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Per sempre: La Recensione del nuovo (anomalo) teen drama di Netflix

Immagine promozionale Per sempre

Tra primi amori, scene drammatiche e una playlist pazzesca, Per sempre è la serie che ti spiazza con delicatezza.

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Per Sempre racconta la storia di Keisha e Justin, due neo diciottenni afrodiscendenti che si conoscevano dalle elementari e che si ritrovano, per caso, alla festa di Capodanno del 2018. Lei è brillante, impulsiva, atletica, ma porta addosso il trauma di un video intimo diffuso dal suo ex. Lui è un nerd, grande appassionato di Naruto, con il sogno di diventare produttore e con una madre che pretende sempre troppo da lui. I due sognano di stare insieme per sempre. Ma, come spesso accade con i primi grandi amori, saranno la vita e il tempo a decidere se i loro sogni potranno davvero avverarsi.
Tra revenge porn, razzismo, consenso e crescita personale, la serie Netflix ci colpisce dritto al cuore e ogni tanto, pure allo stomaco.

SPOILER: non proseguite nella lettura se non volete leggere spoiler sulla nuova serie tv Netflix, Per Sempre.

Per sempre e il presente: un adattamento vincente (?)

Ok, quando ho scoperto che Per sempre fosse una serie tratta da un romanzo omonimo ho pensato: “Ecco fatto: l’ennesimo teen drama nostalgico con dialoghi finti”. E invece no.
Netflix prende il libro di Judy Blume e lo ambienta nel 2018 con due protagonisti afrodiscendenti, Keisha e Justin, che vivono molto più di una storia d’amore.

Keisha e Justin
credits: Netflix

L’episodio pilota parte con il botto: un bacio allo scoccare della mezzanotte fra i due protagonisti. Ma come le più famose favole ci insegnano, è proprio a pochi istanti da quel momento che la magia svanisce. La serie infatti, ci mette ben poco a dirci che non sarà tutto rose e fiori o la solita serie teen.
Qui vengono affrontati temi quali: razzismo, consenso sessuale, discriminazioni e revenge porn. Argomenti che alle volte ci sembrano lontani, ma che la serie ci tiene a far capire quanto siano tremendamente veri e attuali. Per sempre appare quindi come una serie inclusiva e onesta, che non predica ma racconta. E lo fa discretamente bene.

Famiglie, aspettative alte e smarrimenti: i legami “complicati” di Per sempre

Anche se dalle premesse Per sempre ci viene venduta come una serie romantica, in realtà questo aspetto passa quasi in secondo piano.

La serie non ci mostra solo i due protagonisti, ma esplora le dinamiche interne alle loro famiglie. La madre di Justin è iperprotettiva. Lo ama, ma lo controlla. Decide al posto suo: scuola, sport, sogni. Ma fino a che punto le apprensioni della madre sono condannabili? La serie, con il passare degli episodi, ci dimostra come di esse siano frutto di paure concrete.

Madre di Justin in Per sempre
credits: Netflix

Una scena in particolar modo ci colpisce: le raccomandazioni al ragazzo nel caso venisse fermato dalla polizia. Quei consigli (mani sul volante, portafoglio sul cruscotto e toni pacati) sembrano quasi didascalici, propagandistici, come se fossero un addestramento alla sopravvivenza ai giorni nostri. Quel momento racconta più del razzismo sistemico di mille parole. È una madre, una famiglia che cerca di proteggere. Ma soffoca.
E se vi sembra che le sue paure siano esagerate, vi consiglio di guardare anche When They See Us una serie che scava nella realtà più cruda e ci mostra perché certe ansie non sono frutto d’immaginazione.

Keisha, Christian e il peso di crescere da “soli”

Justin, nel corso degli episodi però, trova la forza di opporsi grazie anche ai consigli di Keisha: riesce a scegliere per sé.

Keisha
Credits: Netflix

Keisha, invece, non dice alla madre di essere vittima di revenge porn. Non vuole caricarla di altre preoccupazioni (dato che la situazione economica familiare era già precaria).
Così tace, si protegge da sola: si “adultizza” troppo presto. Sembra forte, autonoma, indipendente, ma in realtà vorrebbe solo sentirsi figlia.
Vediamo nei primi episodi come la madre la indirizza verso Christian, l’ex apparentemente perfetto.
Ignara del fatto che sia stato proprio lui a farle del male. Keisha reprime il dolore per proteggere la madre. Un gesto d’amore che però la isola e che come conseguenza vede inizialmente l’incrinarsi del rapporto madre-figlia. Solo dopo una prima rottura, e un confronto sincero, arrivano la comprensione e il perdono.

Questo prodotto televisivo ci mostra quindi quanto le relazioni familiari siano complesse. Che amare un figlio non basta: bisogna anche saperlo ascoltare. E che crescere, spesso, significa imparare a dire “questa volta ho bisogno io”.

Ambizioni, scelte e un finale dal sapore dolce amaro

I due protagonisti di Per sempre viaggiano su dei binari che si uniscono, si separano, ma che trovano sempre il modo di trovare una “stazione” comune.

Keisha ha un sogno, la Howard, così come la famiglia che la sprona verso quella strada. Justin, invece, vorrebbe entrare nella Northwestern per praticare basket o forse crede di volerlo. Non sempre i sogni coincidono con il futuro che immaginano i nostri genitori. Ed è proprio con questo che deve confrontarsi proprio il ragazzo, che capisce di non voler seguire i binari che strenuamente i suoi genitori hanno costruito, ma creare, pezzo dopo pezzo, i propri. Vorrebbe diventare produttore.

Non sempre l’amore vince su tutto, non sempre basta. Delle volte, come in questo caso, l’affetto profondo fra i due, si materializza con la separazione: per poter vivere veramente appieno le loro vite, devono farlo da soli. I due si rendono conto solo con il tempo che la vita là fuori non aspetta nessuno, neanche gli innamorati. Quindi Per Sempre è una serie catastrofica che distrugge i sogni degli adolescenti ? Assolutamente no. Il finale ci risulta dolce amaro, poiché la vita stessa lo è.

Justin e Keisha
credits: Netflix

Seguiamo due ragazzi che scoprono l’amore, sia emotivo che passionale, che si amano e rispettano, che camminano con leggerezza sul filo del sentimento e che poi crescono. Crescere non significa perdere la passione, perdere il grande “noi”, ma capire che questa parola è l’unione di due persone e che a volte solo da sole possono realizzarsi.

Alla fine della serie ci troviamo di fronte a due persone nuove, consapevoli, mature, in grado di abbandonare l’egoismo fanciullesco, così da ripartire dalla stazione sui propri binari, felici della meravigliosa sosta.

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