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Dietro i suoi occhi – La recensione della serie più vista del momento

Prima che Netflix ci proponesse tra i suggerimenti la sua ultima produzione Dietro i suoi occhi – attualmente al primo posto della Top 10 delle serie in Italia – l’unica cosa che sapevamo su questo titolo è che ci sarebbe stato verso la fine un twist narrativo bello grosso. La serie, infatti, ha generato talmente tanto scompiglio in America che gli spettatori d’oltreoceano hanno creato l’hashtag #WTFThatEnding, schizzato subito in cima ai Trend Topic su Twitter. Prima però di arrivare a parlare della fine, partiamo dall’inizio.

In una Londra pre-Covid si intrecciano le storie di Louise (Simona Brown già vista in Kiss me First), una giovane madre single alla ricerca di un uomo che le faccia di nuovo battere il cuore dopo il suo ex marito, e David (Tom Bateman), affascinante quanto basta per farle sperare di essere sulla buona strada. Lei lo bacia dopo soli 5 minuti di conversazione, lui all’inizio sembra contraccambiare ma poi sparisce nella notte. Louise, ancora un po’ delusa dal fine serata, scopre il giorno seguente che David in realtà è sposato ed è anche il suo nuovo capo: ricoprirà lui il posto vacante di psicologo nello studio medico dove la donna lavora part-time come segretaria. Senza dilungarsi troppo a riflettere sulle controindicazioni che una storia con il proprio capo – per lo più sposato – possa avere, decide di saltargli addosso direttamente sulla scrivania e mettere fine agli indugi.

dietro i suoi occhi

A complicare le cose, la sorte fa scontrare per strada Louise proprio con Adele (Eve Hewson, figlia di Bono Vox), giovane consorte del bel David. La facoltosa mogliettina dai modi gentili, sentendosi sola nella nuova città in cui si è appena trasferita, inizierà a frequentare Louise offrendole merende, pranzi e abbonamenti in palestra pur di poter passar del tempo insieme. La segretaria, a corto di soldi e di amiche, non riuscirà a tenere le distanze dalla cortese Adele e finirà per rimanere incastrata nel più classico dei cliché, dove l’amante fa di tutto per conoscere quella parte di vita dell’amato che non le appartiene.

Dietro i suoi occhi è un thriller psicologico dai connotati vagamente sessuali: tutto ruota intorno ad un triangolo amoroso.

Tralasciando la recitazione a volte un po’ forzata e una regia poco brillante, i primi episodi della serie si concentrano sulle tentazioni dei protagonisti e coinvolgono lo spettatore grazie alla tensione che si crea fra i 3 personaggi, legati sempre più da segreti e da ricatti anziché da amore o amicizia. In questo gioco di ruoli e di misteri non si capisce bene chi sia la vera vittima e chi il vero carnefice. Ognuno dei tre vertici del triangolo è occupato da un personaggio che ha tutte le caratteristiche per essere ossessionato dall’altro. Louise è tormentata dagli incubi che non la fanno dormire di notte e vive di giorno la frustrazione per essere una madre single, cercando disperatamente qualcuno che colmi la sua solitudine. David, quando non è a letto con una delle due donne, ha un carattere cupo e scontroso tanto che a volte è facile pensare a lui come il vero cattivo. Infine Adele: lunghi flashback ci raccontano della precoce morte dei genitori e della sua adolescenza passata in una clinica di riabilitazione psichiatrica da cui solo il marito è riuscito a tirarla fuori.

dietro i suoi occhi

Poi, inspiegabilmente, negli ultimi episodi tutto cambia e il racconto prende una piega surreale. Dietro i suoi occhi passa dall’essere un thriller psicologico, che procede lentamente concentrandosi sui personaggi, a un racconto bizzarro ai limiti del fantastico che ha fretta di arrivare alla fine per stupire lo spettatore. Senza fare troppi spoiler, Louise impara a non essere più vittima dei propri incubi grazie ad Adele che le insegna a prendere il controllo dei suoi sogni spingendosi verso una dimensione più sovrannaturale, attraverso la proiezione astrale. A questo punto la sfera esoterica prende completamente il posto di quella psicologica, chiamata finora a spiegare le azioni dei personaggi. La storia perde di vista lo spessore dei 3 protagonisti costruito fin lì e punta solo a dare spazio a un twist narrativo fine a se stesso. È come se a un certo punto Louise, David e Adele si fossero annoiati della loro stessa storia e avessero deciso che era necessario un colpo di scena che sconvolgesse gli spettatori.

Se a questo punto vi aspettate un finale clamoroso alla Psycho, mi spiace deludervi ma non è questo il caso.

Dietro i suoi occhi

Pur apprezzando il genere soprannaturale e i twist narrativi, in questo caso sarebbe stato più interessante vedere come alla fine si sarebbe ricomposto l’equilibrio del racconto, e come i 3 protagonisti avrebbero potuto convivere, o chi sarebbe stato sacrificato a favore degli altri due. Ad esempio, anche The Haunting of Hill House disegna i suoi personaggi attraverso una profonda analisi psicologica usando il linguaggio del genere horror e del soprannaturale, ma lo fa in maniera credibile dall’inizio alla fine. Non fa ricorso a colpi di scena finali o a facili trucchetti per attrarre lo spettatore. Al contrario la conclusione di Dietro i suoi occhi è bizzarra, sbrigativa, e di punto in bianco dimentica tutta la costrizione narrativa fatta in precedenza.

I colpi di scena che veramente sorprendono, oltre a rivelare qualcosa di imprevedibile, devono far in modo che tutto ciò che accade abbia influenza sia su quello che si vedrà, sia su quello che è già stato visto prima. Non solo svelano chi è l’assassino, ma portano a conclusione la trama e danno il senso finale a tutta la storia. Da un certo punto di vista l’epilogo di Dietro i suoi occhi chiarisce certi passaggi del racconto, ma disorienta completamente lo spettatore perché attinge per la prima volta alla sfera sovrannaturale facendo perdere credibilità a tutta la trama.

dietro i suoi occhi

La sceneggiatura di Steve Lightfoot e Angela LaManna non ha previsto volutamente un finale esplosivo, ma si è attenuta strettamente all’omonimo libro: la serie infatti è tratta dal romanzo del 2017 di Sarah Pinborough. La scrittrice ha recentemente risposto a chi le chiedeva se fosse pentita di aver dato alla storia un epilogo così controverso: «No, non mi pento assolutamente. Il libro gira tutto attorno a quel finale. Alcuni editori hanno provato a chiedermi di cambiare il finale e di renderlo meno scioccante ma io non sono mai stata d’accordo. Io adoro quel finale ed è proprio questo a rendere il libro, e di conseguenza la nuova serie Netflix, così diversa».

I 6 episodi della serie sono disponibili su Netflix e si lasciano guardare abbastanza velocemente. Alcuni media hanno parlato di una seconda stagione visto che il finale lascia aperti molteplici sviluppi del racconto, tuttavia al momento non c’è nessuna comunicazione ufficiale di un eventuale rinnovo, anzi, l’omonimo libro della Pinborough si conclude esattamente come la serie e non è previsto per ora un sequel letterario. Per questo potremmo dire con una certa sicurezza che Dietro i suoi occhi rimarrà una miniserie Netflix. Fortunatamente.

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