna ricca di famiglia, cercherà di sfuggire a un matrimonio che non vuole e a un comportamento sociale che non le appartiene inculcato in tutte le donne, in primis da sua madre, che tenterà di convincerla in tutti i modi a seguire la strada di ogni donna per bene. Infine Frances dimostrerà al mondo che anche le donne possono essere come gli uomini, adatte a ogni professione, competenza o ruolo sociale.

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L’amore per la patria non è l’unico protagonista

Oltre alla rivoluzione, come tema principale di Rebellion, abbiamo una leggera e sfumata denuncia imperialistica. Nel cast sono presenti anche interpretazioni maschili interessanti e importanti. Alcune ben riuscite altre un po’ meno. Tali interpretazioni rappresentano alcuni dei difetti della piccola Serie che potevano essere gestiti meglio. Il Fratello di Jimmy è un padre di famiglia in congedo dalla guerra non ben caratterizzato e non decisivo per nessuna storyline. Spesso è pilotato da comportamenti che non sembrano essere normali da un uomo appena tornato dalla guerra. Avrà una sua evoluzione potenzialmente apprezzabile ma gestita con poca ricercatezza.

Nota invece molto positiva per Jimmy, un personaggio chiave della storia che riesce a tenere bene la scena e rappresenta un tipo di uomo nuovo, pronto per il mondo che verrà e che come tale dovrà soffrirne molto. Jimmy ed Elizabeth inoltre rappresentano insieme la forma più pura di amore di tutta la mini serie. Quell’amore non detto, nascosto e tuttavia sempre espresso, nei piccoli gesti e nelle fragili parole, le quali si fondono in quell’ unico grande gesto comune della libertà e della rivoluzione.

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Rebellion è nel complesso una buona Serie, con personaggi ben strutturati e a tratti coinvolgenti. Lo sfondo rivoluzionario è stato ampiamente romanzato per dare spazio al mondo femminile e tutte le storie che esso contiene. Una Serie sicuramente interessante, che tratta un tema particolare e di scarsa fama storica in grado di far riflettere. Tuttavia alcune situazioni e personaggi potevano essere gestiti decisamente meglio e il finale risulta essere piatto e quasi dimenticabile, orientato su una chiusura aperta poco significativa e nozionistica per chi non conosce la storia d’indipendenza irlandese.

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