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After 3 – La Recensione: quando il troppo stroppia

After capitolo terzo è atterrato da pochissimo sulla piattaforma Amazon Prime Video, sorprendendo i fan dell’amica di penna Anna Tood, arrivando addirittura con un giorno d’anticipo.

Saltato il passaggio dell’uscita cinematografica (dopo averlo visto, posso solo dire “per fortuna!”), è stato visto da tutti in pochissimo tempo nella comodità delle proprie mura di casa, in cui anche per i più fidati la delusione è stata tanta e inevitabile.

After 3, al contrario dei predecessori che quantomeno erano rimasti a galla, affonda completamente nel ripetitivo, nell’assurdo e nella noia, essendo riassumibile in questo modo: i primi 10 minuti moltiplicati per 4. Proprio così, in questo film non succede assolutamente niente di nuovo, e quel che succede ha davvero dell’assurdo.

After 3, quando un libro di basso livello deve restare tale

Per chi non lo sapesse, la serie di film è fedelmente basata sui libri della scrittrice statunitense Anna Todd, che con grande furbizia è riuscita a far diventare letteralmente virale un racconto scritto sulla famosissima piattaforma Wattpad.

Come ci è riuscita? Molto semplice, i protagonisti erano sostanzialmente i membri di una delle band (allora emergenti e amatissime) più famose di sempre: i One Direction. Si trattava appunto di una Fanfiction, molto in voga sulla piattaforma ai tempi.

In pochissimo tempo, dunque, tutte le directioner avevano iniziato a leggere la storia e a consigliarla su Wattpad, rendendola virale e permettendo alla scrittrice di veder finalmente i suoi libri pubblicati in una libreria, chiaramente dovendo dare nuovi nomi ai protagonisti e discostando totalmente le vicende dalla band.

Fin qui niente di male. I libri per chi – come me – li ha letti in fase adolescenziale risultavano anche leggeri e piacevoli, poi però è arrivato il primo film.

After arriva al cinema come uno dei film più attesi di sempre, in una maniera che solo chi ha atteso anche Fallen (altra produzione fallimentare) può capire. Ma proprio come quest’ultimo si rivela una grandissima delusione, l’hype era troppo grande. Nonostante ciò, la storia del primo film (fedele al libro), si può anche reggere in piedi. Il problema diventa evidente nel secondo e terzo film, quando tutta la mediocrità e banalità di un libro su una fanfiction si fa evidente.

After 2 (After We Collided), dove eravamo rimasti

After 3

Prima di addentrarci nei meandri del terzo film, è bene ricordare dove eravamo rimasti, anche se poco importa visto che il secondo film è la stessa solfa del primo e una copia preventiva del terzo.

Cercherò di dare più passione possibile a questo riassunto, ma essenzialmente è andata più o meno così: Tessa ha la fortuna di lavorare per un’azienda di altissimo livello, e (guarda un pò che fortuna) il suo collega chiaramente è un figo spaziale (Dylan Sprouse) che caso vuole si ritrovi senza maglietta nella sua camera proprio quando Hardin va da lei per riprendersela. Litigano, fanno l’amore, litigano.

Per circa tutto il film non succede nulla: litigano, fanno l’amore, litigano con le famiglie, fanno l’amore, fine.

Sul finale, poi, il colpo di scena (quasi più adrenalinico del vedere per 4 volte di seguito La Corazzata Potëmkin), il padre di Tessa ricompare dal nulla.

After 3, tra i tatuaggi assurdi di Hardin e la solita solfa trita e ritrita

Nel riassunto del secondo film ho omesso i vari passaggi in cui i protagonisti sono corteggiati da modelli di Abercrombie e modelle di Victoria Secret, perchè se nel mondo reale per trovare una persona decente con cui uscire devi scandagliare Tinder e i bar di tutta Italia, Hardin e Tessa non possono avere un’amicizia con qualcuno senza che questi ci provino con loro.

Ecco, il terzo film si svolge nello stesso identico modo.

Il terzo capitolo si apre con il padre di Tessa a casa della coppia, che se dapprima è odiato da Hardin in poco tempo i due diventano best alcoholics friends e si ubriacano insieme in un bar. Chiaramente Hardin e Tessa litigano, fanno l’amore (copiando palesemente scene di 50 Sfumature di Grigio, tipo quella del ghiaccio), litigano per tutta la prima parte del film, intervallati da una new entry che chiaramente ci prova con Tessa (ma non mi dire, non l’avrei mai detto), arrivando a mollarsi quando la ragazza decide di andare a Seattle per il lavoro dei suoi sogni. Che per la cronaca ha ragione Hardin, le è praticamente piovuto dal cielo.

Le vicende sono le medesime e non cambiano, al contrario dei tatuaggi di Hardin che sembrano quelli usciti dai Polaretti, cambiando di film in film ed essendo palesemente disegnati con una biro.

Il povero Hardin, in questo capitolo, è talmente tormentato che basta un sogno (un sogno ragazzi, un sogno!) in cui vede Tessa a letto con il cameriere figo per non toccarla né parlarle per due giorni. Escamotage per rimettere in atto la solita solfa: lui disperato, lei lo consola, gli dice due paroline sconce e via di nuovo con un ottimo sesso riparatore (che, come le altre volte, dura tipo un minuto).

Un finale che ci lascia interdetti

After 3

Ma chiaramente dopo un’ora e mezza di film in cui non succede assolutamente niente, era necessario buttare un po’ di benzina sul fuoco, giusto?

Quindi ecco che proprio la sera prima del matrimonio di Trish (la mamma di Hardin), il ragazzo sorprende la donna a letto con Christian (per letto intendo il lavello della cucina). Hardin sotto shock aggredisce l’uomo e i dialoghi sono più o meno così:

Hardin: mamma ma domani ti sposi

Trish: hai ragione, ma ci sono segreti che non sai e quindi è giusto che io faccia sesso con Christian sul lavello della cucina

Christian: posso spiegarti, ma non ti spiego

Finita questa scena dall’alto contenuto emozionale, ci troviamo in chiesa al matrimonio di Trish, e chi è seduto lì in prima fila con il broncio? Hardin.

Il ragazzo scopre la mamma che tradisce il futuro sposo con uno dei più cari amici di famiglia, ma decide comunque di partecipare al matrimonio come nulla fosse.

Il film termina con Christian che, subito dopo essere uscito dalla chiesa, prende da parte Hardin e gli dice facciamo due chiacchiere al bar“, e Tessa che allo stesso modo parla con Kimberly che gli dice più o meno “sapevo che mi tradiva ma fa niente, sono incinta“.

Un finale alla Star Wars

Se un Darth Vader morente che dice a Luke Skywalker:Luke, io sono tuo padre” ci ha emozionato come poche scene mai viste nella storia, il finale di After ci lascia in mano un cambio di rotta talmente assurda che solo produzioni di altissimo spessore come The Lady di Lori del Santo possono replicare.

Christian confessa ad Hardin di essere lui suo padre. Gli ultimi secondi vedono Tessa e un distrutto Hardin abbracciarsi e piangere insieme in mezzo alla strada. In sovraimpressione la scritta “continua…“, e in quel momento capiamo che questo supplizio non finirà tanto presto.

After 3, un racconto che doveva restare tale

Infine mi sento di fare una piccola considerazione.

La serie After, nel 2014, ebbe talmente tanto successo da suscitare l’attenzione della stampa, dal New York Times al Washington Post sino a Cosmopolitan, imponendosi come fenomeno mondiale e totalizzando 5 milioni di commenti, 11 milioni di “mi piace” e oltre un miliardo di lettori online. Arrivata in libreria la serie viene ampliata, pubblicata in una trentina di paesi, divenendo presto uno dei libri ai primi posti delle classifiche negli Stati Uniti, in Francia, Spagna e Germania.

Questa premessa è doverosa per sottolineare che il racconto non è fallimentare, ma che probabilmente sarebbe dovuto rimanere tale: un libro adolescenziale, leggero, senza nessuna aspettativa in più. Di fatto, non può funzionare in altro modo, e After 3 ne è stata la dimostrazione.

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