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Molti personaggi e attori dividono il pubblico. L’attore svedese Peter Stormare, alias John Abruzzi di Prison Break, invece, li unisce tutti.

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Una delle prestazioni più amate in Prison Break, uno dei soggetti meglio costruiti. John Abruzzi è un personaggio che si ama o si ama, una scelta democratica che si veste da imposizione dittatoriale. Non vi è soluzione di continuità, parliamo di una delle dipartite seriali più crude e intollerabili di sempre. Quanta rabbia, impreparazione e frustrazione ha causato questa morte in ogni fedele spettatore di Prison Break! Eppure John il boss ci abbandona all’inizio nella seconda stagione, la stagione adrenalinica della fuga. Proprio quella seconda stagione che doveva vedere John Abruzzi come coprotagonista in prima linea accanto a Scofield-Burrows e Mahone, in quanto il boss di Chicago avrebbe dovuto provvedere ai sistemi di trasporto.

Questo è stato un vero e proprio delitto seriale, una cattiveria telefilmica inaudita e forse nessuno ha mai veramente perdonato questa insensatezza alla produzione e regia.

Se l’andatura scabrosa e dinoccolata di T-Bag (a cui non potevamo non dedicare un approfondimento) ha descritto la sociopatia e la ritualità gestuale della serpe di Fox River, la capigliatura e lo sguardo glaciale dell’attore Peter Stormare hanno caratterizzato l’astuzia e la ferocia del boss di Chicago, il leone di Fox River.

Se il rapporto Mahone-Scofield si è coevoluto, passando da dicotomia a binomio, il rapporto T-Bag-Abruzzi non registra alcuna modifica: odio puro e viscerale. Sempre e comunque. Odi et …odi

Tra boss e sociopatico ci sarà solo da spargere sangue, insulti, e menzogne. Fox River è il regno di una razza criminale evoluta e la serpe e il boss sono al vertice di quella gerarchia piramidale. Il leone John che ha comprato la fiducia delle guardie carcerarie e si è guadagnato il rispetto di molti carcerati, contro la serpe T-Bag, colui che manipola e spaventa i nuovi arrivati con le sue variegate pulsioni sessuali, l’essere che suscita maggiore ribrezzo.

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Il leone contro la serpe. La prima stupenda stagione oltre che per la pianificazione e purezza dell’evasione si è fatta amare anche grazie a questo veemente rapporto crudo, ferino e deleterio.

La ferocia e il coraggio del leone John Abruzzi contro la velocità e la velenosità della serpe T-Bag, due predatori che devono lottare quanto prima per accapparsi la lungimiranza e la scaltrezza dell’aquila Scofield.

Fox River d’altronde è uno spazio animale, ognuno lotta con i mezzi della propria natura.

L’aquila Scofield che oltre all’evasione ha già pianificato la fuga, coabita con questi feroci predatori. Nessuno dei due è stato incluso nel piano d’evasione, ma tra stravolgimenti e ribaltoni, entrambi ne faranno parte. L’ingegner Scofield deve salvare l’innocenza e la vita di suo fratello Burrows, Sucre deve ritornare dalla sua Mari Cruz, il caro Westmoreland è troppo anziano per la vita in carcere, la sociopatica serpe T-Bag avverte l’asfissia della prigione, C-Note deve ricongiungersi alla famiglia, il boss Abruzzi deve regolare i conti con il traditore Fibonacci.

Tale ‘Giuda‘ di nome Fibonacci è l’artefice della detenzione di John, un altro soggetto malavitoso che ha dichiarato di aver assistito all’ordine di una duplice uccisione, un comando dato da John ad un suo affiliato. John deve scontare ben quattro ergastoli, oltre cent’anni di pena detentiva.

Abruzzi ha il destino già scritto, e il buon Scofield nelle mura di Fox River rappresenta il suo biglietto d’oro, il suo personale “esci di prigione” . Scofield prima di cedere alle lusinghe del leone ferito, viene ‘convinto‘ dalla sua forza e minaccia ferina. Lo scontro tra serpe e leone diviene improrogabile, il leone decide di non colpire la serpe, la serpe decide di ferire al collo il leone.

John abbandona Fox River con il collo grondante di sangue Ma non è ancora la sua fine, è l’inizio del suo ultimo atto. Il leone Abruzzi vivrà l’adrenalina e la purezza dell’evasione, la serpe rivedrà i cancelli di Fox River riaprirsi al passaggio di John.

L’agente Mahone con un colpo d’ingegno riesce a stanare il leone Abruzzi. La soffiata del ritrovamento del Giuda Fibonacci in un anonimo e grigio Motel, è l’ultimo capitolo dell’esistenza del boss. L’orgoglio del leone ferito e la sua fame di rivalsa vengono condotte in un inganno sapientemente elaborato da Alex Mahone. L’Fbi attende l’evaso fuori dal Motel.

Il leone ferito non vuole riassaporare il metallo della gabbia, il leone ferito non può avere la sua vendetta, il leone è caduto in trappola.

Il leone è ormai morto.

[Michael: “Non avrei mai pensato che Abruzzi sarebbe stato il primo“… neanche noi, caro Michael]

Un saluto agli amici della pagina Prison Break Italia : Prigionieri della propria identità

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