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Madame Web – La Recensione di un film confuso: lo Spider-Verse continua a tessere tele sbagliate

ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Madame Web

Ha fatto il suo esordio al cinema Madame Web, nuova pellicola dello Spider-Verse firmato Sony, che aveva il compito di risollevare le sorti del franchise dopo la delusione di Morbius, ma che fallisce completamente nel suo intento. Il film ha vissuto una genesi particolare, con la stessa Dakota Johnson (protagonista nei panni di Cassie Webb), che ha raccontato come la sceneggiatura sia stata completamente stravolta dopo il suo ingaggio. Tuttavia, si respirava una certa fiducia intorno al progetto, che poteva contare su un cast interessante, con l’attrice citata affiancata dalle giovani Sydney Sweeney, Isabela Merced e Celeste O’Connor, e nomi del calibro di Adam Scott, Emma Roberts e Tahar Rahim a completare il quadro. I risultati offerti da Madame Web sono stati, però, complessivamente deludenti: il film forse non riesce a fare peggio di Morbius, come molti sostengono, ma ci si avvicina parecchio, ricalcandone alcune problematiche più evidenti.

Appare molto difficile, a questo punto, immaginare che direzione possa prendere lo Spider-Verse, che continua a tessere una tela sbagliata dopo l’altra. Il sequel di Venom, Morbius e ora Madame Web: sembra che la crisi che ha investito il mondo Marvel sia piombata anche sull’universo ragnesco, che quest’anno regalerà altre due pellicole, ovvero il terzo capitolo di Venom e lo standalone su Kraven il cacciatore. La fiducia, però, a questo punto inizia a vacillare, per via delle problematiche di Madame Web, ormai strutturali del franchise, su cui ora entreremo nel dettaglio.

Madame Web
Le protagoniste di Madame Web (640×360)

Madame Web, tra buone scelte di casting e tanta confusione narrativa

Le vicende narrate in Madame Web cominciano nel cuore della foresta amazzonica in Perù, dove troviamo la dottoressa Webb, incinta di sua figlia Cassie, cercare un ragno dalle prodigiose proprietà curative, ma quando lo trova viene tradita dal suo accompagnatore, Ezekiel Sims, che s’impossessa del ragno e scappa. La donna viene recuperata da alcuni abitanti della foresta dotati di misteriosi poteri ragneschi e riesce a dare alla luce sua figlia, per poi morire. In qualche modo, dunque, Cassie trova in America e la troviamo trent’anni dopo nel suo lavoro come paramedico, al fianco di Ben Parker (sì, proprio quel Ben Parker). Dopo un incidente, la protagonista inizia a manifestare misteriosi poteri di premonizione e incrocia la sia strada con tre ragazze, Julia Cornwall (Sydney Sweeney), Mattie Franklin (Celeste O’Connor) e Anya Corazon (Isabela Merced). Le tre sono braccate dallo stesso Ezekiel, dotato ormai di enormi poteri grazie al ragno, il quale in visione ha visto che le tre ragazze, anche loro con poteri ragneschi, un giorno lo uccideranno. Grazie alle sue nuove abilitò, Cassie le salva e le aiuta a proteggersi dalla misteriosa minaccia.

La prima parte di film in realtà non regge nemmeno male. Ci sono alcuni riferimenti che faranno molto piacere ai fan della Marvel, come la presenza di Mary, la madre di Peter Parker, e il baby shower del futuro Uomo Ragno. La scena del treno è interessante, restituisce tensione, anche se pure quella confusione che sarà poi il principale difetto del film. Ad ogni modo, le cose precipitano avvicinandoci al finale, quando Cassie fa ritorno dall’Amazzonia, dove scopre che sua madre si era recata lì per trovare una cura proprio per lei, visto che prima di nascere le era stata diagnosticata una malattia gravissima. La ragazza trova le sue tre protette, insieme a Ben e Mary diretti all’ospedale per la nascita di Peter, inseguite da Ezekiel e le salva con una scena che definire imbarazzante è poco. Il salto con l’ambulanza restituisce quelle vibes alla Tokyo con la moto ed è davvero il punto di rottura del film, perché poi, da quel momento, il finale di Madame Web regala solo tanta confusione, tra cui un’ulteriore e incomprensibile manifestazione dei poteri di Cassie, che salva le tre ragazze tessendo la ragnatela e poi sconfigge Ezekiel.

Madame Web viaggia attraverso due grandi poli: da una parte ci sono delle ottime scelte di casting, perché Dakota Johnson convince a pieno, ma anche le tre future donne-ragno creano un buon mix e tengono bene il personaggio. Dall’altra, però, c’è una trama che procede all’insegna della confusione, senza alcuna spiegazione e con una fallace gestione dei tempi. Non capiamo mai bene che poteri abbia Cassie, inoltre le scene in cui lei vede il futuro sono veramente difficili da inquadrare, creano un effetto di straniamento e presto si perde interesse nel capirle. Inoltre c’è pure una gestione quanto mai controversa del villain, che parte da una riscrittura totale di un personaggio importante dei fumetti come Ezekiel Sims, al centro di uno dei cicli più importanti relativi a Spider-Man, ovvero quello firmato da J. Michael Straczynski, e approda a un cattivone le cui ragioni e la cui storia rimangono oscure. Dal punto di vista della scrittura, insomma, Madame Web è un mezzo disastro, e si pone in linea con Morbius, lanciando un forte campanello d’allarme per l’universo creato dalla Sony.

Ezekiel Sims nel suo costume (640×360)

Lo stile compassato dello Spider-Verse

Abbiamo parlato delle difficoltà di Madame Web, le quali possono essere ricondotte a un problema di fondo, che si era manifestato già in Morbius e in parte anche nei due capitoli di Venom. Il film mette in mostra un modo un bel po’ datato di realizzare un cinecomic, adottando una struttura convenzionale e meccanica, facendo ritornare il genere indietro di almeno 15 anni. Il problema più grande di Madame Web sta proprio qui: sembra un film uscito dai primi anni Duemila, ignaro degli enormi passi avanti fatti dal genere grazie all’MCU e ad altre produzioni che hanno lavorato sui cinecomic. L’assenza di spiegazioni e la confusione narrativa sono i segnali più evidenti di questo disagio: gli eventi si susseguono in maniera estremamente meccanica, si arriva allo scontro finale senza capire bene le ragioni delle parti in causa e l’epilogo è frettoloso e sbrigativo, per poi porre l’accento sulla neonata aspirazione supereroistica del protagonista (in questo caso delle protagoniste).

Questo è un modello ampiamente superato, che oggi ovviamente non può funzionare. Il fatto che Madame Web abbia commesso lo stesso identico errore dei suoi predecessori non può che destare molta preoccupazione per il futuro del franchise. A questo punto, lo scetticismo intorno allo Spider-Verse è alto, le occasioni per rifarsi arriveranno subito, con Kraven e Venom 3, ma è chiaro come da questi film passi buona parte del futuro dell’universo ragnesco. Anche il destino di Madame Web passerà dai prossimi mesi, perché il film chiaramente spiana la strada per un prosieguo, anche perché dobbiamo ancora vedere le tre protagoniste diventare eroine e assumere i propri poteri ragneschi, ma, per usare una metafora decisamente calzante, la tela che sta filando lo Spider-Verse sembra davvero debole in questo momento e rischia di spezzarsi da un momento all’altro.