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Skam Italia 6: un nuovo emozionante inizio – La recensione della sesta stagione, appena uscita su Netflix

È tornata sui nostri schermi (in streaming su Netflix) la serie tv che ha rivoluzionato il teen drama in Italia come in altri Paesi. Essendo obbligati dalla creatrice dello spettacolo originale a mantenere l’ambientazione liceale e non potendo usare alcuni personaggi perché da lei bloccati, gli autori italiani, per farla proseguire, hanno dovuto introdurre un nuovo gruppo già nella quinta stagione che, rendendo Elia Santini il protagonista, ha fatto da ponte tra il vecchio e il nuovo cast. In Skam Italia 6 c’è il definitivo passaggio di consegne, che per quanto ci faccia provare nostalgia era inevitabile, tanto che molti lo classificano quasi come un reboot. In maniera più sottile, è arrivato con la festa di Elia, momento che ci ha fatto comprendere che il vecchio team c’è ancora, ma, ormai adulto, rimane sullo sfondo. Esplicitamente, esso è dato dal rendere Asia il personaggio cardine della stagione.

L’avevamo conosciuta come la forte leader delle Rebelde; una di quelle ragazze che fanno sentire la loro voce e che diviene un modello da seguire. Tuttavia, un po’ come successe con Eleonora Sava, questo suo essere un’amazzone senza paura è il modo in cui la vedono gli altri. Allo stesso modo delle stagioni precedenti, la serie mostra brillantemente i momenti di solitudine, quando le amiche non ci sono. Lì Asia è a casa, in attesa di raccontare qualcosa a una famiglia sempre impegnata in altro o della chiamata del suo ragazzo Ben.

Ed è li che emerge la vera Asia in Skam Italia 6. Quella sua mania di controllo ossessivo nasconde un grande bisogno di amore, di considerazione. Ciò lo riversa nell’unica cosa che riesce davvero a controllare: il cibo.

Soffre di bulimia, alternando momenti di abbuffate a digiuni prolungati e inducendosi il vomito durante le crisi. Mangiare è il suo rifugio emotivo che colma un vuoto affettivo (in questo caso genitoriale e amoroso) sempre più difficile da gestire, ma è anche senso di colpa che sfoca in azioni col solo scopo di perdere peso. Allora, tiene il conto di tutte le calorie assunte e, in base a quello, decide se mangiare, fare attività fisica o concedersi una pausa. È nei dettagli che questo show è sempre stato un fenomeno. In Skam Italia 6 essi sottolineano il delicato tema dei disturbi alimentari, affrontato egregiamente senza retorica, giudizio o intento didascalico. Basti pensare alla disagiante inquadratura della maionese sulle patatine, alle briciole lasciate nella camera per far credere ai genitori di aver mangiato, alla cura con cui Asia toglie il grasso dalla carne, ai capelli persi in doccia o all’affanno durante il paintball.

Skam Italia 6
Le ragazze della serie in streaming su Netflix

Skam Italia 6 riesce così a parlare con tatto e naturalezza di una malattia infida, sottile, che diviene quasi inconscia per il malato pur sapendo perfettamente che c’è qualcosa che non va in lui, e delle sue drammatiche conseguenze. Non la ripete in continuazione, come se il pubblico non la capisse, e non la sbandiera ai quattro venti come fosse uno spot pubblicitario. Se da un lato molti ritenevano che c’era bisogno di un maggior approfondimento di essa, dall’altro la serie l’ha voluta ritrarre proprio come Asia la percepisce. Lei, infatti, la cela a tutti e nessuno potrebbe intuire il suo disagio e la sua fragilità interna, che la consumano lentamente anche all’esterno. E Nicole Rossi è bravissima a mostrare il deterioramento fisico e psicologico di Asia.

Ma poi, perché dovrebbe esternarli? Asia è quella che aiuta gli altri, non che viene aiutata. Eppure, nonostante cerchi di nasconderli, di segnali ne lancia parecchi.

Però, non vengono compresi perché è difficile capire che spesso le persone forti sono quelle più bisognose. Che anche le rocce necessitano di gentilezze e abbracci. Perché fa paura essere vulnerabili con le persone che amiamo; sentimento ancor più acuito in giovane età, dove tutto è amplificato. Ecco che Skam Italia 6 lancia un grido a tutti i ragazzi e le ragazze in quella situazione. Dice loro di non essere soli, di chiedere aiuto e di contare sui loro cari perché essi non giudicano e vogliono solo il loro bene. Infatti, l’amicizia è fondamentale nella serie, essendo il porto sicuro di un’Asia che, piano piano, capirà di poter abbandonare quel ruolo che si è imposta ma che nessuno le ha chiesto, mettendosi a nudo con le amiche, per quanto sia spaventoso.

E non è questo il significato di crescere? Ovvero mettersi in discussione, capire che non tutto bianco e nero e guardare le sfumature di grigio nel mondo e in noi stessi? Certo che lo è e succede anche con la new entry di questa stagione, ovvero Giulio.

Il ragazzo, interpretato da un sorprendente Andrea Palma, è espansivo, carismatico, astuto, divertente, con un bel sorriso e occhi languidi con cui osserva un mondo molto diverso dal suo, riuscendo a congiungere la realtà della periferia con quella del centro. Entra nella vita di Asia in un momento complesso per lei, quando la sua relazione a distanza con Ben sta diventando ingestibile e piena di gelosie, accrescendo in parte i suoi sensi di colpa. I due si conoscono nella lotta della ragazza contro i rappresentanti neofascisti della sua scuola, facendo entrare un dibattito politico che dona una piega inedita allo show.

Andrea Palma come Giulio nella serie in streaming su Netflix

Chi ha visto Questo mondo non mi renderà cattivo ha certamente notato una sorta di somiglianza con Skam Italia 6. Attraverso un linguaggio moderno, entrambi i prodotti toccano un’urgenza sociale sempre più preoccupante. Con la storia di Cesare, Zerocalcare riporta tutto il dramma della lotta civile che avviene in casa propria e di quei movimenti che inneggiano al totalitarismo e contrastano i diritti fondamentali dell’essere umano; Skam denuncia i comportamenti offensivi, lesivi alla persona e violenti e come malamente vengono gestiti nelle scuole e fuori da esse gli atteggiamenti fascisti, addirittura tollerati se non incitati. Ma, come mostrano i video iniziali, è complesso riuscire a sensibilizzare il prossimo, soprattutto quando si è giovanissimi e non si sa come fare. Purtroppo mettendo in luce due tristi verità: la politica è popolarità e non più idee e valori; di conseguenza e completamente sfiduciati, ai giovani non interessa.

Ma quello che abbiamo davanti in Skam Italia 6 è anche un racconto di redenzione e di perdono.

Se Zerocalcare insinuava il dubbio che le cose non sempre cambiano, seppur non dobbiamo mai smettere di provarci, Skam dimostra che il perdono è possibile. Giulio ha sbagliato pesantemente quando era solo un quattordicenne, ha pagato per questo ed è cambiato attraverso un intenso percorso riabilitativo. Perché il carcere, soprattutto da giovanissimi, non deve essere solamente punitivo, ma soprattutto rieducativo. Altrimenti, che senso avrebbe? Eppure, l’unico che lo guarda per quello che è adesso e non lo giudica per il suo passato è Munny, dando una grande lezione ai personaggi e a noi spettatori. Del resto, se ci pensiamo bene, tutti i personaggi dello show, in maniera diversa, sbagliano, chiedono scusa e ripartono, perché in fondo è così che funziona la crescita.

Certo, non è una stagione perfetta, pur mantenendo un livello di cinematografia e di scrittura elevatissimo. Forse non ci rimarrà impressa, a differenza delle prime quattro. Forse ancora ci dobbiamo abituare al nuovo gruppo. O forse avremmo desiderato che come protagonista Silvia, che comunque, attraverso Asia, trova il suo momento per splendere. Però, anche stavolta, Skam Italia 6 è riuscita a rappresentare uno spaccato reale, doloroso, delicato e onesto dell’adolescenza italiana, piena di dubbi e di speranze. Asia può sembrare spigolosa e complessa, ma è più facile di quanto non si pensi empatizzare con lei e con le sue problematiche, aggiungendo profondità all’intera serie in streaming su Netflix. Si è aperta una nuova era, una nuova rinascita che parte proprio dall’ormai iconica spiaggia; lì dove risuona quell’Ufo Robot che ci ricorda che, in fondo, un pezzo di noi non smetterà mai di appartenere a quel magico mondo chiamato adolescenza.