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L’Amica Geniale 3×03/3×04 – La Recensione: il corpo di una schiava

Sensazioni di vuoto e di inadeguatezza colpiscono gli spettatori de L’Amica Geniale 3×03/3×04, tornata su Rai1 dopo l’inaspettato calo di ascolti della settimana scorsa. La presentazione del quadro storico, affidata ai primi due episodi della terza stagione, cede il passo a una narrazione privata, libera dai toni documentaristici per porre la lente d’ingrandimento sulla personale relazione tossica e simbiotica tra Lila e Lenù. Le due donne si ritrovano l’una difronte all’altra, percependo il riemergere confuso di amore, invidia e rivalsa; sensazioni che immediatamente complicano l’atmosfera rendendo entrambe reticenti e desiderose di allontanarsi ancora una volta.

Il linguaggio e i dialoghi sono il punto di forza de L’Amica Geniale 3×03/3×04, perché diventano il mezzo con cui far emergere il vero protagonista di questi episodi: il corpo. Spiccano dunque sulla scena il dialogo tra Lila e Lenù in riva al mare, seguito dal dialogo tra Lenù e Gigliola nella nuova casa di Michele Solara. Il confronto tra queste donne è interessante ed emotivamente coinvolgente, perché senza fronzoli illumina sensazioni e condizioni sociali realistiche, che gettano un’ombra macabra sull’istituzione del matrimonio e sui rapporti uomo-donna nella società italiana del secolo scorso, ma che ancora oggi purtroppo si realizzano. Inoltre, la precisazione dei luoghi nei quali questi confronti avvengono — anche se forse sarebbe più corretto chiamarli monologhi, considerando che a parlare, a sfogarsi, sono in realtà Lila e Gigliola, mentre Lenù ricopre ancora il ruolo di spettatrice — sono importanti perché raccontano sensazioni comuni provate almeno una volta da tutte le donne della storia a di là della classe d’appartenenza. Il motivo della difficoltà, della vergogna e del disagio provati da questi personaggi femminili era stato introdotto dalle parole di Nino all’inizio della 2×02, ma vengono ulteriormente esplicate dalla stessa Lenù ne L’Amica Geniale 3×03:

Il sesso mi dava piacere e il piacere lo desideravo, ma ero piena di ansie. Ero sempre spaventata dalla possibilità di restare incinta o dal giudizio dei maschi. Erano loro che ti dicevano come dovevi essere e a criticarti sia se ti tiravi indietro sia se ti abbandonavi. Anche Nino con quella sua frase, cosa aveva fatto? Si comportavano tutti come se i loro desideri dovessero essere per forza i nostri… il risultato era che il piacere sembrava un’infelicità viziosa.

Elena Greco (voce narrante) ne L’Amica Geniale 3×03
L’amica geniale 3x03 3x04

Il linguaggio ne L’Amica Geniale 3×03/3×04 è fondamentale perché mostra la reale condizione sociale di Elena.

L’alternanza tra italiano forbito e dialetto napoletano testimonia la transizione sociale di Lenù, che tuttavia non avverrà mai. Sappiamo che l’italiano ripulito quasi del tutto dai dialettismi è riservato al mondo degli Airota e a una vita che lei vedeva come una vittoria e una rinascita per se stessa e, di riflesso, anche per Lila.

Ma la conquista di una vita migliore e rispettabile opposta a quella del rione, resa invece da un linguaggio scarno e basso, inizia ad annerire e a scomparire sotto il giogo del matrimonio. La condizione di moglie, più che di madre, annichilisce Lenù dimostrandole in prima persona che quelle sensazioni di degrado e di marcio raccontate da Lila e Gigliola sono pervasive e coinvolgono tutta l’Italia… tutto il mondo.

Ben presto i timori infantili legati a sua madre, i contatti con Lila, i giudizi della sua famiglia e il fallimento del secondo romanzo chiariscono alla protagonista e al pubblico che la sua transizione è fallita. Lenù è bloccata in un limbo, sospesa tra due mondi e ancora incapace di appartenere realmente a entrambi. Nella resa di questa condizione svilente giocano un ruolo importante le due attrici protagoniste, Gaia Girace e Margherita Mazzucco, che con naturalezza e realismo sanno consegnare le sensazioni dei loro personaggi anche solo con lo sguardo. Degna di nota è infatti una delle scene finali de L’Amica Geniale 3×03/3×04, quando Lila rivela in tono triste e sconfitto che i libri di Lenù non le sono piaciuti. Lila (Gaia Girace) esprime con il solo torcersi delle labbra la rassegnazione e la delusione di aver saputo che anche la sua amica geniale aveva vissuto e assistito a quel mondo orribile. La sua amica, che voleva scappasse per conquistare la libertà per entrambe, era stata intrappolata da quella stessa gabbia.

Sebbene i dialoghi abbiano elevato L’Amica Geniale 3×03/3×04, non possiamo negare gli evidenti punti deboli della regia e anche della sceneggiatura.

Eravamo consapevoli del fatto che la regia della terza stagione non sarebbe stata affidata a Saverio Costanzo, bensì a Daniele Luchetti. Nelle prime due puntate andate in onda la settimana scorsa, Luchetti aveva fatto un buon lavoro mostrando la sua cifra stilistica al fine di prendere le distanze da Costanzo.

Tuttavia ne L’Amica Geniale 3×03/3×04 la regia sembra raccontare un’altra storia entrando in conflitto con la sceneggiatura. Adottare il piano sequenza occasionalmente, con l’intento di rappresentare il trascorrere del tempo, non aggiunge nulla di significativo alla narrazione, né carica di ulteriore significato le scelte delle protagoniste. Appare piuttosto come un esercizio tecnico atto a dimostrare le conoscenze e l’ipotetico talento del nuovo regista, dunque è fine a se stessa. Un’altra nota negativa purtroppo riguarda il montaggio: la scelta di separare le scene attraverso lo sfondo nero rompe la tensione e sembra anticipare l’inizio della pubblicità. Dal momento che questi tagli e transizioni sono stati collocati dopo scene drammatiche cariche di parole importanti, possiamo ipotizzare che lo scopo fosse quello di dare al pubblico qualche secondo di riposo e magari di riflessione. Purtroppo queste scelte hanno provocato un’interruzione inutile della scene e un senso di confusione negli spettatori che non era necessario ai fini della trama.

Nel caso della sceneggiatura, invece, potevano essere evitate le numerose scene di sesso tra Pietro ed Elena, non per un mero rispetto della pudicitia, ma perché sono davvero inutili alla comprensione del dramma interiore di Lenù e, di conseguenza, risultano noiose. In questa scelta narrativa si comprende quanto la trasposizione dal romanzo alla serie sia complessa. Siamo consapevoli che il ogni medium non possa raccontare come un altro, ma se avessero raccontato i flirt di Elena piuttosto che i rapporti con Pietro, allora sarebbe passato di più il desiderio di fuga della protagonista, piuttosto che un senso di colpa nei confronti del marito.

Punti deboli e forti si palesano quindi sullo schermo con L‘Amica Geniale 3×03/3×04 che nel complesso di merita un 8/10.

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